Proprio ieri Rafael Nadal, dopo il torneo di esibizioni ad Abu Dhabi che l’aveva visto perdere da Murray e Shapovalov, aveva espresso i suoi dubbi sulla sua partecipazione all’Australian Open; come se non bastasse, è appena arrivata la notizia della sua positività al coronavirus. Il tennista spagnolo ha fatto appena in tempo a rientrare in Spagna prima di scoprire la sua positività e ora la sua partecipazione al primo Slam della stagione, al via il 17 gennaio a Melbourne, sembra davvero utopistica, visto che la sua partenza sarà inevitabilmente rinviata, e rinviata al punto da impedirgli con ogni probabilità di allenarsi e giocare a sufficienza una volta atterrato.
Di seguito il messaggio integrale del tennista maiorchino rilasciato sui social:
“Ciao a tutti. Volevo annunciare che al mio ritorno a casa dopo aver giocato il torneo di Abu Dhabi, sono risultato positivo al COVID nel test PCR che mi è stato eseguito quando sono arrivato in Spagna. Sia in Kuwait che ad Abu Dhabi abbiamo superato i controlli ogni due giorni e tutti sono risultati negativi, l’ultimo test fatto venerdì col l’esito ricevuto sabato. Sto vivendo dei momenti spiacevoli ma spero di migliorare piano piano. Ora sono costretto a stare a casa e ho segnalato il risultato a coloro che sono stati in contatto con me. Come conseguenza della situazione, devo avere una flessibilità totale con il mio calendario e analizzerò le mie opzioni in base alla mia evoluzione. Vi terrò informati su qualsiasi decisione sui miei futuri tornei! Grazie a tutti in anticipo per il supporto e la comprensione”.
Il fatto che la sua positività sia risultata nel test effettuato in Spagna non dà certezze su dove sia stato contagiato. Qualora lo fosse stato al ritorno a casa, questo permetterebbe a chi è entrato in contatto con lui al Mubadala WTC (giocatori e non) di evitare l’isolamento. Però ormai stiamo imparando a conoscere le tempistiche di incubazione del virus, e dunque non è affatto da escludere che il suo contagio sia avvenuto durante il soggiorno negli Emirati Arabi Uniti.