Dopo la cancellazione del torneo nel 2020, Wimbledon lavora in vista dell’edizione 2021, in programma a Church Road dal 28 giugno all’11 luglio. È di questa mattina un aggiornamento, pubblicato dalla direzione del torneo sul sito web ufficiale, che fornisce le ultime informazioni sulla forma che i Championships di quest’anno dovrebbero prendere: il ritmo elevato con cui procede il piano vaccinale del Regno Unito permette di prevedere che il torneo si possa giocare a porte aperte con un numero ridotto di spettatori, anche se è impossibile avere certezze al giorno d’oggi.
“Il Board della AELTC si è riunito per aggiornarsi sulle decisioni operative da prendere in vista dell’edizione 2021 – si legge su wimbledon.org -. La nostra aspirazione è quella di organizzare il miglior torneo possibile compatibilmente con l’esigenza di mettere al primo posto la sicurezza di tutte le persone che vi prenderanno parte. Lavoriamo con il governo a stretto contatto per definire la miglior strategia possibile e al momento la soluzione più probabile è che il torneo si possa svolgere a porte aperte con un numero ridotto di spettatori, ai quali sarà comunque garantita libertà di movimento. Rimarremo comunque flessibili per poter cambiare i piani a seconda delle circostanze”.
La nota del torneo prosegue con alcune informazioni per i possessori dei titoli di accesso dell’edizione 2020 poi cancellata: “Chi ha avuto successo nell’estrazione dei ticket del 2020 avrà la possibilità di comprare quelli dell’edizione 2022”, vista l’incertezza che permane tuttora sull’edizione 2021. Per ovvi motivi, nel 2020 non ci sarà neanche l’iconica coda per l’acquisto dei biglietti – ‘The Queue‘, così la chiamano a Londra – che ogni anno convince migliaia di appassionati ad accamparsi fuori dai cancelli per cercare di aggiudicarsi un biglietto a prezzi popolari.
Viene poi confermato che ai giocatori sarà richiesto di stare in alberghi ufficiali insieme al loro staff: “Sono previsti hotel ufficiali nei quali i giocatori, i membri dei loro staff e gli ufficiali del torneo dovranno trovare obbligatoriamente sistemazione come requisito per poter prendere parte al torneo”.
A prendere la parola è Ian Hewitt, il chairman della AELTC: “Iniziamo a vedere all’orizzonte la possibilità di un ritorno alla normalità, ma non ci siamo ancora – le sue parole -. Questo rimane un periodo incerto e impegnativo: stiamo cercando di organizzare al meglio le cose per prendere decisioni certe laddove è possibile e rimanere flessibili su quello che serve. In linea con il governo, siamo comunque ottimisti sul fatto che i Championships possano contribuire fattivamente al percorso che la Nazione ha intrapreso verso l’uscita dalla pandemia”.