Stagione agli sgoccioli, via al mercato degli allenatori. Nel mese scarso dedicato alla pianificazione, due tra le tenniste più inquiete quando si tratta di organizzare il team si sono infine accasate. Emma Raducanu, già malignamente chiacchierata mangia-coach nel primo, vero anno da professionista e superstar planetaria, ha opzionato il tecnico di grande esperienza che tanto ha ricercato nelle ultime tribolate settimane. Si tratta di Torben Beltz, un nome una garanzia. Assurto a fama mondiale grazie allo straordinario lavoro svolto al fianco di Angelique Kerber, Beltz ha da poco concluso l’ennesima collaborazione al fianco della sua pupilla.
Il tecnico ha lavorato con la mancina di Brema in varie fasi della carriera: la prima quando Angie era una ragazzina, tra il 2003 e il 2005; la seconda, significativa, tra il 2011 e il 2013: proprio nel 2011 Kerber entrò in una nuova dimensione raggiungendo le semifinali all’Open degli Stati Uniti da numero novantadue del mondo. La terza tranche fu quella della svolta definitiva: tra il 2015 e il 2017 Kerber vinse due dei suoi tre titoli del Grande Slam, e si arrampicò fino alla vetta della classifica mondiale. Prima dell’ultimo, recente periodo di collaborazione, il coach tedesco aveva lavorato per quattro anni a capo del team di Donna Vekic.
Stando a quanto riportato dal Telegraph, la coppia inaugurerà il sodalizio alla fine di novembre per il blocco di preparazione invernale con vista sull’Australian Open, e chissà se Torben sarà la persona giusta per l’incontentabile stellina inglese. I precedenti potrebbero in effetti inquietare il nuovo capo della direzione tecnica: nel solo 2021 Emma ha congedato Nigel Sears, Andrew Richardson, l’accompagnatore ad interim Jeremy Bates e non si è fatta mancare una prova con Esteban Carrill, con tutta evidenza insoddisfacente.
Per una giocatrice mai sazia di cambiamenti ce n’è un’altra tornata alle antiche abitudini. Sofia Kenin ha annunciato che a partire dalla stagione 2022 il padre Alex tornerà a esserne il coach, pochi mesi dopo l’inopinato licenziamento occorso all’inizio di maggio. Da quel momento la campionessa dell’Australian Open 2020, precipitata in un sinistro turbine di infortuni e risultati modesti, si è astenuta dal prendere una decisione concreta riguardo all’assunzione di un nuovo allenatore, ma il lungo periodo di riflessione a cui è stata costretta – anche dalla positività al Covid – deve averle suggerito che tornare all’ovile non sarebbe stata una cattiva idea. Staremo a vedere.