Non riesce la doppietta a Denis Shapovalov che, dopo aver vinto il quarto di finale contro Frances Tiafoe in mattinata, deve arrendersi ad un ottimo Cameron Norrie in due set. Il britannico ha sfruttato al massimo gli alti e bassi dell’avversario e si è guadagnato la prima finale su erba, proprio nel torneo di casa. In generale invece sarà la quarta finale in un torneo ATP dopo aver perso tutte le precedenti tre (nel 2019 a Auckland, quest’anno a Estoril e Lione). Continua dunque la splendida stagione di Norrie che si sta dimostrando capace di giocare alla grande su tutte le superfici e di poter dare fastidio a molti. La classifica d’altronde parla chiaro e gliene rende merito. A prescindere dall’esito del match contro il nostro Matteo Berrettini, Norrie sarà sicuro di ottenere un nuovo best ranking: se vince sarà numero 29, in caso di sconfitta 34, il che comunque gli potrebbe fruttare una testa di serie al prossimo torneo di Wimbledon se dovesse arrivare qualche altro ritiro oltre a quello già annunciato di Rafael Nadal. Ancora più eloquente il dato della Race to Turin che vede il britannico alla dodicesima posizione virtuale.
IL MATCH – Shapo parte forte e sale piuttosto rapidamente sul 3-1. Altrettanto rapidamente però perde il bandolo della matassa e rimette in partita l’avversario commettendo qualche errore marchiano. Il match torna dunque in equilibrio con Norrie che adesso è perfettamente a suo agio negli scambi da fondo e sulla diagonale del rovescio riesce spesso a complicare la vita a Shapovalov, che pure da quel lato la sua la può dire. Quando ormai sembra tutto apparecchiato per il tiebreak, il canadese commette un grave doppio fallo sul 30-30 e poi viene infilato da uno strepitoso passante di Norrie, che bacia la riga con il rovescio da posizione defilatissima.
Shapovalov prova a reagire al brutto set perso e si procura una palla break in apertura di secondo, senza però riuscire a togliere la battuta a Norrie. Sul 2-1, il canadese chiede un medical time out e si fa massaggiare dal fisioterapista in zona glutei. Al rientro in campo (ma anche prima in verità) non si intravedono particolari difficoltà nei movimenti, mentre dal punto di vista del gioco le complicazioni ci sono eccome e quasi tutte portano la firma di Norrie.
Il britannico sciupa due palle break nel sesto gioco, ma sul 4-3 riesce finalmente a strappare il servizio all’avversario con due ottimi vincenti lungolinea, uno di dritto e uno di rovescio. Nel gioco successivo Norrie chiude in maniera autorevole e può festeggiare dopo un’ora e mezza di partita.