Pavlyuchenkova/Rublev b. Vesnina/Karatsev 3-6 7-6(5) 13-11
Il derby russo nella finale olimpica del doppio misto non tradisce le aspettative e consegna a Tokyo una partita equilibratissima che regala l’oro ad Anastasia Pavlyuchenkova e Andrey Rublev. La coppia porta alla Russia la dodicesima medaglia d’oro di questa edizione, nonostante a livello ufficiale gli atleti russi gareggiano il “Comitato Olimpico Russo” vista la squalifica per doping della Russia. Rublev e Pavlyuchenkova hanno confermato lo status di favoriti della vigilia, conquistato dopo aver superato in semifinale la coppia sulla carta più quotata del torneo, gli australiani Ashleigh Barty e John Peers. Per i due è la prima medaglia olimpica in assoluto, alla prima partecipazione per entrambi i tennisti.
La finale non era iniziata sotto i migliori auspici per i due campioni, con Vesnina e Karatsev che trovano per primi il break e sembrano poter indirizzare il primo set a proprio favore. La reazione è immediata, Rublev è decisivo nel contro-break del game successivo. I due resistono al tentativo di break dei loro colleghi russi e nel sesto game Nastia e Andrej si prendono il secondo break consecutivo con un errore di dritto di Karatsev. Non ci saranno più scossoni al servizio di entrambi e le teste di serie numero 4 del tabellone, vinto il primo set, si ritroveranno a un passo dall’oro.
Nel secondo set Pavlyuchenkova e Rublev sono però molto meno brillanti e devono salvare una palla break già nel primo game. Vesnina e Karatsev provano a rifarsi sotto nel decimo game e si procurano due set point, ma i loro avversari si aggrappano al set con le unghie e lo spediscono al tie-break. Nel parziale decisivo è Elena Vesnina a prendere il comando delle operazioni. La tennista di Sochi – tornata in campo da pochi mesi, lo ricordiamo – manda la sua coppia avanti 3-1 con un passante di rovescio e riesce a causare due errori di Rublev decisivi per il set, l’ultimo proprio su una seconda molto carica della tennista russa. Per decidere l’oro serve il long tie-break del terzo set.
Il tie-break decisivo mette in mostra i riflessi fulminei di Karatsev, che in un inizio convulso che vede sei mini-break su otto punti totali gli dà un punto di vantaggio conservato fino al 7-6, in cui Vesnina cede per due volte consecutive il servizio. Ora Karatsev si ritrova a servire per restare nel match, e sull’8-9 i due vengono graziati da una volée sbagliata da Rublev a due passi dalla rete. Sull’11-10 ancora una volta Pavlyuchenkova e Rublev hanno la palla dell’oro, ma questa volta è la tennista russa a sparare fuori un dritto incrociato. L’appuntamento con la medaglia più pregiata è però solo rimandato: con uno smash perentorio sul 12-11 Andrey Rublev chiude tie-break e partita, mettendo al collo e al collo di Pavlyuchenkova l’oro olimpico.
Consolazione comunque per Vesnina e Karatsev, che portano l’argento alla Russia in una storico derby di finale. E’ la seconda medaglia olimpica per Vesnina, vincitrice del doppio femminile a Rio 2016 assieme a Ekaterina Makarova e sconfitta quest’anno nella finale per il bronzo del doppio femminile. Prima medaglia invece per Aslan Karatsev, alla prima partecipazione olimpica assoluta, a coronamento di una stagione per lui importantissima, con vista agli appuntamenti sul cemento americano di questo fine mese.