TENNIS WIMBLEDON CHAMPIONSHIPS – Chi arriva meglio alla seconda settimana? Nadal ha speso di più, Federer ha servito meglio, Murray è il migliore in risposta e Djokovic ha cercato la rete con più frequenza. Analizziamo tutti i numeri delle prime quattro teste di serie.
Energie spese
Nessuno tra i Fab 4 ha avuto bisogno del quinto set per vincere uno degli incontri sin qui disputati, ma due momenti sono stati potenzialmente pericolosi: il dritto lungolinea di Nadal set point di Rosol avanti 6-4 6-6 (6-5) ed il tie break del quarto set tra Djokovic e Stepanek.
Anche se tutti e quattro sono giunti alla seconda settimana, il percorso è stato diverso. Nadal ha speso molte più energie, restando in campo 8h 13’, più di Djokovic (6h 57’) e soprattutto molto più di Murray (5h 1’) e di Federer, il più riposato (4h 28’). Ovviamente, sappiamo che Nadal ha bisogno di giocare e questo potrebbe esser un vantaggio, mentre un Djokovic apparso in condizione fisica non brillantissima potrebbe pagare le quasi 7 ore giocate nei primi tre incontri. Positivo per Federer, quasi 33enne, un impiego ridotto.
Nadal ha giocato 12 set (114 game), Djokovic 10 set (96 game), Murray e Federer 9 set (rispettivamente 74 e 78 game). Solo Rafa e Nole hanno affrontato dei tie break, con un bilancio in parità (1-1 per entrambi). Se vogliamo andare oltre, Nadal ha dovuto giocare 708 punti (vincendone il 55%), Djokovic 622 (56%), Federer 488 (60%) e Murray 439 (62%).
Si discute tanto di tempi tra un servizio ed un altro. Senza voler entrare direttamente nel merito e tenendo conto del fatto che i tempi medi per ogni game dipendono anche dall’avversario ed altri parametri, notiamo che Federer disputa game corti (solo 3’ 25’’ a game), seguito da Murray (4’ 4’’), poi appaiati Nadal (4’ 20’’) e Djokovic (4’ 21’’). Ne segue che, oltre ai tempi morti, Federer ha scambiato molto meno rispetto a Djokovic e Nadal. Infatti, dobbiamo considerare che Federer (6.3), Nadal (6.2) e Djokovic (6.5) hanno giocato game con un numero medio di punti molto vicino tra loro. Murray invece è sotto ai 6 punti a game (5.9).
Tra i 12 match disputati complessivamente dai 4, il più corto è stato il 3T di Federer (1h 21’, è anche il match più corto in assoluto), il più lungo il 2T di Djokovic (3h 17’)
Servizio
Federer ha servito più ace (42) e meno doppi falli (3), dominando la classifica che usa la differenza tra ace e doppi falli come variabile: Federer (39), poi Djokovic (28), Murray (21) e Nadal (20). In media, la velocità della prima è simile per tutti (attorno ai 180 Km/h), ma le seconde di Djokovic (155 Km/h) e Federer (158 Km/h) sono più pesanti rispetto a quelle di Nadal (143 Km/h) e di Murray (134 Km/h). Murray ha il servizio record tra i quattro: 211 Km/h, contro Goffin.
La percentuale di prime in campo mostra andamenti diversi: un picco nel 2T per Djokovic, Nadal e Federer, mentre Murray ha il dato peggiore proprio nel 2T. In media, il migliore è Djokovic (79%, facendo la media sulle tre partite, non su tutte le prime), seguito da Nadal (73%) e Federer (72%), mentre Murray deve migliorare (63%).
Federer, unico assieme a Raonic ed Isner (che però ha giocato solo due turni), non ha ancora mai ceduto il servizio.
Risposta
Abbiamo appena detto che la percentuale di prime in campo ha avuto un picco nel 2T per Djokovic, Nadal e Federer. I tre, anche grazie a questo dato, hanno potuto abbassare il numero di punti vinti proprio nel 2T (rispetto agli altri due turni), mentre Murray ha fatto l’opposto. Si noti che Murray ha fatto più punti in risposta di quanti il suo avversario ne abbia fatti sul servizio in due match su tre, risultando il migliore per punti realizzati sulla risposta (53%).
E le palle break? Tutti hanno almeno fatto un break in ogni incontro. 20 break per Murray, 16 per Nadal, 15 per Djokovic e Federer. Il migliore a trasformare le occasioni è stato Murray (54%), poi Djokovic (42%), Nadal (40%, Federer (39%), con valori non troppo diversi.
Distribuzione dei punti
Con la prima di servizio Federer e Murray (84%) hanno fatto meglio di Djokovic (79%) e Nadal (75%). Ma attenzione: Nadal è in crescita costante (72%, 75%, 77%), mentre Djokovic in leggera discesa (80%, 79%, 77%). Anche con la seconda Federer è il migliore (66%), ma stavolta Murray è il peggiore (53%), mostrando che la seconda è sino ad ora il suo tallone d’Achille, sia come velocità che come efficacia. Nadal (60%), fa mediamente più punti di Djokovic (56%) quando mette la seconda in campo ed è impressionante il fatto che lo spagnolo abbia la stessa percentuale di punti con prime e seconde in campo contro Kukushkin che, evidentemente, non aveva scampo.
Gioco a rete
Sull’erba, il gioco a rete, seppur in declino, resta un’arma importante. Djokovic è sceso a rete più di tutti (93 volte), seguito da Federer (74), Murray (57) e Nadal (56), ma il più efficace è Nadal (78%), ricordando agli scettici di essere uno dei tennisti più dotati di tocco al volo, mostrando progressi costanti lungo la sua carriera, culminati con fantastiche volée nella finale del 2008 a Wimbledon. Poi le sue ginocchia, che soffrono il movimento in successione di scatto in avanti e brusca frenata dove vengono sollecitati i tendini rotulei, gli hanno suggerito di scendere a rete meno frequentemente. Tuttavia, Nadal fino a qui ha dimostrato di saper giocare molto bene al volo ed ha numeri migliori rispetto a Djokovic (75%), Federer (71%) e Murray (67%). Contro Kukushkin, Nadal ha addirittura il 93% dei punti a rete: se scende a rete, fa il punto (13 su 14).
Ma approfondiamo questi discorsi studiando il rapporto tra punti giocati a rete e punti totali: Federer e Djokovic comandano la classifica (15%), seguiti da Murray (13%) e Nadal (8%) che scende evidentemente molto poco a rete. Se guardiamo l’andamento, questo rapporto mostra che Djokovic sta aumentando le discese (14%, 12%, 20%), forse assimilando i consigli di Becker, così come Murray (9%, 13%, 18%) che prende sempre più confidenza con i prati amici. Nadal invece va sempre meno a rete (10%, 8%, 6%), mentre Federer usa il gioco a rete a seconda dell’avversario: allena il tocco contro Lorenzi (25%), non rischia contro Müller, lo gestisce con sapienza contro Giraldo (15%).
Vincenti ed errori gratuiti
Ricordando che in questi numeri sono compresi i servizi, notiamo che il miglior differenziale tra vincenti e gratuiti è di Nadal (75), seguito da vicino da Federer (72), più lontano da Murray e Djokovic (58 per entrambi). Djokovic sbaglia più di tutti (61), Federer meno di tutti (39). Più vincenti per Nadal (123), meno per Murray (98).
Ma i risultati significativi si ottengono facendo il rapporto tra vincenti e punti vinti: Federer (38%), comanda su Murray (36%), Djokovic (34%) e Nadal (32%). Ancor più interessante il dato relativo al rapporto tra vincenti e punti giocati: Federer (23%) e Murray (22%) attaccano più di Djokovic (19%) e Nadal (17%), come è lecito aspettarsi data la superficie le caratteristiche dei giocatori.
Conclusioni
La prima settimana è stata più dispendiosa per Nadal e Djokovic, mentre Murray e Federer giungono freschi al Big Monday (ma Federer giocherà martedì). Federer ha giocato meno anche perché i suoi game sono i più veloci.
Al servizio, i numeri migliori sono per Federer (che non ha ancora perso il servizio), anche se Djokovic mette più spesso la prima in campo. Murray invece deve migliorare: è vero che assieme a Federer ottiene più punti con la prima rispetto agli altri, ma lo scozzese mette poche prime in campo, ha una seconda di servizio più lenta ed ottiene solo un punto su due con la seconda. Questo non basterà quando gli avversari si faranno più ostici. Tuttavia Murray compensa essendo il migliore alla risposta.
A rete va (sempre) più spesso Djokovic, mentre Nadal, che ci va sempre meno, è il più preciso. Federer cambia il suo approccio a seconda dell’avversario ed in media scende a rete un punto ogni sei, come Djokovic, mentre Murray uno ogni sette e Nadal uno ogni dodici.
Chi attacca di più? Federer e Murray: quasi un punto ogni quattro è un loro vincente durante i rispettivi incontri. Ma Federer sbaglia molto meno rispetto a Murray, che commette molti gratuiti rispetto ai vincenti come anche Djokovic, molto impreciso rispetto ad i suoi standard elevatissimi