Dopo una stagione avara di risultati a livello di Masters 1000, con cinque eliminazioni al primo turno in sei tornei disputati, il georgiano Nikoloz Basilashvili si trova adesso a un passo dal titolo più importante della sua carriera dopo aver sconfitto in semifinale l’idolo di casa Taylor Fritz. “Sono veramente felice. Taylor mi ha fatto giocare molti colpi e ho dovuto giocare molto bene da fondocampo per batterlo”, ha commentato il georgiano in conferenza stampa. “In generale sono felice di essere stato molto rilassato nei momenti importanti e di aver potuto eseguire i miei colpi. Sono molto soddisfatto anche del mio servizio”.
Il successo contro Fritz è arrivato annullando tre set point al californiano nel corso del primo set: “In realtà ero più rilassato in campo quando mi trovavo indietro nel punteggio piuttosto che quando ero in vantaggio. Ho iniziato a muovermi meglio e ad andare giù con le gambe durante l’esecuzione dei colpi. Sono stato molto aggressivo e più concentrato, ecco come ho salvato quelle palle break”.
Sulla scelta di cercare di servire molte prime (a fine match la percentuale è stata pari al 70%) a discapito della velocità ha invece detto: “Sono molto solido negli scambi, il mio obiettivo non è servire una prima lenta ma piuttosto di essere consistente sulla prima. Sto lavorando per migliorare il mio servizio. Se questo accadrà, potrò giocare un tennis molto più pericoloso [per i miei avversari]”.
Cameron Norrie, un altro esordiente a questi livelli, sarà il suo avversario in finale: ”Un giocatore molto interessante. Sta giocando molto bene qui ad Indian Wells, così come ha fatto nelle settimane precedenti. In generale non è un avversario con cui è facile giocare da fondo campo. È molto intelligente, ma se gioco il mio tennis posso fare bene”.
Nikoloz ha anche commentato le difficoltà relative al fatto di essere nato in un piccolo paese come la Georgia: “Ho affrontato periodi difficili, ho imparato molto giocando prima i Futures e poi i Challenger, fino a raggiungere i tornei ATP. Da giovane non ho mai potuto giocare un buon tennis, mi mancava l’esperienza”. Questa provenienza si è anche tradotta in un mancato supporto tecnico e/o economico: “Non ho mai ricevuto né wild card né supporto dal mio Paese, perché il tennis non è per niente popolare. Anche dal lato finanziario non ho avuto sponsor a supporto. Ho dovuto seguire tutto il percorso per arrivare fin qui, è tutta questione di esperienza”.