[10] J. Sinner b. J. Millman 6-2 6-2
Se c’era qualche dubbio si quanto avrebbe impiegato Jannik Sinner ad adattarsi alle nuove condizioni di gioco e al nuovo fuso orario dopo la vittoria a Sofia la settimana scorsa, questi dubbi sono svaniti abbastanza rapidamente sotto il sole accecante di questa domenica a Indian Wells. Il passante di diritto “laser” con il quale ha ottenuto il break del 3-1 nel primo set e che ha suscitato gli “ooh” di ammirazione da parte del pubblico in tribuna ha messo Sinner al comando della partita e da lì non si è più mosso fino a poco più di un’ora dopo quando il match si è chiuso con un perentorio 6-2, 6-2.
Il palleggio di Millman si è dimostrato troppo più leggero rispetto a quello del giovane italiano che è riuscito spesso e volentieri a chiudere il punto con vincenti da fondo. “Ho giocato una buona partita contro un avversario difficile – ha commentato Sinner dopo il match – non sono stanco fisicamente, ho avuto una settimana per prepararmi dopo il torneo di Sofia, mi sono sentito bene in campo. Nel primo set ho giocato molto bene, soprattutto ho servito bene, portando in campo quello che abbiamo fatto in allenamento”.
Durante i giorni precedenti al suo esordio Sinner si è allenato parecchio sui campi dell’Indian Wells Tennis Garden, aumentando anche il numero di ore dopo il forfait in doppio che non gli ha permesso di competere quanto avrebbe voluto. “In tornei come questi, dove giochi un giorno sì e uno no, e dove hai parecchio tempo prima, qualcuno riesce anche a lavorare su cose nuove. Per quel che mi riguarda ci siamo allenati tanto, tranne ieri quando abbiamo ridotto un poco per conservare le energie per la partita. Sapevamo da mercoledì o giovedì che avrei giocato domenica, quindi è stato abbastanza semplice programmare il lavoro”.
Il suo incontro di terzo turno, in programma martedì, potrebbe essere la rivincita del match di Cincinnati contro John Isner, se il gigante americano riuscirà a sconfiggere il giapponese Niskioka. “Vedremo se riuscirà a vincere – ha detto Jannik – e se si dovrà giocare contro di lui vedremo dopodomani. Qui è complicato contro di lui, la palla salta tantissimo, sicuramente sarà un bel problema”.
K. Anderson b. [17] L. Sonego 7-6 (7) 7-6(3)
Tra i match dei giocatori italiani in programma domenica, non era stato difficile prevedere che quello maggiormente a rischio sarebbe stato quello di Lorenzo Sonego, impegnato contro il sudafricano Kevin Anderson. Certo il 35enne di Johannesburg è reduce da lunghi periodi di inattività a causa di diversi infortuni e non è più il giocatore che è arrivato in finale sia a Wimbledon sia allo US Open, ma rimane sempre molto pericoloso quando il servizio gli funziona.
Il match, disputatosi sul campo 5 davanti a pochi spettatori i cui applausi erano sovente soverchiati dalla folla del campo attiguo impegnata ad assistere a Monflis-Mager, è stato uno di quei classici incontri che vengono decisi da un paio di centimetri. Quei centimetri che hanno fatto rimanere in campo la risposta di diritto di Anderson sul set point servito da Sonego sul 7-6 del tie-break nel primo set, dopo che Lorenzo aveva cancellato cinque palle set poco prima, due al dodicesimo game, e tre consecutive rimontando da 3-6 nel tie-break. Poi Sonego ha messo in corridoio di un altro paio di centimetri un diritto che forse non avrebbe dovuto sbagliare, e il set è girato in quel momento lì.
Il secondo set ha avuto un andamento per certi versi speculare, ma la fine è sempre stata la stessa: sul 5-4 è stato Sonego ad avere due set point sul 15-40, ma lì Anderson ha servito bene, non ci sono molte recriminazioni. Il tie-break invece è stato a senso unico, con il buon Kevin che è andato subito avanti sul 5-1 per poi chiudere 7-3 in 2 ore e 7 minuti.
Davvero una prova sfortunata per il piemontese, che rientra da questa trasferta californiana con i quarti di finale raggiunti a San Diego e il rammarico per una partita che poteva andare diversamente in un torneo importante.
[25] F. Fognini b. J-L Struff 6-4 4-6 6-3
Fabio Fognini vince con merito il suo match d’esordio contro il tedesco Jan-Lennard Struff, un match chiuso dopo oltre 2 ore 6-3 al terzo dal ligure protagonista di una prova molto buona dal punto di vista balistico con soluzioni di fino sia da fondo campo che a rete.
Ma tutto questo non sarebbe stato sufficiente senza una maiuscola resa della prima palla di servizio, una rarità per lui, con cui Fabio ha ottenuto l’83% di punti mettendola in campo il 68% delle volte. Numeri sontuosi alla battuta per gli standard di Fognini che è stato bravissimo a cambiare marcia nel fatidico settimo gioco del set decisivo disinnescando il potente servizio del tedesco e portando a casa il break che di fatto ha spaccato l’incontro prima del 6-3 definitivo con un ulteriore break.
Al terzo turno Fognini potrebbe affrontare Stefanos Tsitsipas, N.2 del tabellone, che l’ha battuto in entrambi i precedenti.