Si continua a giocare nella California del sud, dove un inedito 250 (che somiglia più ad un 500, vista la qualità dei contendenti) sta offrendo un po’ di preparazione per la versione autunnale di Indian Wells. In nottata si sono conclusi gli ottavi di finale.
BENE SONEGO
Eccellente vittoria per Lorenzo Sonego, tds N.9, che ha superato uno dei giovani più in vista del circuito, Sebastian Korda, per 6-4 6-3 in 86 minuti. Si tratta di un avversario affrontato di frequente quest’anno: Sonego aveva prevalso facilmente a Montpellier, mentre Korda aveva regalato l’upset a Parma, torneo poi vinto dal figlio di Petr – con questa vittoria Sonego si porta dunque in vantaggio 2-1 nei testa a testa. Il suo prossimo avversario sarà il secondo favorito del torneo Casper Ruud.
Dopo uno scambio di break iniziali, il primo set è trascorso rapidamente e soprattutto nei turni del piemontese, che ha perso solo tre punti negli ultimi quattro turni di servizio del parziale. Korda sembrava altrettanto in palla, ma quando è andato a servire per rimanere nel set sul 4-5 ha faticato a mettere la prima in campo (10/11 con il fondamentale nel set, mentre con la seconda è arrivato un negativo 5/14), e Sonego ne ha subito approfittato, breakkando a 15 per il 6-4.
All’inizio del secondo è arrivato un momento di stanca per l’azzurro, che però è stato bravo a navigare il momento di difficoltà. Korda ha avuto tre palle break nel primo game (due consecutive) e una nel terzo, ma non è riuscito a sfondare, mentre Sonego è stato estremamente cinico, sfruttando l’unica chance avuta (sul 2-1 in suo favore) per allungare definitivamente e senza più concedere nulla, con appena tre punti persi negli ultimi tre turni di servizio.
RUUD ELIMINA MURRAY
E il prossimo avversario di Sonego sarà la tds N.2 Casper Ruud, con lo scandinavo che si è liberato di Andy Murray per 7-5 6-4 in un’ora e 49 minuti. Sir Andy ha pagato soprattutto la cattiva difesa delle palle break, perdendo il servizio cinque volte su sei chance concesse al N.10 ATP. Da non sottovalutare in ogni caso la crescita di Casper sul cemento – dall’inizio dello swing nord-americano ha vinto nove match su dodici lontano dalla fida terra rossa. Il classe 1998 si avvicina sempre più alle ATP Finals di Torino: il suo vantaggio sull’altresì vittorioso Jannik Sinner (in quel di Sofia) rimane di 420 punti, mentre il suo cuscinetto su Auger-Aliassime è di 400 punti. Il canadese ha dato forfait a San Diego all’ultimo minuto, venendo sostituito dal lucky loser danese August Holmgren, battuto con un rapido 6-1 6-1 da Grigor Dimitrov.
Per quanto riguarda il match, Ruud ha scelto di rispondere sempre da lontano contro il potenziato servizio di Murray, e questo gli ha permesso di far partire sovente lo scambio e di crearsi spazio per lasciar andare il toppone di dritto, uno dei più pesanti del circuito. Andato in svantaggio 1-3 nel primo set, il norvegese ha trovato la quadra al servizio, perdendo solo tre degli ultimi diciannove punti giocati nei suoi turni, e dopo aver pareggiato sul 3-3 ha sempre condotto, e nel dodicesimo game ha sfruttato un errore a rete ed un’improvvida smorzata dell’avversario per guadagnarsi due set point, chiudendo con una bella combinazione di passanti – rovescio in cross su cui Murray può solo rimandarla di là e banana shot a suggellare.
Decisamente più convulso il parziale successivo: Ruud pareva aver preso l’abbrivio, portandosi rapidamente sul 3-0 e poi 4-2 30-15, ma Murray è riuscito a prendere l’iniziativa, rintuzzando lo svantaggio. Quello è stato però il primo di quattro break consecutivi che hanno chiuso l’incontro: pur strappando nuovamente il servizio a Ruud anche sul 3-5, Murray non è infatti riuscito a difendersi nei propri turni, pagando i miseri 44% di prime in campo e 5/15 di conversione con la seconda. Sul 4-5, Murray ha riso sardonicamente per un brutto errore di dritto in uscita dal servizio per il 15-30, mentre Ruud è stato bravo e fortunato sul 30-30, quando ha trovato un gran lob difensivo seguito da una stecca di dritto rimasta in campo per provocare un altro errore del britannico e salire a match point, subito convertito con un gran passante fra le stringhe di Murray seguito dall’inevitabile dritto a campo aperto.
GRANDE FUGA SHAPOVALOV/NORRIE, FUORI HURKACZ
Vittoria per certi versi fortunosa di Denis Shapovalov, che dopo aver salvato sei set point ha prevalso su Taylor Fritz per 7-6(7) 6-2. Non è la prima volta che lo statunitense stenta a chiudere contro El Shapo: già allo US Open 2020 aveva capitolato in cinque set dopo aver servito per il match nel quarto, e ora insegue sull’1-4 nei confronti diretti.
Shapovalov è stato eccezionale con la prima per tutto il match, perdendo appena quattro punti su 41, ma nel primo set il contraltare è stato un orrido 2/16 con la seconda favorito anche da quattro doppi falli. Il parziale sembrava chiuso quando si è trovato in svantaggio 1-4 15-40, ma, pur continuando a vivere pericolosamente, il classe 1999 è riuscito a ribaltare il set, recuperando lo svantaggio e salvando due set point consecutivi sul 5-6 per trascinare la contesa al tie-break.
Lì Fritz sembrava ancora una volta in controllo fino al 6-3, quando ha commesso un esiziale errore bimane su una brutta stop volley di Shapo, fallendo la prima opportunità di chiudere il set. Denis ha salvato anche le due successive, e pure un’altra sul 6-7, portandosi in vantaggio sostanzialmente per la prima volta quando più contava, e con il punto più bello dell’incontro:
Senza storia invece il secondo set, in cui Shapo ha perso solo due punti al servizio e si è subito portato sul 3-0 con un parziale di 12-2, infiocchettando la vittoria (appena la terza negli ultimi nove incontri) con un altro break nell’ultimo gioco.
Il suo avversario, in una sfida tutta mancina, sarà Cameron Norrie, che ha superato Dan Evans nel derby UK per 7-6(3) 6-3. Anche per il tennista cresciuto in Nuova Zelanda l’inizio è stato burrascoso, con due set point non consecutivi salvati al servizio sul 2-5 del primo parziale: da lì Cameron ha più o meno sempre condotto, chiudendo rapidamente il tie-break e trovando il break decisivo per il 5-3 e servizio nel secondo set, capitalizzando le uniche palle break avute a disposizione.
Eliminato invece Hubert Hurkacz, che, reduce dal titolo vinto a Metz pochi giorni fa, ha ceduto alla distanza ad Aslan Karatsev per 5-7 6-4 6-2. Il polacco, vincitore di tre tornei quest’anno e al momento qualificato per Torino con l’ottavo posto (de facto settimo in virtù della rinuncia di Nadal), sembrava in controllo del match fino al 5-3 e servizio nel primo, quando la potenza di Karatsev ha iniziato a scavare solchi nel suo solido palleggio.
Il russo ha recuperato il break, e, pur perdendo il parziale al fotofinish, ha decisamente messo la freccia dall’inizio del secondo, non concedendo ulteriori palle break fino all’ultimo game, quando ormai i buoi erano decisamente scappati dalla stalla. Il semifinalista dell’Australian Open ha trovato il break nel settimo gioco del secondo set, e dopo aver chiuso con relativo agio è scappato fin da subito nel terzo, portandosi sul 2-0 e allungando definitivamente sul 5-2 e servizio – Hurkacz è riuscito a salvare tre match point consecutivi e a procurarsi due palle per riaprire l’incontro, ma alla fine si è dovuto arrendere. Il prossimo avversario di Karatsev sarà il sopracitato Dimitrov, proprio l’avversario battuto (anche in virtù di un infortunio di Grisha) nei quarti di finale di Melbourne, il torneo che l’ha lanciato definitivamente.
Qui il tabellone aggiornato dell’ATP di San Diego e degli altri tornei della settimana