La mappa del tennis mondiale continua a cambiare ulteriormente in questo primo anno di ripresa “normale” del tennis nello scenario della pandemia. Un sintomo di questo allargamento dei confini del tennis è testimoniato dal cambio delle nazionalità presenti agli ottavi di Wimbledon rispetto al 2019. Nell’ultima edizione del torneo inglese la nazionalità più rappresentata erano gli Stati Uniti con cinque partecipanti.
Il plotone era guidato dal contingente femminile, comprendente Serena, Alison Riske e una 15enne Coco Gauff, presente anche agli ottavi di quest’edizione. Molto ricambio dal lato maschile, con Querrey e Sandgren che nel 2019 si contesero il posto nei quarti di finale, raggiunto da Querrey. Nel 2021 entrambi si sono fermati al secondo turno, con il solo Sebastian Korda tra i maschi statunitensi agli ottavi di finale. Segue la Repubblica Ceca, con le quattro moschettiere del tennis femminile Strycova, Muchova, Karolina Pliskova e Kvitova, e la Spagna con i “soliti” Verdasco, Nadal e Bautista-Agut e l’ex numero 6 del mondo Carla Suarez Navarro dal lato femminile.
Molta più varietà tra le nazioni con meno partecipanti. Sono scomparse a livello di ottavi Slam rispetto al 2019 Cina (Shuai Zhang), Romania, Croazia, Giappone e Portogallo. A sorpresa nessun rappresentante di Argentina e Francia, con la seconda che manca l’appuntamento con il terzo turno per il secondo Slam di fila, dopo il grandissimo flop del Roland Garros. Per chi va via ci sono degli esordi, come Garìn che riporta il Cile agli ottavi dopo Fernando Gonzalez nel 2005.
Prima volta pure per l’Ungheria di Fucsovics, già vincitore di Wimbledon junior, e per la Tunisia di Ons Jabeur, la prima donna araba della storia a fare gli ottavi a Wimbledon. Qualche delusione anche per la Spagna, che dimezza i componenti visto il ritiro di Nadal e l’uscita di Suarez-Navarro e Verdasco. A portare alta la bandiera ispanica rimangono Paula Badosa, una delle sorprese di questa stagione, e il solido Bautista-Agut, che qui difende la semifinale del 2019.
Chi migliora nettamente è la Polonia, che riporta due tennisti polacchi agli ottavi di uno Slam dopo il 2013, in cui addirittura ci fu un derby nei quarti di finale tra Lukasz Kubot e Jerzy Janowicz. Raddoppiano anche Svizzera, Canada e Australia. All’inossidabile Federer si è aggiunta Golubic per il paese elvetico, come all’Australia che oltre alla numero 1 del mondo Barty nel 2021 può vantare Alja Tomljanovic.
Cambio totale invece per il Canada, presente nel 2019 con Milos Raonic e che questa volta avrà i due Next Gen Denis Shapovalov e Felix Auger-Aliassime. Tra i migliori di quest’edizione c’è sicuramente l’Italia, che con Lorenzo Sonego e Matteo Berrettini riporta due italiani alla seconda settimana per la prima volta dal 1955 (Franco Merlo e Nicola Pietrangeli). Berrettini sfiderà per un posto nei quarti il bielorusso Ilya Ivashka, che con Aryna Sabalenka porta la bandiera bielorussa agli ottavi. Entra nella mappa anche la Germania, assente agli ottavi nel 2019, con la campionessa del 2018 Angelique Kerber e il numero 5 del mondo Alexander Zverev.
A guidare la classifica per nazioni di quest’edizione è la Russia, che dopo l’ATP Cup continua a confermarsi la nazione top del tennis mondiale in questo momento. I russi vantano quattro partecipanti tra maschile e femminile, rispetto allo zero del 2019, con i “soliti” Rublev, Medvedev e Khachanov per il maschile e l’italo-russa Ljudmila Samsonova per il femminile. E’ la prima volta che la Russia schiera quattro partecipanti alla seconda settimana di Wimbledon da quando si è dissolta l’Unione Sovietica.
Il cambio non è stato solo a livello di nazionalità, ma anche d’età. L’età media dei partecipanti alla seconda settimana di quest’edizione è 26.5 anni, una discesa ripida verso il basso rispetto ai 30 del 2019. Fino ad oggi solo tre giocatori sotto i 30 anni hanno raggiunto i quarti a Wimbledon, ma visti gli incroci quest’anno ce ne saranno almeno altri cinque. Un traguardo che sembra presagire finalmente un cambio della guardia a livello generazionale, già abbastanza evidenziato dalle tre finali consecutive dei Next Gen a partire dallo US Open 2020, con tre differenti giocatori (Medvedev, Zverev e Tsitsipas).