Momento complicato per Dominic Thiem. Come tutti sanno, il campione uscente dello US Open ha recentemente fatto sapere che la sua stagione 2021 si può considerare conclusa, esattamente come quelle di Rafa Nadal e Roger Federer. Il numero uno austriaco è fermo da due mesi esatti: ultima apparizione a Maiorca, teatro del grave infortunio al polso nel corso del match di primo turno contro Adrian Mannarino. A margine della presentazione della seconda edizione della kermesse “Red Bull Thiem, set, match” Dominic ha voluto fare il punto della situazione, affidando alla connazionale testata Kronen Zeitung alcune importanti riflessioni sul presente, il futuro e le prospettive realistiche della sua carriera considerata la particolare fase attraversata.
L’infortunio dunque; la guaina del tendine del polso lesionata alla Baleari: “Qualcosa è andato storto nel movimento di quel famoso dritto, prima che colpissi la palla. Ho passato alcune settimane tormentate, ma ora finalmente ho un quadro della situazione chiaro e soprattutto un calendario. Tra un mese il prossimo esame, ma sicuramente per sei settimane dovrò portare le stecche. La speranza è di poter tornare ad allenarmi a inizio novembre, e di giocare in Australia a inizio gennaio. Se dovesse essere necessaria un’operazione tutto sarà posticipato di sei-otto settimane“.
Un periodo di sosta forzata dura da accettare, per un globetrotter tra i più infaticabili nel Tour. “Ma gli ultimi sei anni sono stati incredibili. A onor del vero questa stagione era stata piuttosto brutta anche prima dell’infortunio. Diciamo che questa fase, per tutte le implicazioni che porta con sé, può essere considerata uno spartiacque, la fine della prima parte della mia carriera. Speriamo seguano altri sei grandi anni“. La cosa peggiore sta nel non poter difendere il titolo all’Open degli Stati Uniti, o forse no. “È dura non poter andare a New York, ma perdere le Finali di Davis a Innsbruck fa ancora più male. Una cosa del genere potrebbe anche capitarti una sola volta nella vita“.
Infine il pronostico, inevitabile: chi succederà a Dominic Thiem nell’albo d’oro dello US Open? “Sinceramente credo che l’indiziato numero uno sia Novak Djokovic. Lo spinge un’incredibile forza di volontà, non credo si lascerà scappare l’occasione di centrare un Grande Slam che rappresenterebbe l’impresa del secolo“.