[7] C. Alcaraz b. [3] D. Schwartzman 6-4 6-2
Carlos Alcaraz è nella Top 20 del ranking ATP; una notizia che già da domani non sarà più tale dato che i suoi obiettivi sono ben più ambiziosi, ma sulla terra battuta di Rio de Janeiro mette il primo mattone importante verso una scalata che sembra poter essere irresistibile.
Il ragazzo di Murcia diventa il più giovane vincitore di un ATP 500 a 18 anni e 9 mesi (superando il precedente primato di Sinner a Washington 2021) spazzando via uno stremato Diego Schwartzman che ha potuto reggere fino al 4 pari del primo set prima di cedere alla fatica accumulata.
Il giocatore argentino è partito a razzo ben consapevole di avere poca autonomia contro la freschezza ed esuberanza del suo avversario: ma nemmeno un break in avvio (2-0) ha scalfito le certezze di quello che in teoria dovrebbe essere un ragazzo poco più che junior a livello di esperienza. Nemmeno l’emozione della prima finale importante è sembrata fare alcuna differenza. Alcaraz ha recuperato prontamente il break imponendo il suo gioco con uno Schwartman sempre più deficitario al servizio e lontano dalle versioni migliori come rapidità di gambe dopo più di 18 ore in campo negli ultimi sette match, giocati nell’arco di appena nove giorni.
Si arriva con relativo agio al 4 pari del primo set che resterà l’ultimo momento di equilibrio di questa finale. Alcaraz trova il break decisivo nel nono gioco e poi tiene il servizio senza problemi per il definitivo 6-4.
A inizio secondo set altro scambio di break in apertura ma ormai la resa di Diego al servizio è di livello infimo e Alcaraz sa di poter aggredire ogni volta che vuole in risposta. Parziale di 16 punti a 5 e lo spagnolo si ritrova avanti 5-1 con due break di vantaggio. Schwartman riesce miracolosamente a tenere un turno di battuta ma rinvia solo di pochi minuti la conclusione e l’esplosione di gioia del giovane fenomeno che si inginocchia a terra con le mani sul volto.
Da quando esiste l’ATP Tour (1990) solamente Andrei Medvedev e Pete Sampras hanno raggiunto la Top 20 più precocemente di lui, Alcaraz si è tolto lo sfizio di anticipare di un mese anche il suo più illustre connazionale, Rafael Nadal. Statistiche che fanno una certa impressione ma che non dicono ancora nulla rispetto al suo enorme potenziale.
Ora Carlos vola ad Acapulco dove, ironia della sorte, sfiderà al primo turno Cameron Norrie che contemporaneamente a lui ha vinto anche lui un torneo ATP a Delray Beach. Sarà subito match di cartello in Messico