Al termine di una finale agonica, Jannik Sinner ha conquistato il Citi Open di Washington battendo un gagliardo Mackenzie McDonald per 7-5 4-6 7-5 in due ore e 52 minuti. Dopo un primo set complicato in cui si è fatto rimontare due volte e ha avuto bisogno di 11 set point per portarsi avanti, l’azzurro ha perso il secondo senza riuscire a fare molto in risposta ma alla lunga ha fatto valere la sua maggior freschezza e potenza, vincendo il suo primo 500 (il primo teenager di sempre a conquistarne uno) e battendo il quarto giocatore di casa della sua settimana. Dopo le polemiche per la mancata partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo, arrivate nel bel mezzo di un periodo difficile in termini di risultati, quella di Jannik è una grande risposta.
Indubbiamente avrebbe potuto vincere più rapidamente (5/21 nelle palle break, inclusi due match point falliti sul 5-2 nel terzo), ma si è scontrato contro un avversario estremamente preparato sia fisicamente che tatticamente. Si tratta del terzo successo della sua giovane carriera, successo che lo proietterà al nuovo best ranking di N.15 ATP, un salto in avanti importante in ottica US Open.
IL PERCORSO
Sinner aveva subito break solo nel match contro il compagno di doppio Sebastian Korda. Se si eccettua quell’incontro, aveva vinto sempre almeno l’83% dei punti con la prima e arrivava in finale con 21 turni di servizio tenuti consecutivamente. McDonald aveva passato molto più tempo in campo: privo di un seed, aveva giocato già a partire dal primo turno e affrontato un paio di match piuttosto intensi con Paire al secondo e con Nishikori nella semifinale di ieri. Alla fine l’alumnus di UCLA ha speso ben otto ore e 57 in campo durante la settimana contro le 5:54 di Sinner, finale esclusa – ha peraltro giocato molto di più anche nell’arco della stagione, 54 partite (con 37 vittorie, 13-10 nel circuito maggiore) contro 42 per Sinner (28 vittorie). Ha sempre vinto almeno la metà dei punti contro la seconda avversaria, ma Sinner ne ha sempre vinti almeno il 55% con il colpo.
LA PARTITA
Se McDonald doveva risentire del surmenage, qualcuno si è chiaramente dimenticato di avvertirlo. Nel primo confronto fra i due, ha scelto un piano partita estremamente aggressivo, sbagliando molto ma tenendo spesso in mano il pallino del gioco. Ha cercato di aggredire la seconda con i piedi ben dentro al campo fin dall’inizio, ma Sinner si è disimpegnato bene anche in un primo game in cui la prima è entrata poco. McDonald è stato molto bravo all’inizio, trovando un paio di discese a rete e verticalizzando presto per togliere la possibilità al rivale di impostare lo scambio in pressione dall’alto del suo superiore peso di palla.
Lo statunitense si è espresso davvero ad alto livello, cercando il lungolinea il più possibile con colpi dal rimbalzo basso, mentre Sinner è stato bravo a rimanere costante e profondo, nonché preciso con il kick da sinistra (ha vinto sette dei primo otto punti giocati con la seconda). Avanti 2-1, Jannik ha rimesso in campo tre risposte di rovescio non semplicissime, e si è procurato una palla break con una ottima difesa in back chiusa da un passante di dritto a campo aperto. McDonald si è salvato con il suo primo ace del pomeriggio, ma ha poi commesso il terzo errore di dritto del game, e Sinner stavolta ha smistato bene con il dritto inside-in per poi prendersi il 3-1 a rete. McDonald si è però riportato in gara rapidamente, trovando una risposta vincente per il 40-40 e approfittando di un errore a rete di Sinner per la palla del contro-break, ma il quasi non più teenager ha messo a segno un ace esterno. McDonald se n’è però procurate altre tre, passando con un lungolinea terra-aria per il contro-break:
Sinner si è però scosso rapidamente. Nel game successivo si è guadagnato tre palle break passando due volte l’avversario, che ha sbagliato un dritto per il terzo break di fila e incassato un parziale di sette punti di fila per il 5-2 Sinner, che questa settimana ha mostrato un’attitudine molto più spiccata a trovare punti gratis, anche grazie, forse, al ritorno alla platform stance (basti che pensare che prima di oggi aveva perso solo 22 punti con la prima in quattro incontri). Al momento di servire per il set, però, ha commesso un brutto errore di dritto per il 30-30 e ha concesso una palla break con un altro errore su una risposta un po’ fortunosa dell’americano, che ha giocato uno dei suoi punti migliori (due dritti aggressivi seguiti da una volée in allungo dalla terra di nessuno) per il secondo contro-break.
Quello che è seguito è un lento stillicidio. Nel decimo game Jannik ha trovato subito l’aggressività, e si è procurato due set point. Una stecca di rovescio e un servizio esterno hanno dato la parità a McDonald, che però ha commesso il suo primo doppio fallo e ha concesso il terzo, prima di trovare altri due gran dritti per il 40-40. Sinner è stato solido in difesa, e il sedicesimo errore di McDonald gli ha dato il quarto set point, ma un altro servizio esterno ha salvato lo statunitense. Nonostante gli errori di dritto dell’avversario, Sinner non è riuscito a sfruttare altre due palle set, e McDonald è riuscito a trovare il 5-5 con servizio e dritto salvando sei set point.
A quel punto Sinner è stato bravo a tenere un turno rapidissimo, rimandando McDonald a servire: lo statunitense è stato nuovamente tradito dal dritto, e ha concesso altri tre set point con l’unforced N.21, ma ha trovato due ace prima di un passante sbagliato da Sinner per il 40-40. McDonald ha sbagliato nuovamente di dritto, ma ha salvato il decimo set point grazie anche all’aiuto del nastro che gli ha accomodato il colpo. Altro errore di dritto e altro set point, stavolta accolto dall’urlo di Sinner, che ha infilato una buona risposta bimane provocando l’errore dell’americano per il terzo break (su 14 chance) e chiudendo il set dopo 66 minuti.
Nel secondo set McDonald ha continuato a fare la sua partita, e approfittando di qualche errore di troppo di Sinner (soprattutto di rovescio, stranamente) si è procurato una palla break sull’1-1, difendendosi strenuamente ma sbagliando con il colpo bimane in diagonale al momento di girare lo scambio. Rispetto al primo parziale, la partita tattica si è fatta più statica, con McDonald a difendersi tagliando i non forzati (solo otto) e Sinner a spingere ma con qualche errore di troppo.
Con l’andare dei minuti, Mackenzie ha ricominciato a concedere qualcosina, ma Sinner non è riuscito ad approfittarne. Sul 2-3 lo statunitense si è trovato indietro 15-40 con due errori di dritto; Sinner ha sbagliato un rovescio in manovra sulla prima palla break, mentre sulla seconda è stato punito nuovamente dal servizio esterno dell’avversario, scendendo a 3/16 nel computo delle palle break. Allora è stato McDonald a tornare a giocare ad alto livello, procurandosi due palle break con un passante di rovescio in spaccata, portandosi avanti 4-3 su un errore di rovescio dell’italiano e chiudendo rapidamente il set con grandi numeri al servizio – solo cinque punti persi, 84% con la prima e 75% con la seconda. Questo il passante dell’americano:
Nel terzo i due, visibilmente stanchi, hanno iniziato a giocare più smorzate, e il primo a trarne vantaggio è stato Sinner: sull’1-0 si è infatti procurato una palla break dapprima recuperandone una e poi giocandone un’altra da par suo, ma McDonald ha giocato un buon attacco in contropiede per salvarsi. I colpi del Next Gen hanno progressivamente ritrovato pesantezza, risultando in un’altra opportunità, e stavolta la difesa è stata la sua, capitalizzata con un passante bimane pesante che McDonald non è riuscito a contenere – break Sinner, confermato poco dopo per il 3-0.
Il classe 2001 ha avuto percentuali di prime in campo piuttosto basse (13/36 nel terzo), e ha così offerto uno spiraglio all’avversario. Un doppio fallo sul 3-1 ha offerto due palle break a McDonald, ma una ritrovata aggressività nello scambio ha impedito a quest’ultimo di fare molto per capitalizzare. Lo statunitense ha però giocato un intelligente chip-and-charge, guadagnandosene una terza, salvata da servizio e rovescio.
La prima è stata estremamente efficace per Sinner, che ha vinto i primi dieci colpi giocati con il colpo all’inizio del terzo (12/13 alla fine) e ne ha trovata una importante sul 4-2 30-30, tenendo a distanza un avversario ormai in riserva: rispondendo pesante con i due fondamentali, Sinner ha forzato un errore di rovescio per il doppio championship point. McDonald ovviamente ha però continuato a salvare punti pesanti, obbligando Sinner a colpire un difficile dritto in corsa e trovando successivamente servizi efficaci per il 3-5. Al momento di servire per il titolo, l’azzurro ha commesso due errori di rovescio per il 15-30, e ha scentrato un dritto per la doppia palla break McDonald, regalando il contro-break con un rovescio lungo di metri. Pur falloso, tuttavia, Jannik è riuscito a giocare dei punti solidi, e si è portato a due punti dal match con il punto più bello della partita, difendendosi a tutto campo e trovando un rovescio stretto in risposta al lob di McDonald, che è riuscito a trovare una buona stop volley su cui però l’azzurro ha staccato la mano sinistra e infilato il passante in back:
Nonostante la botta subita, McDonald è riuscito a tenere anche grazie al nastro, che ha deviato un passante dell’avversario, e ha impattato sul 5-5. Come nel primo set, però, Sinner ha tenuto enfaticamente nel momento in cui l’inerzia sembrava favorire il rivale, e si è dato la spinta per un ultimo break: ha trovato il passante in diagonale per il 15-30, e pur con qualche sbavatura si è procurato la terza palla del torneo vincendo l’attrito sulla diagonale di dritto, e ha infine chiuso su un errore di rovescio di McDonald, alzando le braccia al cielo in totale esaustione.
I NUMERI
Per Sinner questa è la terza vittoria in carriera su quattro finali, la seconda del 2021 su tre finali (vittoria a Melbourne 1, sconfitta a Miami). Prima finale in carriera per McDonald nel circuito maggiore: quest’anno ha però vinto quella del Challenger di Nur-Sultan. Sinner sale al N.15 (best ranking) in classifica, ed è decimo nella Race ma decisamente vicino all’ottavo posto di Casper Ruud (2280 punti per lo scandinavo, 2030 per Sinner). McDonald perde la sua prima finale in carriera, ma sale comunque al N.64. Nella Race è N.30, ma non riesce a diventare il primo vincitore americano del torneo dai tempi di Andy Roddick nel 2007.
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