[31] T. Fritz b. [3] A. Zverev 4-6 6-3 7-6(3)
Dopo aver eliminato, nel giro di 24 ore, l’intera squadra di Coppa Davis italiana, Taylor Harry Fritz si è tolto la soddisfazione di superare anche il n. 4 del ranking mondiale Alexander Zverev in una partita che se magari non è stata molto spettacolare per buona parte delle 2 ore e 20 di gioco, ha sicuramente regalato un finale emozionante al (poco, per la verità) pubblico presente sugli spalti dello Stadium 1 dell’Indian Wells Tennis Garden.
Eh sì, quello della scarsa affluenza è stato un tema piuttosto costante delle due settimane di questo BNP Paribas Open autunnale. Se si eccettuano i giorni del fine settimana, le presenze sugli spalti sono state piuttosto modeste e questo è da imputare a un concorso di fattori. Innanzitutto la decisione di ammettere all’impianto solamente individui vaccinati contro il COVID-19 ha comportato l’automatica esclusione di tutti i ragazzi al di sotto dei 12 anni, e quindi anche dei relativi accompagnatori. Poi ad inizio ottobre la “stagione” della Coachella Valley non è ancora iniziata, le case invernali sono ancora vuote e questo ha comportato non solo minori presenze sugli spalti ma anche problemi a reclutare volontari, autisti e anche raccattapalle (molti dei quali sono a scuola). Il mese di ottobre per l’America sportiva vuol dire playoff di baseball e football americano: competere con queste corazzate è complicato, soprattutto da quando i diritti per tutti i Masters 1000, anche quelli “domestici” sono passati da ESPN a Tennis Channel e quindi le immagini televisive sono riservate a un pubblico più di nicchia.
Sicuramente la presenza di un giocatore locale come Taylor Fritz, che è nato a meno di due ore di auto da qui e mantiene la residenza nel Sud della California, ha aiutato un po’ il botteghino e decisamente di più l’entusiasmo presente sulle tribune, che durante le fasi finali del terzo set hanno fatto sentire la loro partecipazione.
Dopo la sconfitta di Tsitsipas, Zverev era diventato il favorito numero uno per portare a casa questo titolo. “Ed è per questo che questa sconfitta fa davvero male – ha detto il tedesco dopo il match – sono arrivato vicino a vincere, ma oggi il mio livello non era quello che doveva essere, e ha vinto chi ha meritato di vincere”.
Fritz non ha fatto vedere cose molto diverse rispetto a quelle già messe in mostra contro Berrettini e contro Sinner: servizio efficace, pressione da fondocampo e accelerazioni improvvise, specialmente dalla parte del diritto, anche se i suoi affondi di rovescio sono altrettanto pericolosi. Nel primo set Zverev è stato capace di neutralizzare le mazzate di Fritz apparentemente senza sforzo, ed è stato sufficiente per lui tenere il palleggio da fondocampo per portare a casa il break al settimo gioco e chiudere 6-4 in 36 minuti.
Senza darsi per vinto Fritz ha continuato il suo tennis e, infilando un game di risposta strepitoso sul 2-1 accompagnato dalla palla del controbreak cancellata con un ace il gioco seguente, è riuscito a costruirsi il vantaggio che gli ha permesso di portare a casa il secondo set.
Nel parziale decisivo, mentre Fritz ha mantenuto la posizione avanzata nel campo, Zverev si è esaltato in alcune situazioni difensive riuscendo a ottenere il break al primo tentativo e issandosi rapidamente sul 3-0. L’americano non ha però mollato la presa aggrappandosi al servizio e annullando un match point sul 2-5 per costringere Zverev a servire per il match. “Sapevo che era cruciale forzarlo a chiudere il match, perché avrebbe anche potuto innervisirsi” ha detto Fritz dopo la vittoria, e così infatti è stato. La seconda di servizio del tedesco, come ogni tanto gli accade, si è sgretolata: ha commesso un doppio fallo sul secondo match point, il secondo del game, dopo ripetuti lanci di palla sbagliati, e con una seconda servita a 76 miglia orarie azzannata dal rovescio di Fritz il match è tornato in parità.
Si è rapidamente arrivati al tie-break che però non ha avuto storia: 4-0, 5-1 per Fritz, per poi concludersi 7-2 con l’americano, ancora una volta, con le braccia aperte a raccogliere l’applauso del suo pubblico.
“Non è possibile simulare quelle situazioni in allenamento, non si può simulare giocare per i punti per il prize money. Bisogna semplicemente avere la fiducia nelle proprie possibilità per giocare quei momenti” ha spiegato Fritz ai giornalisti americani, che festeggiano la possibilità di interrompere il digiuno di vittorie in questo torneo che dura da 20 anni, da quando nel 2001 Andre Agassi sconfisse in finale Pete Sampras. “Il torneo è ancora lungo” ha schiacciato sul freno Fritz “ora c’è Basilashvili, che è un giocatore molto difficile, soprattutto quando è in fiducia, dato che tira molto forte da ambo i lati. Dovrò cercare di non farmi trascinare fuorigiri dal suo ritmo e pensare soprattutto a giocare il tennis che voglio giocare”.
Si tratterà del quarto scontro diretto tra i due: Fritz è in vantaggio per 2-1, ma negli incontri disputati quest’anno Basilashvili ha vinto a Doha (dove poi ha vinto il torneo dopo aver sconfitto sulla sua strada anche Roger Federer) e Fritz invece ha portato a casa l’incontro di Dubai la settimana seguente.