S. Korda b. [WC] M. Cecchinato 6-2 6-4
Niente da fare per Marco Cecchinato nella finale dell’ATP 250 di Parma. L’azzurro cede in due set a Sebastian Korda, troppo solido oggi. Marco non ha giocato neanche male nel complesso, ma non è quasi mai stato in grado di infastidire davvero l’avversario, che ha fatto tutto alla perfezione dal servizio alla gestione degli scambi da fondo. Korda può dunque festeggiare il primo titolo in carriera, dopo aver perso contro Hubert Hurkacz la finale a Delray Beach a inizio stagione, e il primo ingresso tra i migliori cinquanta giocatori del mondo (da lunedì sarà proprio numero 50, con un balzo in avanti di dodici posizioni).
Con questa vittoria, uno statunitense torna a vincere un titolo sulla terra rossa europea a undici anni di distanza dal successo di Sam Querrey a Belgrado. Inoltre per la terza volta nella storia del tennis una coppia di padre e figlio riesce nella non semplice impresa di vincere un titolo sul circuito ATP. Prima di Sebastian e papà Petr ci erano riusciti solamente Phil e Taylor Dent e gli indiani Ramanathan & Ramesh Krishnan.
Nonostante la sconfitta, la seconda consecutiva in una finale dopo aver vinto le prime tre giocate, rimane comunque ottima la settimana di Cecchinato. Da wild card l’azzurro si è nuovamente arrampicato fino alla finale, come l’anno scorso in Sardegna, e ha dimostrato di star piano piano ritrovando confidenza con il proprio tennis, almeno sulla superficie a lui più congeniale. Oltre a un guadagno di oltre venti posizioni in classifica (sarà numero 83), Marco potrà avvicinarci al Roland Garros, il torneo che ha segnato la sua carriera, con rinnovata fiducia e con la possibilità di togliersi qualche soddisfazione.
IL MATCH – Nel primo set la differenza la fanno la posizione più aggressiva e il maggior cinismo di Korda. Lo statunitense colpisce con i piedi molto più vicini al campo, mentre Cecchinato spesso e volentieri si ritrova a remare da dietro, senza possibilità di prendere l’iniziativa. Anche il servizio, efficacissimo per tutto il torneo, gli permette di impostare da subito gli scambi su binari a lui favorevoli e di tirarsi fuori dai guai quando l’avversario tenta di farsi pericoloso in risposta. Ceck è infatti costretto a fare gli straordinari per portare a casa il punto, trovando anche qualche smorzata delle sue, ma quando il punto scotta Korda mette sempre la prima e si salva. Viceversa l’azzurro subisce il break già nel quarto game, mettendo in rete un rovescio, e poi nuovamente sul 5-2, quando una risposta vincente di rovescio consegna il set nelle mani di Korda dopo appena 31 minuti di gioco.
Un dato su tutti che spiega come non tutti i punti valgano allo stesso modo in questo sport diabolico: nonostante entrambi i finalisti abbiano vinto nove punti in risposta nel primo set, Korda ha strappato due volte il servizio all’avversario, mentre Cecchinato non è mai nemmeno arrivato a palla break.
In avvio di secondo parziale, le cose non sembrano migliorare molto per l’azzurro, che inizia a palesare evidenti segni di nervosismo, ricevendo anche un warning. Korda infatti continua a filare via come un treno, mentre Cecchinato fatica a stare dietro e stecca qualche palla di troppo. Con una splendida palla corta Marco annulla una palla break nel quarto game e giocando con attenzione riesce a pareggiare sul 2-2. Da qui in poi non ci sono grandi scossoni fino al 4-4, quando Marco si apre benissimo il campo con il rovescio e un po’ a sorpresa riesce finalmente ad affacciarsi a palla break. Korda però riesce a salvarsi e a salire 5-4, con grande disappunto di Cecchinato.
“L’unica chance che ho vinto è stata sul 4-4 del secondo set, la mia unica palla break” ha ricordato Marco in conferenza. “Ho risposto veramente bene, a pochi centimetri dalla riga, lui è stato bravo come in tutta la partita a tirare quel passante. Peccato, perché magari sul 5-4 sarebbe stata un’altra partita, ma posso solo fargli i complimenti per come ha giocato“.
Al cambio campo, l’italiano si lascia andare a un gesto di stizza, colpendo l’asciugamano e uno dei contenitori di plastica con una racchettata e subendo un secondo warning che gli costa un penalty point. Korda sfrutta al meglio il vantaggio “gratis” e con un paio di risposte robuste si guadagna due match point consecutivi. Sul secondo, una risposta vincente di rovescio, pressoché identica a quella che gli aveva regalato il primo set, bacia la riga e pone fine al match. Il giudice di sedia scende a controllare il segno, conferma la bontà del colpo e Korda può dunque accovacciarsi sulla terra di Parma a godersi il primo titolo in carriera.
“Non so ancora quando giocherò a Parigi, ma di sicuro non gioco domani” ha detto Cecchinato in chiusura di conferenza. “Non conosco bene il mio avversario Uchiyama, non l’ho mai visto giocare né affrontato. Sicuramente domani ne parlerò con Max, fino a oggi ero concentrato su Parma e credo di essere stato bravo a separare Parma e Roland Garros. Dovrò vedere un po’ come gioca, magari chiedere a qualcuno. Sicuramente sarà una partita dura: se è vicino ai 100 è un buon giocatore“. Vincere un titolo sarebbe stato meglio, ma in fondo perdere in finale è al secondo posto nella classifica dei modi ideali per avvicinarsi a uno Slam.