Giornata pantagruelica nell’emirato; sedici secondi turni tutti insieme, l’intera palette delle star sul tavolo e un buon numero di sorpresine e sorpresone. La più grossa, permetteteci, è quella – sgradita – fatta da Svetlana Kuznetsova alla prima testa di serie Elina Svitolina, ma anche Petra Kvitova, Marketa Vondrousova, Madison Keys e Kiki Bertens – le ultime due con tutte le attenuanti del caso – non devono aver gradito. Il buongiorno s’è visto dal mattino: primi tre match al cardiopalma da tre set l’uno e due teste di serie capovolte da altrettante teenager favorite da wild card. Le giovani rampolle Coco Gauff e Anastasija Potapova hanno dimostrato di meritare e di non avere paura, nel caso, di fare le scarpe a quelle forti. Facile il successo dell’ex numero uno junior su una Madison Keys lontana anni luce da una versione accettabile di sé, mentre il fenomenale (quasi) diciassettenne prospetto da Delray Beach ha rimontato la scostante ma pur sempre talentuosa Marketa Vondrousova dopo un inizio complicato.
Dominata fino al quattro a uno del primo set con doppio break di svantaggio, e in grave difficoltà sul pesantissimo topspin mancino di Marketa, Gauff è riuscita ad adeguarsi con sagacia, andando a vincere diciassette dei successivi ventitré game, tra cui cinque dei sei finiti ai vantaggi nel secondo per il bagel che ha indirizzato dalla sua la partita. Coco ancora una volta ha dimostrato un certo feeling con i decider: dei sessanta match giocati finora nel Tour maggiore quali incluse, Gauff ne ha conclusi venticinque al terzo, compresi gli ultimi sette consecutivi. Il bilancio dice diciassette a otto e la ragazza non sembra turbata da tanta fatica: “Preferirei chiudere in due, – ha detto a caldo Cori – ma se ne devo giocare tre per portare a casa le partite sono ben contenta e ben preparata per farcela“. Sul finale, anche una polemicuccia circa i vocalizzi emessi dalla rivale, accusata tra le righe di strillare un po’ troppo durante l’esecuzione dei colpi. La solitamente silente Coco ha preso a gridare da par suo, intendendo renderle pan per focaccia. “I Fight fire with fire“, ha spiegato la teenager davanti ai microfoni. Hai capito il caratterino?
Tre set, litemotiv della prima parte di programma, sono serviti anche a Karolina Pliskova e a Belinda Bencic, entrambe emerse vincitrici da incontri complicati con Anastasija Sevastova e Veronika Kudermetova, avversarie che da sempre impongono mismatch sfavorevoli alle due graduate. Particolarmente drammatica la partita infine vinta dalla seconda favorita in gara: avanti per 6-3, 5-3 e in pieno controllo soprattutto con il servizione, Karolina ha visto l’archibugio incepparsi sul più bello e sprecato due match point – uno sfuggito per colpa di un nastro assassino -, prima di essere condotta a un tie break poi perso dal quattro a uno sopra a causa di un paio di importuni doppi falli. L’atteggiamento di distacco dalle turbe terrene ha aiutato Pliskova a dimenticare in fretta e a riprendere il comando nel terzo, ma agli ottavi, dov’è accoppiata alla caldissima Jessica Pegula (facile la nuova vedette da Buffalo su Kiki Mladenovic) le servirà una partita diversa.
Detto delle facili vittorie ottenute da Sabalenka su Cornet, da Kontaveit su Cirstea, da Mertens su Rogers e dalla sempre più inquietante (per le avversarie) Swiatek su Doi, segnaliamo con il giusto dispiacere il KO subito da Martina Trevisan contro Caroline Garcia, e un’altra batosta presa dalla convalescente Kiki Bertens, stavolta stirata da Tereza Martincova: fossimo nella biondissima olandese, selezioneremmo tornei di più basso lignaggio per recuperare la condizione (e la convinzione) smarrita. Ciò che certo non ci si aspettava, nonostante il traballante inizio di stagione vissuto, è il rovescio di cui è stata protagonista Elina Svitolina, prima favorita in gara e due volte campionessa da queste parti, nel 2017 e nel 2018. L’ucraina, ormai ex signorina Monfils, dopo aver dominato il primo set ha ceduto di schianto al cospetto di Svetlana Kuznetsova, tre volte finalista a Dubai e giocatrice in possesso del record di vittorie nell’emirato (21). Per Elina le cose si sono messe male all’improvviso, sul quattro a cinque della seconda frazione: incassata una risposta vincente di Svetlana per il set point, la numero cinque WTA ha mandato un dritto largo e il set all’aria, prima di soccombere velocemente nel terzo.
Parte alta del tabellone piena di buchi, e campo libero per le insospettabili. Tra le favorite, giornata amara anche Petra Kvitova, fresca reduce dal successo ottenuto sabato a Doha. Se la sconfitta non era imprevedibile, considerata la fisiologica apatia che spesso coglie Petra-ex-Petrona nei giorni successivi a un torneo vinto, preoccupa un pizzico, in vista di Miami, il modo in cui è maturata. Dopo aver ceduto nettamente il primo set a Jil Teichmann, con tanto di richiesta di trainer in campo, la ceca nel secondo dapprima si è fatta recuperare un break di vantaggio, poi si è ritirata: la diagnosi parla di infortunio al muscolo adduttore destro, giudicato non molto preoccupante. La stanchezza deve averci messo il carico da novanta.
Nessuna fatica, invece, per la finalista sconfitta da Kvitova in Qatar: Garbine Muguruza si è sbarazzata in due comodi di Amandina Anisimova, la quale, manco a dirlo, è parsa lontana dalla miglior forma in coda a un lungo periodo colmo di complicazioni assortite.
Risultati:
[WC] A. Potapova b. [11] M. Keys 6-4 6-3
[6] B. Bencic b. V. Kudermetova 6-4 5-7 6-4
[2] K. Pliskova b. A. Sevastova 6-3 6-7(5) 6-2
[WC] C. Gauff b. [12] M. Vondrousova 3-6 6-0 6-4
[Q] T. Martincova b. [5] K. Bertens 6-1 6-4
J. Pegula b. K. Mladenovic 6-1 6-2
[3] A. Sabalenka b. A. Cornet 6-2 6-4
[15] A. Kontaveit b. S. Cirstea 6-4 7-5
C. Garcia b. [LL] M. Trevisan 6-2 6-4
B. Krejcikova b. J. Ostapenko 6-3 6-1
S. Kuznetsova b. [1] E. Svitolina 2-6 6-4 6-1
[10] E. Mertens b. S. Rogers 6-3 6-3
[8] I. Swiatek b. [LL] M. Doi 6-2 6-4
J. Teichmann b. [4] P. Kvitova 6-2 3-4 rit.
[9] G. Muguruza b. A. Anisimova 6-4 6-2
O. Jabeur b. [14] E. Rybakina 7-6(6) 4-6 6-2