Ons Jabeur inizia a preoccupare. Le avversarie, s’intende. Ventiquattro ore dopo aver rimontato un set a Daria Kasatkina, la maghetta tunisina ha inflitto il medesimo trattamento a Bianca Andreescu, provocando un piccolo dramma sportivo nazionale. Bianca, eroina di casa e campionessa in carica, ha ceduto di botto alla distanza anche per colpa dell’immancabile infortunio di giornata, ma va detto che la sconfitta è stata persino più netta di quanto i numeri potrebbero lasciare intendere nella loro nuda esposizione. La seconda testa di serie ha vinto al tredicesimo gioco il primo set solo dopo aver per due volte recuperato un break di svantaggio, ma dal 4-4 del secondo le è riuscito di conquistare appena un game su nove. I trentasette vincenti piazzati da Jabeur, infiocchettati da nove ace, completano il quadro di un successo davvero scintillante, considerati avversaria e contesto ambientale.
La chiave di volta dell’incontro, che non suoni come una giustificazione, si è materializzata sul quattro pari nel secondo set, quando Andreescu è ricaduta molto male sul suo piede sinistro. Ne è seguita una pausa medica, la seconda interruzione dell’incontro dopo quella forzata dalla pioggia. “Sono arcistufa di infortuni e ritiri, non volevo abbandonare anche questa volta“, ha detto una sconsolata Bianca ai giornalisti. “Ero determinata a proseguire, ma il piede non era messo bene. È ancora gonfio, livido, mi faceva molto male quando mi spostavo lateralmente“. Come anticipato, l’ennesimo guaio articolare patito dalla campioncina di Mississauga non è sufficiente a scusare il rumoroso rovescio, ed è Bianca stessa a confermarlo. “Infortunio a parte, non sono molto contenta di come ho giocato, e le varie pause non mi hanno certo aiutata. Lei però è stata spettacolare, soprattutto nel terzo set, secondo me può anche vincere il torneo“.
Ons gongola, con la solita educazione, ma gli occhi in conferenza stampa brillavano. “Ho deciso di muoverla cercando angoli acuti e provando molti drop, per capire la situazione dopo lo stop con il fisioterapista, anche se in realtà la pausa mi è stata soprattutto utile a capire cosa non stesse funzionando della mia strategia. Mi sono messa a leggere le statistiche, e ho capito che con percentuali così basse al servizio e una resa in risposta tanto povera sulla sua prima non ce l’avrei fatta. Mi sono concentrata su quegli aspetti, per fortuna è andata bene“.
Per la prima volta ai quarti di un torneo appartenente alla nuovissima categoria WTA 1000, Jabeur al prossimo turno se la vedrà con Jessica Pegula, la quale, non senza sudare sette e più camicie, ha infine interrotto la strisciona di Danielle Rose Collins a dodici vittorie consecutive. Vinto il primo set rimontando dall’1-4 e perso il secondo 6-3, Pegula ha chiuso il terzo al sesto match point avendo rischiato di dilapidare un vantaggio notevole. Sopra 5-2, la tennista dal Jersey ha sprecato un’occasione per chiudere in risposta nell’ottavo gioco e altre quattro al servizio nel nono. Riagguantata sul cinque pari, Pegula ha dovuto addirittura salvare due palle break nell’undicesimo game, per poi chiudere sul 7-5 in due ore e ventinove minuti di aspra battaglia quando l’una di notte nel Québec era passata da un pezzo. “Difficile portare a casa i match se la tua avversaria si rifiuta di perdere anche quand’è sull’orlo del burrone“, ha dichiarato Jessica. “Vittorie come questa aumentano la fiducia in modo esponenziale“. Sarà un bel quarto tra due giocatrici in grande spolvero, potremmo giurarci.
Gli altri risultati di ieri (qui la cronaca della vittoria di Camila Giorgi):
[1] A. Sabalenka b. [WC] R. Marino 6-1 6-3
[8] V. Azarenka b. [11] M. Sakkari 6-4 3-6 7-6(2)
[4] Ka. Pliskova b. [Q] A. Anisimova 6-1 7-6(8)
S. Sorribes Tormo b. K. Siniakova 6-7(4) 6-0 6-3