La seconda semifinale di Coppa Davis in programma quest’oggi a Madrid (ore 13) tra Russia e Germania, vede Medvedev e Rublev nettamente favoriti. I tedeschi arrivati a questo punto della manifestazione imbattuti hanno nel doppio formato da Kevin Krawietz e Tim Puetz il loro punto di forza, ma per potersi giocare le loro carte e sperare nel raggiungimento della finale devono realizzare praticamente un miracolo in uno dei due singolari. Perché sulla carta Jan-Lennard Struff e uno tra Dominik Koepfer e Peter Gojowczyk sembrano davvero spacciati contro Daniil Medvedev e Andrey Rublev.
La Germania ha vinto con merito il round robin battendo Austria e Serbia e garantendosi così il primo posto e l’automatico accesso ai quarti. Dove ha poi battuto la Gran Bretagna grazie al doppio (tutti vinti quelli giocati sin qui), vendicando la sconfitta nelle Finals 2019 sempre ai quarti. I tedeschi mancavano nelle semifinali dal 2007 quando furono sconfitti proprio dalla Russia sulla terra rossa indoor dell’Olympic Stadium. I russi si imposero per 3-2 e recuperarono dall’1-2 dopo il doppio con le vittorie nell’ultima giornata di Youzhny su Petzschner e Andreev su Kohlschreiber. Il singolarista con la miglior classifica e quindi numero 1 tedesco è Jan-Lennard Struff, quest’anno finalista a Monaco. Struff è nr. 51 del ranking ATP e sopravanza di 3 posizioni Dominik Koepfer, numero 2 teutonico. In formazione come detto anche Peter Gojowczyk, nr. 86, che con Koepfer si giocherà il ruolo di numero 2 nella semifinale (Koepfer appare favorito).
La Germania ha vinto 3 volte la Coppa Davis nell’epoca d’oro di Boris Becker e Michael Stich. I titoli sono stati vinti nel 1988, nel 1989 e nel 1993. Le prime due finali furono giocate contro la Svezia, quella del 1993 contro l’Australia. Nel 1988 l’impresa fu realizzata a Goteborg dove i tedeschi chiusero la pratica per il loro primo titolo già nel doppio. Il miracolo lo realizzò Carl-Uwe Steeb che in 5 set piegò Mats Wilander sulla terra rossa indoor. Becker ebbe facilmente la meglio su Edberg, poi in coppia con Jelen vinse in 5 set su Edberg e Jarryd. Sia nel singolare con Steeb sia nel doppio i tedeschi rimontarono due set di svantaggio (allora si giocava 3 su 5) dando ancora più risalto all’impresa contro i mostri sacri di allora svedesi.
Nel 1989 il titolo fu replicato sull’tappeto indoor di Stoccarda, dove i tedeschi si imposero grazie a un super Boris Becker per 3-2. Stavolta Wilander si vendico di Steeb (sempre in 5 set), ma Becker travolse sia Edberg che poi Wilander la domenica (6-2 6-0 6-2!) e in doppio con Jelen ebbe la meglio in 5 set su Jarryd e Gunnarsson. L’ultimo titolo risale al 1993 quando sulla terra rossa indoor di Stoccarda fu battuta l’Australia 4-1. Stavolta l’eroe della 3 giorni fu Michael Stich (Becker era assente). Vinse entrambi i suoi singolari, con Stoltenberg il venerdì e con Richard Fromberg la domenica. Fromberg aveva battuto in un incontro epico (9-7 al quinto) Markus Goellner (famoso per il cappellino indossato al contrario) nella prima giornata. Alla fine risultò decisivo il doppio dove Kuhnen e lo stesso Stich vinsero in 4 set sui terribili Woodforde e Woodbridge. La Germania è stata finalista anche nel 1970 (battuta dagli Sati Uniti) e nel 1985 (battuta in casa dalla Svezia).
La Russia è come detto l’ovvia favorita di questa semifinale. Nel suo cammino verso il match di oggi ha perso un solo incontro, quello di Rublev contro Feliciano Lopez. Il livello del team russo è di indiscusso valore. Medvedev è nr.2 del ranking ATP, Rublev 5, Karatsev 17, Khachanov 29 e Donskoy, unico fuori i 100 (131). I russi hanno sconfitto nel loro cammino l’Ecuador, la Spagna padrona di casa (eliminata al doppio senza cadere nella tentazione una volta acquisita la matematica qualificazione ai quarti di perderlo per concedere ai padroni di casa di passare il turno) e poi la Svezia dei fratelli Ymer nei quarti. Un cammino alquanto facile. Rublev è apparso sicuramente quello più incerto in questi match, perdendo come detto con Feliciano Lopez, ma vincendo solo al terzo sia contro Quiroz che contro Mikael Ymer.
Sulla panchina russa è seduto Shamil Tarpischev, oramai una leggenda nel suo ruolo di questa manifestazione. Oggi per lui sarà la 100esima panchina, un traguardo davvero storico. Tarpischev ha guidato la Russia alle due vittorie nella manifestazione, quella del 2002 in Francia e quella del 2006 contro l’Argentina. La Russia ha perso anche 3 finali, le due consecutive giocate in casa tra il 1994 e il 1995 (battuti prima dagli Usa e poi dalla Svezia) e poi quella del 2007 (netta sconfitta negli Stati Uniti). Nel 2002 Safin e Kafelnikov vinsero un match incredibile a Parigi-Bercy. Sotto 2-1 dopo il doppio (vittoria di Escude e Santoro contro Safin e Kafelnikov), nell’ultima giornata Safin siglò il 2-2 battendo in 3 set Grosjean e poi un giovanissimo Mikhayl Youzhny si trovò a sostituire nel match decisivo un esausto Kafelnikov e rimontò al suo esordio nella manifestazione due set a un timoroso Paul Henry Mathieu che si fermò sul più bello schiacciato dalla responsabilità della posta in palio.
Nel 2006 a Mosca invece i russi sconfissero, sempre per 3-2, gli argentini guidati da David Nalbandian che provò in tutte le maniere a portare la prima insalatiera in terra sudamericana. Il tennista argentino batté sia Davydenko che Safin, ma fu decisivo in quell’occasione il doppio vinto dalla coppia Safin/Tursunov e le sconfitte dei due numero 2 argentini, Chela, il primo giorno contro Davydenko e Acasuso sul 2-2 contro Safin. La Russia come detto ha anche perso 3 finali, le prime due giocate in casa nel 1994 e nel 1995, la terza nel 2007 negli Stati Uniti. Nel 1994 a Mosca la Svezia chiuse la pratica già con il doppio ma clamorosa fu la sconfitta di Alexander Volkov contro Setfan Edberg nel primo singolare. Il russo serviva per il match nel quinto set quando l’arrivo di Yeltsin (ricordato a Tarpischev da Scanagatta nelle interviste a Madrid) e di alcuni uomini politici fece sospendere il match per una decina di minuti. Alla ripresa Edberg recuperò il break e vinse 8-6 al quinto. Larsson batté Kafelinkov al quinto e Apell e Bjorkman vinsero il doppio contro Kafelnikov e Olhovskyi (ancora 8-6 al quinto).
L’anno successivo sempre in quel di Mosca furono gli USA a passare per 3-2. Decisivo nell’occasione Pete Sampras, vincitore dei suoi due singolari e del doppio in coppia con Todd Martin. Fondamentale il primo punto, vinto 6-4 al quinto contro Chesnokov con il tennista americano divorato dalla fatica a fine match e accompagnato fuori campo a braccia. Non bastò ai russi il pantano in terra battuta allestito per l’occasione. Netta invece la sconfitta del 2007 contro gli Stati Uniti, un 4-1 senza scampo con Andy Roddick e i fratelli Bryan sugli scudi.
Ritornando alla sfida di oggi, vediamo cosa ci dicono i precedenti tra i numeri 1 e quelli tra i numeri 2. Medvedev conduce 4-1 nei precedenti su Struff, ci ha perso quest’anno sull’erba di Halle, il russo si è poi però vendicato a Wimbledon. Se contiamo anche i precedenti nei challenger il bilancio diventa 5-2. Rublev invece non ha mai incontrato Koepfer mentre ha perso l’unico precedente contro Gojowczyk nel circuito principale, nel 2019 a Washington. Se contiamo anche i precedenti nei challenger il bilancio diventa 3-2 per il tedesco. Insomma, se qualche speranza c’è per la Germania, si deve cercare una vittoria in uno dei due singolari e quello contro Rublev appare il più indicato. Russia comunque favorita, la Croazia attende in finale.