[2] D. Medvedev b. [12] F. Auger-Aliassime 6-4 7-5 6-2
Era il favorito della parte bassa del tabellone e ha rispettato il pronostico: Daniil Medvedev guadagna la finale dello US Open battendo Felix Auger-Aliassime in tre set e due ore di gioco non entusiasmanti, ma che hanno regalato alcuni begli scambi e un ottimo livello da parte di entrambi nella fase centrale. Dopo aver lasciato per strada il primo e finora unico set al turno precedente contro Van de Zandschulp, Medvedev ha rischiato di cedere il secondo nel pomeriggio di questo venerdì newyorchese, ma è stato proprio in quel frangente che la sua superiorità si è manifestata in tutta evidenza: quando l’altro ha alzato il livello arrivando per due volte a un punto dal pareggiare il conto dei set, il moscovita aveva ancora margine e ha saputo costruire la sua rimonta nel parziale sulla base di un doppio fallo di Auger-Aliassime.
Resta in ogni caso l’ottimo risultato di Felix – certo non svantaggiato dalle premature eliminazioni di Rublev e Tsitsipas e dal ritiro di Alcaraz – che ritocca il suo miglior risultato Slam dopo i quarti a Wimbledon dello scorso luglio, ma soprattutto il suo best ranking e lunedì si ritroverà a un solo passo dalla top 10. Sembrano quindi arrivare i frutti della collaborazione con Toni Nadal, iniziata decisamente male con la campagna sulla terra battuta a cui sono seguiti i buonissimi risultati sull’erba. Tuttavia, rimangono – meglio, sono riaffiorati – i limiti di tenuta mentale di Felix nei momenti decisivi, con gli errori al servizio e di un dritto che all’improvviso non trova più il campo, oltre che la conseguente tendenza al crollo verticale. Non che fosse facile rimanere attaccati al match dopo aver perso un secondo set giocato al massimo e sfuggito nonostante i due set point con il servizio a disposizione. Un servizio che finora gli aveva permesso di vincere il 70% dei punti è sceso di circa il 5% come resa. Una differenza che ha significato cinque break.
IL MATCH – La risposta russa fino a questo momento del torneo vale quasi un punto su due (48%) e Medvedev sceglie proprio di iniziare in ribattuta, mentre Felix incappa subito in tre doppi falli – uno dei suoi punti deboli – più che compensati dall’indispensabile aggressività richiesta per evitare di rimanere intrappolato nel palleggio. Al settimo gioco, il classe 2000 costruisce bene i primi due punti nonostante la difesa russa sbagliando però il dritto di attacco, poi subisce la risposta profonda; anche confortato dallo 0-40, Medvedev gira l’inerzia dello scambio e sorpassa, consolidando a zero per il 5-3. Felix accorcia con tre ace e si fa finalmente minaccioso in risposta, vincendo anche un insperato punto sulla diagonale sinistra con un bel vincente bimane per lo 0-30, ma quattro prime di servizio frustrano ogni speranza canadese e il 6-4 va a referto. Per Medvedev, 80% di prime e stessa percentuale di trasformazione, anche sulle poche seconde.
Nullo di nuovo all’inizio del secondo parziale con i turni di battuta che dettano il punteggio, per quanto FAA provi anche a prendersi un po’ di tempo e spazio per ribattere la prima moscovita e rispolvera dal primo parziale un altro paio di rovesci slice estemporanei, non la specialità di chez Felix. Un paio di bei punti nel quinto game fanno da antipasto alla svolta del game successivo che pareva saldamente in mano a Daniil e invece si infiamma; Felix ci crede e brekka al secondo vantaggio esterno grazie al doppio fallo (il primo del match) di Medvedev che, poco lucido dallo scambio appena concluso, forza la seconda. Auger-Aliassime conferma senza problemi e trova quella fiducia di cui avrà bisogno per tentare di chiudere il set in battuta di fronte a un numero 2 del mondo per nulla disposto ad accettare la situazione di svantaggio.
Il livello si alza chiaramente, il ventunenne di Montreal prende la rete con successo, ma il doppio fallo sul 30-0 tiene vivo l’avversario che poi annulla due set point da sinistra, il primo andando in spinta e trovando il varco con rovescio lungolinea, il secondo sull’imperfetto serve&volley canadese – la palla lenta resta sul piatto corde. Contro-break che si perfeziona sull’errore da fondo, linguaggio del corpo di Felix completamente cambiato nel giro di una manciata di secondi e parziale di 15 punti a 2 per Medvedev che si traduce nel 7-5.
All’inizio del terzo è evidente che Auger-Aliassime è ormai pronto a lasciare la contesa. Perde il servizio sul punteggio di 1 pari e ancora sul turno successivo, mentre nessuno, e forse lui prima di tutti, aveva creduto alla palla break spuntata a suo favore nel quarto gioco – sensazione confermata dalla prima russa alla T che ha prontamente provveduto ad annullarla. Il 6-2 arriva rapido e a Medvedev, che raggiunge così la sua terza finale Slam dopo quella giocata qui due anni fa e quella in Australia a febbraio, non resta che aspettare il vincente della sfida serale tra Novak Djokovic e Alexander Zverev.