La cavalcata di Novak Djokovic è proseguita con successo anche ieri con la netta vittoria su Marton Fucsovics per 6-3 6-4 6-4. Dopo aver perso il primo set del torneo contro la wild card Draper all’esordio, il serbo non ha più concesso nulla e si presenterà domani in semifinale contro Denis Shapovalov ovviamente da favorito. Tuttavia è evidente il fatto che il livello del suo avversario sarà decisamente maggiore rispetto a quanto visto finora a Wimbledon per lui, e lo stesso Novak ne è consapevole. “È stato molto consistente con i risultati negli ultimi due anni” ha detto parlando di Shapovalov. “Prima top 20 poi top 15, anche se forse qualcuno si sarebbe aspettato di vederlo già in top 10 o top 5 come uno dei principali leader della Next Gen”.
La lunga analisi sul suo prossimo avversario è poi proseguita. “Forse non stava vincendo le grandi partite negli ultimi due anni. Ora sembra che stia maturando ed è anche qualcosa di normale, logico. Te lo aspetteresti da un giocatore come lui che ha davvero un gioco a tutto tondo. Gran servizio, mancino, che è sempre difficile da affrontare sulle superfici veloci. È a suo agio nell’andare a rete. Penso che i suoi movimenti siano migliorati e grazie a questo probabilmente sta facendo meno errori, forse la parte del suo gioco che lo preoccupava di più. Abbiamo giocato quest’anno in ATP Cup due set molto tirati, ed è stata la prima partita ufficiale della stagione sia per me che per lui. I campi all’Australian Open erano piuttosto veloci quest’anno, quindi ho potuto capire un po’ quanto bene sta servendo, quanto sia difficile giocare contro di lui”.
Il serbo ha poi elogiato un paio di colpi del canadese per i quali dovrà trovare le giuste contromisure. “Non hai molte opportunità nei suoi turni di servizio, specialmente qui sull’erba. L’ho visto giocare contro Murray. Si sente davvero benissimo, è impressionante il modo in cui ha giocato. Penso che anche il suo rovescio abbia funzionato molto bene da quello che ho visto oggi in alcuni momenti importanti. Sono sicuro che sarà il test più difficile finora nel torneo, ed è quello che mi aspettavo visto che sono le semifinali. Non vedo l’ora. Sarà una battaglia e devo dare il massimo”.
Giocare poco in vista di match importanti però non sempre può essere un vantaggio, soprattutto se non ci sono stati tornei preparatori su una superficie così particolare come l’erba. Il n. 1 del mondo però non ha rimpianti di nessun tipo su come sono andate le cose nelle ultime settimane. “Sono contento che sia andata così. Non mi pento davvero di non aver passato più tempo in campo. Ovviamente si tratta di una superficie diversa rispetto Roland Garros, ma ci sono state molte partite negli ultimi due mesi che mi hanno messo nello stato d’animo giusto. Mi sono allenato abbastanza sull’erba. Sono contento di come mi sono sentito e di come ho colpito la palla. Sono fiducioso. Non ho bisogno di altro tempo in campo, ad essere onesti. Anzi, al contrario, voglio starci il meno possibile e risparmiare energie per le partite più importanti“ ha concluso con genuina schiettezza.