TENNIS WIMBLEDON CHAMPIONSHIP – La pioggia è perlopiù assente e quindi il primo turno di Wimbledon è finito ieri. Cadono 5 teste di serie: Verdasco (18), Seppi (25), Garcia-Lopez (28), Pospisil (31) e Tursunov (32). Analizziamo gli incontri dal punto di vista statistico, cercando di capire chi ha giocato meglio, chi ha attaccato di più e chi ha fornito una buona prestazione in risposta e altro.
Generalità sui match
Nove match si sono conclusi al quinto set, ma solo uno sarebbe si sarebbe concluso al tie break, se a Wimbledon ci fosse: Fognini ha chiuso 9-7 contro il numero 148 del ranking Alex Kuznetsov, ucraino naturalizzato statunitense, mai in grado di superare il primo turno a Wimbledon. Un solo incontro ha avuto tre tie break: Feliciano Lopez li ha vinti tutti e tre contro il nipponico Sugita. Il match con più game è stato Russell-Reister, con 55 game giocati ed è anche stato il più lungo (3h e 40’). Al contrario, i match con meno game (escludendo Vesely-Estrella Burgos, interrotto sul 5-1 per il ritiro del costaricano) sono stati tre: Federer-Lorenzi, Djokovic-Golubev e Youzhny-Ward, con le teste di serie che hanno poco generosamente concesso 5 game ai malcapitati avversari. Ma il più corto è Tomic-Donskoy, durato appena 1h e 22’, un minuto meno di Djokovic-Golubev. Tomic sembra essere attirato dai record di velocità. Qualcuno ricorda, infatti, dove lo stesso Tomic ha stabilito il record di sconfitta più veloce del circuito?
Servizio
Vince la classifica degli ace Milos Raonic (32), seguito da Karlovic (30), Kyrgios (29), Muller (28), Cilic (27), Isner (26), Querrey (25) e Kubot (25). Imbarazzante lo 0 di Sousa. Vince la classifica dei doppi falli Robert (20), seguito da Janowicz (19), lontani gli altri, con Kuznetsov (9) sull’infausto podio. Tra i big, nessun doppio fallo per Djokovic, uno per Federer, nell’ultimo game della partita. La differenza tra ace e doppi falli vede Raonic e Karlovic in testa (+29) e Robert e Janowicz in coda (-11).
Karlovic ha anche la più alta percentuale di prime di servizio (82%), seguito da Hanescu (79%), poi Kohlschreiber e Ferrer (76%). Malissimo Lorenzi (50%), Devvarman (51%) e Janowicz (53%) che hanno evidentemente disputato un match di scarsi contenuti. Tra i big il peggiore è Dimitrov (60%), il migliore Nadal (72%).
Il servizio più veloce (ricordiamo che non su tutti i campi viene misurato questo dato) è di Raonic (225Km/h), mentre Isner serve, in media, prime più veloci (206Km/h), seguito da De Schepper e Dimitrov (200Km/h) e Raonic (198Km/h). In media, la seconda più veloce è di De Schepper (187Km/h), seguito da Baghdatis (186Km/h), poi Isner e Brown (183Km/h).
Distribuzione dei punti
Roger Federer dovrà stare molto attento al secondo turno, perché il lussemburghese Gilles Muller ha ottenuto un impressionante numero di punti quando ha servito la prima in campo: addirittura il 97%. Secondo Gulbis (91%), poi Stepanek (90%), quindi anche Djokovic dovrà rispondere bene per non crearsi problemi oggi. Tra i big, molto bene anche Wawrinka (86%), Raonic (85%) e Murray (85%), meno bene Ferrer (70%) e Nadal (72%). Bravi invece Berdych (75%) e Kohlschreiber (74%) ad ottenere più punti con la seconda di servizio. Tra le teste di serie malissimo Nadal (41%), Fognini (43%), Gulbis (43%) e Ferrer (43%).
Chi ha vinto più punti in risposta? Guardando le percentuali, il migliore è stato Murray (58%), seguito da Youzhny (53%), Federer (53%), Giraldo e Ferrer (52%), poi Djokovic (50%). Ovviamente questo dato va considerato l’avversario: trovarsi contro Lorenzi o Golubev avvantaggia Federer e Djokovic, mentre Nadal (42%) ha affrontato Klizan, con un servizio insidioso.
Sfruttare le occasioni
Chi ha saputo sfruttare meglio le palle break concesse dall’avversario? Gulbis (2 su 2) e Zopp (1 su 1) hanno dato vita ad un match perfetto (entrambi 100%) ma con pochissime occasioni. Alte percentuali di trasformazione anche per Roger Vasselin (86%), Anderson (80%). Percentuali disastrose, tra i big, per Berdych (5 su 25, 25%) e Federer (6 su 23, 26%). Chi ne ha avute di più? Russell (28), poi proprio Berdych (25) e Federer (23). Karlovic non ha avuto alcuna palla break e tra i big, notevole il dato relativo a Wawrinka e Djokovic, che non hanno mai concesso una sola palla break all’avversario, dando la sensazione di avere il match in totale controllo e senza cali di concentrazione dal primo all’ultimo scambio.
Gioco d’attacco
Eccoci giunti alla parte più interessante di questo articolo. Ci chiediamo: chi ha giocato da vero erbivoro attaccando di più? Come numero di discese a rete domina nettamente il funambolico Dustin Brown: 102 volte a rete. Seguono Mahut (85), Russell (82), Herbert (74), Henrych (72) e, sorprendentemente, Granollers (63). Ma il numero di discese a rete dipende anche dal numero di punti giocati, quindi proviamo a studiare il rapporto tra discese a rete e numero totale di punti giocati. Ne segue che il giocatore ad aver sviluppato il gioco più offensivo è stato proprio Brown (38%), ma al quarto posto troviamo Federer (25%). Tra i big, non attaccano a rete praticamente mai Kohlschreiber (5%), Murray (9%) e Nadal (10%). E chi attacca meglio a rete? La percentuale di punti al volo realizzati incorona Puetz: 11 discese vincenti su 11. E tra i big? Incredibilmente, Wawrinka (85%), poi Nishikori (79%) e Ferrer (79%). Meglio Djokovic (76%) di Federer (71%) che ha affossato in rete due comode volée negli ultimi scambi del match, compromettendo le proprie statistiche. Nadal positivo (74%).
Qualità di gioco
Altra analisi interessante, a mio avviso, riguarda vincenti e gratuiti. Numericamente (ricordiamo che i vincenti comprendono anche il servizio) primeggia Reister (76), poi Berdych e Russell (75), Tsonga (72). Imbarazzante Andujar: 6 vincenti. Ed i gratuiti? 65 Przysiezny, 63 Ilhan, 62 Robert e 61 Janowicz che ha evidentemente giocato una partita disastrosa da ogni punto di vista, eppur si è salvato. Solo 4 gratuiti (possibile?) per Dancevic. Tra i big, bene Nishikori (9) e Murray (10). E se provassimo a sottrarre i gratuiti ai vincenti? Comanderebbe Berdych (51), seguito da Sock (47) e Dancevic (43). Disastrosi Andujar (-21), Ilhan (-17) e Lorenzi (-12).
Ma chi ha giocato meglio, considerando il rapporto tra vincenti e totale punti giocati? Raonic (35%), seguito da Muller, Anderson, Puetz, Berdych e Simon (27%). Bene anche Federer (24%), Wawrinka e Djokovic (23%), male Nadal (15%) e Fognini (14%). Si noti che Raonic primeggia anche nella classifica relativa a chi vince il maggior numero di punti con vincenti (vincenti/punti vinti) con il 62%. Tra i big il valore più basso spetta a Murray (27%). Con più tempo a disposizione, a fine torneo, proveremo a togliere i dati relativi al servizio da queste percentuali.
I Fab Four
Match più lungo per Nadal (2h55’), seguito da Murray (2h02’), Federer (1h33’) e Djokovic (1h28’). Miglior differenza tra ace e doppi falli per Federer (+8) e miglior percentuale di prime in campo per Nadal (72%). Murray sfrutta meglio la prima in campo (85% di punti realizzati), Nadal deve frenare l’emorragia di punti quando non mette la prima (solo il 41% con la seconda). Prime e seconde di servizio mediamente più veloci per Federer e Djokovic. A rete attacca più spesso Federer, ma Djokovic è stato più efficace (76%). Federer ha anche più vincenti (40, solo 28 per Murray, che però fa più punti di tutti in risposta) ed un miglior rapporto tra vincenti e punti vinti ed anche tra vincenti e punti giocati: non me ne voglia Lorenzi, ma parte del (de)merito è suo. Molti errori per Nadal (25), che ha anche il peggior saldo tra vincenti e gratuiti (+11), contro il +20 di Djokovic e Federer ed il +18 di Murray.
Verdetti
Riassumendo, tra i big il migliore al servizio è stato, com’era lecito attendersi, Milos Raonic. Molto bene Wawrinka con la prima in campo e Berdych con la seconda. Federer ha attaccato molto, ma a rete tra i big il migliore è stato Wawrinka. A livello di qualità generale, primeggia Raonic, seguito da un ottimo Berdych, non benissimo Murray, male Nadal che, si sa, ha storicamente una partenza decisamente lenta a Wimbledon, ma poi…
Chiudiamo con una doppia curiosità: Fognini ha vinto facendo meno punti del suo avversario. Ci ha pensato Seppi a riequilibrare la bilancia: ha perso facendo più punti del suo avversario.