M15 GDYNIA (POL, terra rossa) – VINCITORE: Roman Andres Burruchaga
La sorpresa più grande della settimana è firmata da Roman Andres Burruchaga (n.687 ATP), che parte dalle qualificazioni e, senza mai dover soffrire più di tanto, va a giocarsi la finale con Filip Peliwo (n.428 ATP): sembrava un finale già scritto dopo il primo set conquistato dal canadese, ma l’argentino riesce a ribaltare il match e, complice un calo più mentale che fisico dell’avversario, si porta a casa la partita con un risultato di 6-7(2) 7-6(3) 6-1. Per il figlio d’arte è il coronamento perfetto di una settimana eccezionale, dove ha battuto giocatori più esperti che partivano favoriti alla vigilia. Segnali di ripresa per Peliwo, letteralmente crollato in classifica dopo essere stato a lungo tra i 200 migliori al mondo (best-ranking di 161): il dominatore dell’annata 2012 tra gli juniores (finalista in tutti e quattro gli Slam, vincitore degli ultimi due in calendario) avrà ancora l’amaro in bocca per aver sfiorato il primo titolo dopo quattro anni di digiuno, ma può consolarsi con il fatto di aver raggiunto una finale che gli mancava da tempo immemore. Nessun italiano al via.
M25 FRANKFURT AM MAIN (GER, terra rossa) – VINCITORE: Eduard Esteve Lobato
Arriva per la prima volta in carriera un successo al di fuori dei confini nazionali per Eduard Esteve Lobato (n.374 ATP), che colleziona il titolo numero sette a Francoforte, nel tabellone più prestigioso (o forse dovremmo dire meno povero) di una settimana alquanto festiva per il mondo dei Futures. Il 26enne di Reus ritrova la brillantezza che gli aveva consentito di giocarsi una semifinale Challenger (sempre a Las Palmas, e dove sennò?) solo qualche mese fa, al primo colpo, e conquista agilmente il trofeo battendo in finale Yshai Oliel (n.424 ATP) per 7-6(1) 6-2. A completare il quadro di un torneo non troppo esaltante, si aggiunge la deludente e prematura uscita delle prime due tds, Roberto Ortega Olmedo (n.330 ATP) e Pedro Sakamoto (n.317 ATP) che, nonostante la loro esperienza anche ad un livello superiore, perdono nei primissimi turni da due giocatori qualificati; anche per i due portacolori azzurri, Davide Galoppini ed il qualificato Giovanni Oradini, arriva una sconfitta all’esordio.
M15 MONASTIR (TUN, cemento) – VINCITORE: Dan Added
Di sapore diverso è il torneo di Monastir, che vede tutti i migliori giocatori presenti alla partenza arrivare alle fasi finali: a spuntarla è Dan Added (n.419 ATP), che in finale ha la meglio di uno dei giocatori più in forma di questa stagione estiva, l’argentino Santiago Taverna (n.437 ATP) che meno di un mese fa si aggiudicava questo stesso trofeo. Per l’alsaziano, fresco di passaggio alla ‘All In Academy’, questo successo può dunque essere considerato come un punto di ripartenza, visto che nel caotico 2020 non era riuscito a ripetere quanto di buono fatto nell’annata precedente, in cui aveva messo i suoi primi tre trofei in bacheca. Si arrende in semifinale il padrone di casa Aziz Dougaz (n.349 ATP), costretto al ritiro come il nostro Luciano Darderi, ai quarti contro Sho Shimabukuro, seed numero 5; per Erik Crepaldi invece arriva una sconfitta al primo turno.
M15 CURTEA DE ARGES (ROM, terra rossa) – VINCITORE: Stefan Palosi
Fa ancora meglio del già citato Burruchaga, il giovane Stefan Palosi (n.781 ATP), che parte dalle qualificazioni e vince otto incontri di fila nel suo torneo di casa; non poteva scegliere scenario migliore per il primo successo in carriera. Ottime le vittorie nel trittico finale contro le tds Dragos Madaras (n.482 ATP), Matias Zukas (n.515 ATP) ed il finalista Facundo Juarez (n.504 ATP), che legittimano un trionfo assolutamente a sorpresa, ma non per questo meno meritato. Per quanto riguarda gli italiani, Francesco Passaro paga probabilmente l’euforia della vittoria di pochi giorni fa, e si ferma al secondo turno contro Zukas, mentre per Andrea Del Federico arriva la sconfitta all’esordio.