TENNIS WIMBLEDON CHAMPIONSHIPS – Petra Kvitova e Eugenie Bouchard giocheranno una finale inattesa. Come inattesi sono almeno due protagonisti delle semifinali. E se vincessero proprio Milos Raonic con Roger Federer e Grigor Dimitrov con Novak Djokovic?
Beh, una volta si diceva che lo Slam delle sorprese era quello australiano. Arrivavano in finale o addirittura vincevano giocatori inattesi – Thomas Johansson fra tutti, testa di serie n.16, Schuttler n.31, Clement n.15, Kafelnikov n.10, Korda n.6, Rios n.9, Todd Martin n.9 come Mecir – ma anche tennisti non teste di serie come Safin, Baghdatis e Tsonga. Si credeva dipendesse dal fatto che il torneo veniva giocato dopo le vacanze di Natale e i migliori giocatori non erano tutti ben preparati e rodati. Si dava la colpa al clima (a volte un caldo allucinante) e all’atmosfera particolare di un torneo giocato nell’altro emisfero.
Di Wimbledon invece si diceva che sebbene l’erba fosse una superficie del tutto particolare, di fatto i più forti arrivavano sempre in fondo. E’ certamente cambiata anche l’erba, negli ultimi 10-15 anni, oggi è molto più lenta, tanto che sono nati i giochi di parole, la terba, l’erba battuta, perchè si è visto che tanti giocatori riuscivano ormai ad essere competitivi su questo tipo di erba anche se non avevano un gran servizio o non giocavano a rete.
Nella finale del 2002 fra Hewitt e Nalbandian non si giocò una volée. E anche lo stesso Federer che ha colto qui 7 titoli ricorda che nei primi anni faceva serve&volley l’80 per cento delle volte e invece da un pezzo non lo faceva più. Anche se proprio in questo torneo – non si sa fino a che punto influenzato dal coach Stefan Edberg – l’abbiamo visto a rete più che non negli ultimissimi anni.
Con quanto sta accadendo quest’anno a Wimbledon, dove le sorprese non sono mancate, si impongono due riflessioni: o le teste di serie sono state fatte in base ad un ranking che non rispetta i valori attuali ed è in corso un ricambio generazionale, oppure tutte queste sorprese si sono concentrate in questo torneo accidentalmente.
Io propendo più per la prima ipotesi. Secondo me nessuno dei famosi Fab Four è all’altezza della sua fama: non Murray che ha preso 3 set a zero, e 2 in modo pesante, da Dimitrov senza quasi reagire; non Nadal che ha subito oltre ogni dire l’irruenza del giovane australiano Kyrgios; non Federer che ha avuto avversari o modesti o sfortunatelli (alludo a Wawrinka che si è sentito male contro di lui dopo che aveva vinto il primo set e a fine secondo); non Djokovic che ha ceduto un set al vecchio Stepanek e due a Cilic, che conduceva due set a uno prima di scoppiare fisicamente.
Intendiamoci, non è che Raonic, testa di serie n.8 o Dimitrov n.11 siano dei Carneadi. Erano lì dietro ai Fab Four che premevano per trovarsi uno spazio.
E fra le donne stessa cosa: la finale la giocheranno la n.6 Kvitova (che diventerà 4) e la n.13 Bouchard (che diventerà almeno 7). Ma in semifinale è arrivata, per la prima volta, la Safarova che era testa di serie n.23 e ai quarti sono arrivate tenniste incluse appena fra le top-20 (Lisicki n.19) e altre non comprese fra le prime 20 come Makarova e Zahlavova Strycova.
Insomma comunque vada a finire questo Wimbledon è stato vario, divertente, tutto fuorchè scontato. E il bello potrebbe ancora venire se ad esempio si registrassero ancora altre soprese, o presunte tali: stamattina da William Hill ho visto che le quote per i semifinalisti uomini vedevano favorito Djokovic a 4/5 (ricordo a chi non è uso scommettere, la cifra a destra è quella che si punta e quella a sinistra quella che si riscuote: su Ubitennis ci sono due sponsor di betting, Sisal Matchpoint e Bwin, vedete voi quali siano le quote più incoraggianti; quelle che cito sono quelle che vedo qui in Inghilterra); Federer secondo favorito a 5/2, Dimitrov terzo a 13/2 e Raonic a 8.
Secondo me prendere Raonic a 8 – e non perchè me l’ha suggerito Riccardo Piatti qualche minuto fa – è prenderlo molto bene. E’ vero che Federer ha vinto 8 semifinali qui a Wimbledon e che poi l’unica finale che ha perso fu quella del 2008 con Nadal, però nei quattro precedenti confronti diretti fra Federer e Raonic – tutti vinti da Roger – due sono stati vinti soltanto 7-6 al terzo.
E Raonic ha fatto importanti progressi ultimamente. Mentre non credo si possa dire lo stesso di Roger anche se lo svizzero gioca certamente meglio nel 2014 che nel 2013.
Confesso che vedere una finale Raonic-Dimitrov avrebbe il sapore di una ventata d’aria fresca.
Due parole infine sulle donne: le due semifinali di oggi non sono state esaltanti, sono state molto simili. Nel punteggio e nello svolgimento, 76 61 la prima, 76 62 la seconda. Più equilibrata forse la seconda, a prescindere dal game in più fatto dalla Halep rispetto alla Safarova, perchè la Halep conduceva 4-2 nel tiebreak che è stato un po’ la svolta del match. Lì la Bouchard ha preso un net imbarazzante risalendo sul 3-4 e poi steccando parzialmente una volee che le è stata dentro. Dal 2-4 è salita, complice anche un errore di dritto di una Halep troppo ansiosa, al 6-4 e poi ha chiuso il set. Nell’arco di 5 minuti la Bouchard, dopo due doppi falli della Halep nel terzo game, si è ritrovata avanti per 7-6, 3-1, poi 5-1.
Della Bouchard mi è piaciuta l’aggressività, il suo stare sempre con i piedi dentro la riga di fondo, il suo tirare sempre a tutta randa, sia pur commettendo anche diversi errori gratuiti. La ragazza canadese ha gli attributi. Era la sua terza semifinale consecutiva negli Slam, stavolta l’ha vinta. Nonostante Petra Kvitova abbia già vinto questo torneo, io penso che Petra possa essere sabato più nervosa di Eugenie.
Vedremo. Ma intanto sarà un match tutto da vedere.