M15 NAPLES (USA, terra rossa) – VINCITORE: Ryan Harrison
Sembrava un calvario senza fine per Ryan Harrison (n.455 ATP), che dopo la vittoria del 250 di Memphis nel febbraio 2017 si era eclissato dal Tour, caduto in una spirale di infortuni ed involuzione di gioco: problematiche che la pandemia ha esacerbato, arrivando perfino a mettere in discussione il suo futuro da professionista, per sua stessa ammissione. Il ragazzo di Shreveport si è però voluto dare un’altra opportunità, e dopo essersi barcamenato per qualche mese tra Challenger e Futures, l’ha finalmente colta nel torneo di Naples. Ben tre le tds battute nel suo cammino, compreso il finalista Antoine Cornut Chauvinc (n.522 ATP); per l’ex enfant-prodige del tennis a stelle e strisce anche una sfida al secondo turno contro la promessa cinese Juncheng Shang, che speriamo abbia approfittato dell’occasione per prendere appunti su come comportarsi quando si ha sulle spalle la pressione di un intero Paese. Ryan, ormai 29enne, vince così il titolo numero otto della sua carriera e prova a rilanciarsi per l’ennesima volta nel Tour: di sicuro i numeri auspicati ad inizio carriera erano ben altri, ma chissà che non possa ritrovare una seconda giovinezza, ispirato dai numerosi esempi di longevità nel circuito ATP. In tabellone anche il nostro Federico Bertuccioli, che però si fa rimontare all’esordio dal Lucky Loser Thiago Cigarran.
M25 SETUBAL (POR, cemento) – VINCITORE: Arthur Cazaux
Sempre a proposito di grandi talenti, non possiamo omettere il primo sigillo stagionale per il francese Arthur Cazaux (n.322 ATP), il quale dopo una stagione molto positiva tra gli juniores nel 2020, corredata dalla finale conquistata agli Australian Open e la posizione numero 4 raggiunta nel ranking, ha compiuto il salto tra i professionisti: per lui è arrivato subito l’esordio Slam, nel Roland Garros, e la prima vittoria in un torneo 250, a Ginevra. Tranne rarissime eccezioni infatti, il promettente Cazaux ha frequentato dall’inizio il “piano di sopra”, disputando comunque tre finali ITF: contro Rinky Hijikata (n.433 ATP) è arrivata la prima vittoria finale, e la conferma che in effetti il circuito Futures sembra stargli piuttosto stretto. Poca fortuna per i nostri azzurri, che soccombono alla maggiore esperienza dei loro avversari francesi: Simone Vaccari, qualificato, perde all’esordio contro il seeding numero 4 Corentin Denolly (n.406 ATP), mentre Luciano Darderi (fresco di qualificazione al Main Draw del Challenger di Napoli 2) è sconfitto al secondo turno dal semifinalista Laurent Lokoli.
M25 PRAGUE (CZE, cemento – indoor) – VINCITORE: Khumoyun Sultanov
È Khumoyun Sultanov (n.385 ATP) il vincitore a sorpresa del torneo di Praga, disputato sul veloce indoor: il giovane, prossimo a compiere 23 anni, dà finalmente seguito al primo trofeo ottenuto due anni or sono nella città di Karshi, nel suo Uzbekistan. Grande protagonista alle scorse Universiadi di Napoli, nelle quali vinse l’argento nel singolare e l’oro nel doppio, il ragazzo rafforza quindi la sua candidatura per la Coppa Davis, dove peraltro lo abbiamo già visto all’opera il mese scorso contro Casper Ruud. Grande delusione per le prime due tds del torneo, subito fuori: se per Rudolf Molleker (n.382 ATP) possiamo, suo malgrado, considerarci abituati alle uscite premature, è una sorpresa vedere sconfitto al primo turno il più esperto Lukas Rosol (n.274 ATP), che non ha certo bisogno di presentazioni. Timo Stodder ringrazia e ne approfitta, sfiorando la finale in una sfida molto combattuta contro Sultanov, poi uscito vincitore. Nessun italiano al via.
M15 PLATJA D’ARO (SPA, terra rossa) – VINCITORE: Ivan Gakhov
Seconda vittoria nel 2021 (e dodicesimo trofeo totale) per Ivan Gakhov (n.467 ATP), che si afferma nel torneo “di casa” della bellissima Platja d’Aro, in Catalogna: nativo di Mosca, Ivan da anni infatti possiede la cittadinanza spagnola, forte della sua residenza a Barcellona. Ed è proprio ai giocatori catalani che ha negato la possibilità di trionfare davanti al proprio pubblico, battendone ben tre, non ultimo il finalista Josè Vidal Azorin (n.506 ATP) che già pregustava la tripletta in quest’annata per lui magica. Molto bene il nostro Giovanni Fonio, il quale si arrende solo in semifinale a Vidal Azorin, mentre non possiamo dire altrimenti di Alexander Weis, sconfitto all’esordio dal giovanissimo Daniel Merida Aguilar.
Concludiamo la ricca rassegna settimanale segnalando il ritorno alla vittoria del “fratellino d’arte” Daniel Dutra da Silva (n.553 ATP): prima del suo successo a Lima (il numero 24 della sua carriera), il 33enne non arrivava a fine torneo dal lontano 2017. Non avevano ancora incominciato il loro percorso da professionisti, nel 2017, Guy Den Ouden (n.655 ATP) ed Oscar Moraing (n.866 ATP), vincitori a Monastir e Doha; successo anche per Viktor Durasovic (n.340 ATP) a Nevers. Christian Langmo (n.546 ATP) raddoppia a Cancun dopo soli sette giorni, mentre Gabriel Decamps (n.775 ATP)si toglie la prima soddisfazione della carriera a Sharm El Sheikh. Infine, doppietta tutta britannica firmata da Billy Harris (n.604 ATP) e Charles Broom (n. 853 ATP), vincitori rispettivamente a Sozopol ed Ithaca.