Al Challenger 80 di Nur Sultan torna alla vittoria Andrey Kuznetsov (n.350 ATP) che ha la meglio (6-3 2-1 rit.) sull’australiano Jason Kubler (n.305 ATP). Sul cemento kazako il russo vince il primo set grazie a un break nel sesto gioco e poi assiste impotente al calvario dell’avversario che già alla fine del primo parziale usufruisce di un lungo medical time-out per un risentimento inguinale. Poi un timido tentativo di riprendere il gioco prima della resa definitiva. Purtroppo il 28enne Kubler è fin troppo abituato agli infortuni: negli anni ha subito sei operazioni alle ginocchia (cinque al sinistro e una al destro) che gli hanno impedito di mantenere ciò che la sua brillante carriera da junior (fu n.1 nel 2010) aveva lasciato intravvedere. Per lui rimangono dunque cinque le vittorie Challenger, ma quello che per molti sarebbe un record non disprezzabile, sicuramente non soddisfa l’australiano che era passato professionista con ben altre ambizioni.
Gran ritorno alla vittoria invece (ottavo Challenger in carriera) per il trentenne russo (vincitore nel 2009 di Wimbledon junior) che nel 2016 era arrivato alla posizione n.39, prima di doversi fermare per quasi tre anni a causa di un gravissimo problema all’anca. Forse è tardi per recuperare il troppo tempo perso, ma siamo certi che Andrey riuscirà a togliersi ancora diverse soddisfazioni.
Sulla terra battuta di Tampere, in Finlandia, il 19enne ceco Jiri Lehecka (n.254 ATP) vince il suo primo Challenger battendo (5-7 6-4 6-3) l’argentino Nicolas Kicker (n.384 ATP) al termine di una finale molto più combattuta che bella. Di Lehecka si parla da tempo come di un sicuro talento, al di là dei risultati da junior che non sono stati niente di eccezionale (quarti di finale agli AO e agli US Open). In finale è riuscito a prevalere al termine di una partita confusa che ha visto ben nove break e addirittura 22 palle break. Ma nei momenti decisivi è stato il ragazzo a mostrare una maggiore freddezza, mettendo anche la ciliegina sul match point con una sorprendente discesa a rete chiusa da una stop volley di rara bellezza. Per il vincitore, oltre al primo trofeo in bacheca, c’è anche il nuovo best ranking alla posizione n.213.
Al Challenger 80 sul cemento di Cary (North Carolina) la finale è del padrone di casa Mitchell Krueger (n.194 ATP e testa di serie n.6) che ha la meglio sull’indiano l’indiano Ramkumar Ramanathan (n.227 ATP) con il punteggio di 7-6 6-2. La partita è stata contesa solo nel primo set che Krueger si è aggiudicato al tie-break, lasciando appena quattro punti all’avversario. Dopo è stata tutta discesa. Per il 27enne statunitense è la seconda vittoria Challenger dopo Dallas 2019.
Sempre sul cemento ma in Spagna (Pozoblanco, Andalusia) il Challenger 80 si è risolto con un derby turco tra Cem Ilkel (n.209 ATP) e Altug Celikbilek (n.203 ATP), con la vittoria di quest’ultimo 6-1 6-7 6-3. Primo set nettamente a favore di Celikbilek che però nel secondo si fa trascinare al tie-break che perde ottenendo due soli punti. Il parziale decisivo vede il 24enne di Antalya riprendere il comando delle operazioni, senza lasciare alcuna chance al connazionale. Celikbilek corona così un mese di luglio perfetto, bissando la vittoria d’inizio mese a Porto. Per lui anche il nuovo best ranking alla posizione n.171.