Novak Djokovic parteciperà all’Australian Open. A confermarlo è stato il giocatore stesso con un post su Instagram, in cui conferma di aver ricevuto un’esenzione medica per giocare il suo Slam preferito:
“Buon anno a tutti! Vi auguro salute, amore e felicità in ogni momento. Possiate provare amore e rispetto per tutti gli esseri che vivono su questo splendido pianeta“, ha scritto. “Ho passato un periodo fantastico con i miei cari, ma oggi partirò per l’Australia in virtù di un’esenzione medica. Let’s go 2022!“
Si conclude così un lunghissimo tira e molla fra il numero uno del mondo e gli organizzatori dell’Happy Slam, che ancora nei giorni scorsi avevano ribadito per bocca del direttore del torneo Craig Tiley di essere rimasti fermi sulla propria posizione. Ricordiamo che i documenti ufficiali del governo australiano riportano le seguenti motivazioni per una possibile esenzione:
- Una condizione medica acuta che abbia portato ad un ricovero o ad un intervento importante
- Una recente positività al tampone che porterebbe ad uno slittamento del vaccino di sei mesi
- Un effetto collaterale grave derivato dalla somministrazione della prima dose (ricordiamo il caso di Chardy, seppure non confermato se non dalle parole del giocatore)
- Condizioni legate alla salute mentale che potrebbero rendere il vaccino un rischio (questa ingenera un’esenzione temporanea).
Sembra molto probabile che le motivazioni specifiche dell’esenzione concessa al giocatore non verranno mai rese ufficiali: il Ministero degli Interni australiano ha detto che “nel rispetto della privacy, l’Ufficio non commenta i singoli casi”, e lo stesso si applica al corrispettivo del Victoria, quindi da quel lato non si saprà mai nulla. Dalla parte di Djokovic è altresì quasi impossibile che si sappia qualcosa: uno dei baluardi della sua posizione nei confronti dei vaccini è che si tratti di una questione personale, e si deve presumere che lo stesso valga per eventuali esenzioni legate ai vaccini stessi.
Ubitennis ha contattato un giornalista vicino all’ambiente del N.1 ATP, e questo si è detto estremamente scettico sulla possibilità che Novak parli apertamente del processo decisionale (o della trattativa) che ha avuto luogo. Si noterà, per esempio, come la sua lunga intervista all’Équipe della scorsa settimana glissi completamente sul tema, un probabile paletto imposto dall’atleta. Viene quindi da chiedersi come potranno configurarsi le conferenze stampa di Djokovic al suo arrivo in Australia, dove evidentemente la stampa vorrà quantomeno provare ad indagare su una questione che ha animato la off-season tennistica.
Di sicuro non si placheranno le polemiche, perché Djokovic ha espressamente fatto sapere di aver ricevuto un’esenzione vaccinale per giocare nella città che ha fatto registrare il più lungo lockdown del mondo; si può quindi presumere che l’accoglienza per il 20 volte campione Slam non sarà delle più amichevoli. Ricordiamo poi che diversi Paesi (inclusa l’Italia a partire dal 10 gennaio) imporranno l’obbligo vaccinale per la partecipazione a competizioni sportive professionistiche: viene quindi da chiedersi se la stessa domanda per l’esenzione presentata da Djokovic verrà accettata anche da altri da governi; soprattutto, però, sarebbe interessante capire qualora NON venisse accettata, ponendo la valutazione di un governo o di una commissione apposita in diretto contrasto con quella delle autorità Down Under.
IL COMMENTO DELL’AUSTRALIAN OPEN
Negli scorsi minuti è arrivato il primo comunicato ufficiale dell’Australian Open sulla vicenda. Lo potete leggere di seguito, ma vi possiamo confermare che non ci sono chiarificazioni sulla motivazione del pass concesso a Djokovic:
Questa la prima parte del comunicato: “Novak Djokovic parteciperà all’Australian Open ed è in viaggio per l’Australia. Djokovic ha fatto domanda per un’esenzione medica che gli è stata concessa in seguito ad un rigoroso processo di verifica da parte di due diversi comitati medici. Uno di questi è l’Independent Medical Exemption Review Panel, nominato dal governo dello stato del Victoria. Questo comitato ha valutato ogni domanda d’esenzione al fine di appurare che rientrasse nelle guideline stabilite dall’ATAGI (Australian Technical Advisory Group on Immunisation)“.
Nella seconda si riassume il processo e si accenna nuovamente agli organi governativi che contribuiscono a prendere una decisione, dall’ATAGI al dipartimento di sanità del Victoria a Tennis Australia. Si ricordano inoltre le parole di Tiley in cui si ribadisce la necessità di una motivazione reale per beneficiare di un’esenzione, parole che faranno cambiare idea a ben pochi lettori, da una parte e dall’altra.
[NOTA DELLA REDAZIONE: siamo consapevoli che questa notizia susciterà una grande quantità di commenti. Pertanto ci scusiamo se la moderazione dovesse richiedere più tempo del consueto. Allo stesso modo, però, invitiamo i lettori ad esercitare un altro tipo di moderazione, vale a dire quella individuale: commenti offensivi nei confronti di chicchessia non saranno tollerati]