[3] A. Zverev b. [4] A. Rublev 6-2 6-3
Non è stata una giornata fortunata per i possessori del biglietto sulla carta più pregiato del Western&Southern Open di Cincinnati. Dopo una finale femminile a senso unico, anche la finale maschile ha regalato ben poche emozioni, con Andrey Rublev totalmente incapace di contrastare il tennis del suo amico-rivale Alexander Zverev, che durante tutta la settimana in Ohio ha messo in mostra un tennis estremamente solido continuando il ruolino di marcia iniziato alle Olimpiadi di Tokyo con la conquista della medaglia d’oro.
“Fino a mercoledì scorso non avevo vinto una partita su questo campo in sette anni. E oggi, quattro giorni dopo, ho vinto il trofeo” ha detto Zverev a caldo nella intervista sul campo.
Sedici colpi vincenti e solamente sei errori gratuiti (quattro dei quali sono stati doppi falli) per Sascha Zverev durante i 59 minuti di partita danno la fotografia di quanto in controllo sia stato il tedesco contro un avversario che conosce benissimo (si sono incontrati quando avevano 11-12 anni) e contro il quale non aveva mai perso nei quattro incontri precedenti da professionista (“anche se da junior mi prendeva sempre a calci in c.. quando giocavamo” ha aggiunto Zverev nel discorso di premiazione).
Scappato subito 4-0 e poi 5-1 in meno di 20 minuti, Zverev ha avuto un momento di titubanza solamente nel penultimo game, quando ha servito per il match sul 6-2 5-2 ed ha commesso i suoi pochi errori gratuiti per concedere l’unico break della giornata. “Mi sono sentito molto bene sin dall’inizio, e fare il break in apertura mi ha molto aiutato – ha raccontato il tedesco in conferenza stampa – da lì il match è andato in discesa molto velocemente in mio favore“. Il suo avversario Rublev gli ha fatto eco: “Subire il break subito è stato la chiave del match, dopo le cose sono diventate molto più facili per lui“.
“Sono ancora in un processo di apprendimento – ha contiunato Andrey – sto cercando di capire cosa fare nelle varie situazioni e come parlare a me stesso per riuscire a risolvere i problemi che si incontrano durante la partita. So che il mio livello non è lontano dal suo, perchè in allenamento quando giochiamo i match sono combattuti, ma ogni tanto capita che perdo partite in maniera molto netta, come oggi, e questo vuol dire che mentalmente non sono ancora al suo livello“.
Si tratta del quinto successo in carriera in un torneo Masters 1000 per Zverev, che raggiunge in graduatoria il connazionale Boris Becker, Jim Courier, Gustavo Kuerten, Marcelo Rios, Andy Roddick e Marat Safin, ovvero tutti giocatori che prima o poi sono stati al n. 1 della classifica mondiale. Ed è finora l’unico tennista ad aver vinto due Masters 1000 in questo 2021, dopo l’affermazione ottenuta al Mutua Madrid Open lo scorso maggio sconfiggendo in finale il nostro Matteo Berrettini. Per Rublev invece seconda sconfitta su due finali in un Masters 1000, dopo il match perso a Montecarlo contro Tsitsipas proprio quest’anno.