Sono passati quasi due anni dalla sua ultima partita sulla terra battuta (la semifinale del Roland Garros 2019 persa contro Nadal). UnâeternitĂ . Ma la fugacitĂ del tempo sta anche in questo, nel saper aspettare il momento giusto. Quel momento sembrerebbe essere arrivato (condizionale d’obbligo): Roger Federer è nella entry list dei partecipanti all’Open di Madrid (2-9 maggio), insieme a Rafael Nadal e Novak Djokovic. Questa potrebbe essere la prima volta che i Big Three si ritroveranno in un unico torneo, dopo quasi un anno e mezzo dallâultima volta, gli Australian Open 2020.
Lâentry list, se confermata, vedrebbe Federer tornare a disputare un match del circuito su una superficie che lo ha visto primeggiare lâultima volta nel 2015 a Istanbul, mentre lâultimo trionfo in un Masters 1000 sulla terra è del 2012, guarda caso proprio a Madrid. Condizionale d’obbligo dicevamo, perchĂŠ lo status di torneo obbligatorio fa sĂŹ che risultino automaticamente iscritti tutti i primi 45 giocatori del ranking ATP. La presenza di Federer quindi, cosĂŹ come quella di Djokovic (che secondo i media serbi dovrebbe saltare la tappa spagnola sul rosso e giocare solo il torneo di Roma) rimane in dubbio.
Non dovrebbero invece esserci riserve sulla presenza dell’idolo di casa Rafa Nadal, che a Madrid ha trionfato cinque volte. In lista anche Daniil Medvedev, Dominic Thiem, Stefanos Tsitsipas e Alexander Zverev, con Andrey Rublev, Diego Schwartzman e Matteo Berrettini che completano l’elenco dei primi dieci della classifica ATP. Per quanto riguarda la spedizione italiana è confermata la presenza, oltre che del succitato Berrettini, anche di Fabio Fognini, Jannik Sinner e Lorenzo Sonego. GiĂ assegnate le prime due wild card sulle quattro previste: ad accedere direttamente al tabellone principale saranno Fernando Verdasco e Carlos Alcaraz.
Carlo Galati
