[12] O. Jabeur b. [18] A. Kontaveit 7-5 6-3
Dopo la falsa partenza di mercoledì, quando la WTA aveva precipitosamente anticipato i tempi e aveva inviato le sue congratulazioni prima del dovuto, ora è ufficiale: da lunedì prossimo Ons Jabeur sarà nella Top 10 della classifica WTA, sarà la prima giocatrice proveniente da un Paese arabo a raggiungere questo prestigioso obiettivo.
La vittoria che ha sancito il risultato è stata quella arrivata nei quarti di finale del BNP Paribas Open contro una delle giocatrici più in forma del momento, Anett Kontaveit. Il match è stato controllato da Jabeur dall’inizio alla fine, se si eccettua quel momento nel primo set nel quale la giocatrice tunisina si è fatta riprendere dal 5-1 al 5-5. “Onestamente ho giocato una grande partita – ha detto Jabeur – è sempre difficile giocare contro Anett, mi conosce molto bene, è stato difficile eseguire le palle corte. Sono molto contenta di essere rimasta calma quando ne avevo bisogno. Alla fine è stato complicato chiudere, ma ora perché fermarsi alla semifinale? Perché non andare fino in fondo?”
Arrivare nelle prime 10 del ranking è una di quelle tappe che tutti i giocatori professionistici sognano quando iniziano a fare questo mestiere: il primo punto, l’ingresso nei primi 100, il primo titolo, sono tutti passaggi di una carriera che rimangono indelebili nella mente di chi gira il mondo inseguendo una pallina gialla: “Non guardavo tanto il ranking prima dell’inizio del torneo, guardavo più alla race. È quasi come un sogno che si avvera, qualcosa che aspettavo da quando avevo 16 anni. Ma la Top 10 è solo l’inizio, il traguardo finale è la prima posizione mondiale. So di meritarmi la Top 10, è un po’ che gioco a questo livello, ma voglio dimostrare di meritarmi questa posizione”.
Per Ons è stato certamente più difficile che per altre giocatrici: chi cresce in Tunisia non ha il supporto di una federazione ricca, deve arrangiarsi con i propri mezzi e lavorare ancora più duro per superare quei piccoli ostacoli che gli altri giocatori magari non conoscono neppure. Viaggiare con il passaporto tunisino vuol dire dover richiedere visti su visti per qualunque posto si debba raggiungere per il prossimo torneo. E quando si è soltanto una giovane armata di racchetta e speranze non è facile ottenere quei visti. “ Chi è americano, francese o australiano ha tanti esempi di altri giocatori da seguire, tanti tennis club, tanti tornei. Sono stata messa da parte da potenziali sponsor per il Paese da cui provengo, e non è giusto. L’ho accettato, l’ho superato, e sono orgogliosa della persona che sono diventata oggi.”
“Tutti, in un modo o nell’altro, hanno dovuto superare delle difficoltà nella propria carriera, non voglio dire che le mie sono state superiori a quelle di altri. Volevo farcela, volevo realizzare il mio sogno senza dipendere da uno sponsor o da qualcuno a cui magari il tennis non interessa nemmeno”.
Dopo uno US Open abbastanza deludente, terminato con la sconfitta al terzo turno per mano di Elise Mertens, Jabeur e il suo team hanno fatto una scelta coraggiosa: sono rimasti negli Stati Uniti ad allenarsi e hanno fatto una mini pre-season per preparare la fine della stagione. “Siamo lontani da casa dal torneo di Montreal – ha spiegato la tunisina – ma sono molto contenta della decisione che abbiamo preso, evitando di tornare in Europa. Fortunatamente il mio fisio è mio marito, il mio coach Issam è una persona che conosco da tantissimi anni, ci capiamo a meraviglia. Siamo tutti una sola famiglia e ci vogliamo bene. E soprattutto mi capiscono, e questa per me è la cosa più importante”.
Nel corso della stagione aveva ricevuto diverse critiche per questa sua scelta autarchica nella composizione del suo entourage. “Sono dovuta intervenire per difendere il mio team dagli attacchi, arrivati principalmente in Tunisia. Lavoriamo duro, è davvero duro essere attaccati da chi non sa tutto il lavoro e i sacrifici che ci sono dietro. Non è giusto nei loro confronti, prima ancora che nei miei. E quando qualcuno attacca la mia famiglia divento molto aggressiva”.
In semifinale Jabeur affonterà Paula Badosa, che nella sessione serale ha disposto in due set di Angelique Kerber con il punteggio di 6-4, 7-5. “Paula gioca davvero bene, è una giocatrice molto aggressiva. Ha raccolto vittorie molto prestigiose contro Gauff, Pliskova, è incredibile quello che ha fatto. Sarà un match molto complicato”.