Sembrava di rivedere il duplicato di Federer-Evans, match che 24 ore fa ha riconsegnato al Tour ATP il campione svizzero dopo oltre 13 mesi di assenza. E Roger è andato molto vicino a replicarne l’esito, arrivando al match point in risposta sul 5-4. Nikoloz Basilashvili però si è salvato e ha eliminato Federer dal torneo 3-6 6-1 7-5 in un’ora e 50 minuti di gioco. Una sconfitta che lo stesso Federer aveva sicuramente messo in conto arrivando a Doha, come avrà previsto anche le difficoltà fisiche che avrebbe dovuto affrontare dopo le due ore e 20 di partita contro Evans all’esordio. Niente di preoccupante insomma. Infatti il rodaggio per lo svizzero dovrebbe continuare nella “sua” Dubai la prossima settimana.
Rimane però una sconfitta amara. La 23esima della carriera per Re Roger avendo sprecato almeno un match point. Ma c’è un altro dato interessante. Nel 25% dei match persi da Federer dal 2017 a oggi, il venti volte campione Slam ha mancato un match point: è capitato in sette occasioni.
Basilashvili ha giocato una buonissima partita, senza mai snaturare il suo gioco, mettendo in grande difficoltà lo svizzero con colpi profondi e angolati. Ha messo a nudo tutte le difficoltà negli spostamenti che un giocatore di 39 anni al rientro in un torneo ufficiale dopo oltre 400 giorni può avere. Anche se si chiama Roger Federer. C’è grande emozione dal lato del georgiano, che lo scorso anno perse al primo turno in nove tornei sui nove a cui ha preso parte. È anche la sua prima semifinale nel Tour ATP dal torneo di Amburgo nel luglio 2019 (torneo che poi vinse). In semifinale se la vedrà con Taylor Fritz, che ha superato 7-5 al terzo Shapovalov.
LA CRONACA – Nonostante il primo a entrare in ritmo (soprattutto con il dritto) sia stato Basilashvili, Federer nel quarto game ha tirato fuori il meglio dal suo gioco e ha trovato un break giocando ben quattro colpi vincenti. L’ultimo, sulla palla break, è un fluente rovescio in lungolinea, un colpo che ha funzionato particolarmente bene questa settimana. In vantaggio nel set, Roger si è concesso un po’ di rilassatezza nei turni di risposta, mentre nei suoi turni è stato bravo a salvare tutte e tre le palle break che Basilashvili si è guadagnato con le sue pesanti pallate da fondocampo. Con relativa tranquillità allora Roger si è preso il primo set 6-3, in 38 minuti.
Molto diversa invece la storia del secondo parziale. Un set a senso unico, chiuso in meno di mezz’ora dal georgiano. A differenza di quanto accaduto nel match contro Evans, non è tanto Federer a diventare più falloso, ma sono i colpi penetranti di Basilashvili a fare la differenza. Se l’ex numero 16 ATP ha aumentato l’intensità, lo stesso non si può dire dello svizzero. La sua difesa contro i colpi dell’avversario ha lasciato a desiderare e in diverse occasioni è rimasto fermo a osservare il colpo vincente che gli scorreva accanto. Basilashvili ha brekkato per ben 2 volte, al servizio è stato implacabile (7 aces) e ha chiuso 6-1 il parziale.
Il Federer che si è presentato alle porte del terzo set è sembrato in grande difficoltà fisica. I primi segnali a dirla tutta erano arrivati subito dopo il primo break di Basilashvili, quando non è stato sufficientemente reattivo sulle tre palle del contro-break che avrebbero riaperto il secondo set. Con l’aiuto del servizio e degli errori del georgiano a inizio terzo, Roger è rimasto a galla. Respirava profondamente ai cambi di campo per recuperare il fiato e giocarsi al meglio i turni di risposta. Basilashvili è stato però impeccabile al servizio e le palle break le ha concesse Federer sul 3-3, ben tre tutte annullate con orgoglio dal basilese.
Basilashvili si è presentato al servizio per salvare il match sul 4-5 con appena due punti persi al servizio nel set. Si è però distratto avanti 30-15 dopo aver fermato lo scambio (sbagliando) per chiedere un challenge, che ha dato però ragione a Federer. Sul 30-30 una risposta scentrata dello svizzero ha indotto all’errore il buon Nikoloz, costretto ad annullare un match point. L’ha fatto con coraggio, attaccando sul rovescio di Federer. Arrivati sul 5-5 sono fioccati gli errori di Roger, che ha concesso il break. Basilashvili ha infine chiuso uno dei match che porterà nel cuore con un rovescio vincente, al terzo match point utile.
L’ALTRA SEMI – Roberto Bautista Agut si conferma la bestia nera di Dominic Thiem. Nell’ultimo quarto di finale in programma sul Centrale, lo spagnolo si è imposto 6-4 al terzo su Thiem, sancendo l’uscita dal torneo della prima testa di serie poche ore dopo la sconfitta della seconda. Si tratta della quarta vittoria su cinque confronti diretti per Bautista, con l’unica vittoria di Dominic arrivata a San Pietroburgo 2018. Il match è stato a tratti avvincente, ricco di colpi di qualità. La differenza l’ha fatta il gioco d’attacco nel set conclusivo del valenciano, che dopo aver vinto un duro ed equilibrato primo set al tie-break ha subìto il rientro veemente di Thiem (6-2 nel secondo). Nel terzo set ha ripreso in mano il pallino del gioco, spingendo da entrambi i lati e scendendo spesso a rete a concludere il punto.
Alla fine Bautista ha chiuso con un solo punto più di Thiem (95-94). Venerdì giocherà la seconda semifinale in carriera a Doha. L’ultima l’ha vinta nel 2019 contro il numero uno del mondo Djokovic, vincendo poi il torneo (l’ultimo, per ora, del suo palmarés). Sfiderà Andrey Rublev che, incredibilmente, farà il suo debutto nel torneo proprio nel penultimo atto!
Risultati:
[5] R. Bautista Agut b. [1] D. Thiem 7-6(3) 2-6 6-4
[3] A. Rublev b. M. Fucsovics w/o
T. Fritz b. [4] D. Shapovalov 5-7 5-3 7-5
N. Basilashvili b. [2] R. Federer 3-6 6-1 7-5