Lorenzo Sonego continua a ballare attorno al suo best ranking, cui gli ottavi di finale dell’ATP 500 di Rio non aggiungono granché. Grazie agli scarti di altri giocatori sembrava potesse salire di una posizione, salvo poi restare alla n.21, cioè quella della scorsa settimana, per colpa della vittoria serale di Alcaraz a Rio. Sappiamo come il giocatore torinese sappia essere severo con se stesso e siamo sicuri che si aspetti ben altri miglioramenti, certo non quelli, marginali, che possono arrivare dai calcoli del computer. La prima occasione per provarci è l’imminente ATP 500 di Acapulco. Noi aspettiamo fiduciosi, convinti che il vero Sonego non sia quello un po’ incerto che ha iniziato questa stagione vantando un bilancio di otto vittorie e cinque sconfitte, alcune delle quali (come le due contro Kecmanovic) un po’ sorprendenti. Ma restando in tema azzurri, il computer che governa gli algoritmi dell’ATP non finisce mai di stupirci e così Lorenzo Musetti, a letto con 38 di febbre, si è visto gratificare del nuovo best ranking alla posizione n.54 ATP, che sarà ben presto chiamato a difendere visto che gli stanno per uscire i punti della semifinale di Acapulco dello scorso anno.
SUPER ALCARAZ – Chi invece migliora con la progressione di un rullo compressore è appunto lo spagnolo Carlos Alcaraz che a Rio, dopo aver sistemato i conti con gli azzurri Berrettini e Fognini, in finale non ha lasciato una sola chance a Diego Schwartzman, frantumando il proprio best alla posizione n.19 ATP. A proposito del murciano, ci tocca fare ammenda perché, quando nel 2020 vinse tre Challenger quasi consecutivi, avanzammo alcuni dubbi sulle potenzialità dell’allora 17enne che ci sembrò essere al massimo un’imitazione sbiadita di Nadal, cui tra l’altro faceva il verso negli atteggiamenti da macho e nella maglietta smanicata che evidenziava il bicipite muscolato. Abbiamo cominciato a cambiare idea lo scorso anno quando raggiunse i quarti agli US Open, dimostrando, in apparente contraddizione con la tradizione dei terraioli spagnoli, come sul veloce tutti i suoi presunti difetti scomparissero. Adesso che non si vedono più nemmeno sulla terra cominciamo a preoccuparci seriamente e ci aspettiamo l’ingresso trionfale in top 10 del 18enne fenomeno.
NUOVI PICCHI – Balzo enorme di Francisco Cerundolo che con la semifinale di Rio arriva alla posizione n.75 e supera il fratello Juan Manuel, per poi sfidarlo a singolar tenzone nell’imminente ATP 250 di Santiago del Cile. Una ‘faida’ familiare che ci appassiona. Buon progresso anche per l’australiano Alexandar Vukic che,, vincendo il Challenger di Bangalore 2, guadagna una ventina di posizioni e stabilisce il nuovo best al n.115. Sempre grazie a un Challenger (in questo caso Forlì 4) il britannico Jack Draper si migliora al n.161 ATP. Finora normale amministrazione, perché il ragazzo arriverà molto in alto, e probabilmente lo farà in fretta.
GLI ALTRI ITALIANI – Piccolo miglioramento per Flavio Cobolli che, nonostante l’eliminazione al primo turno nelle qualificazioni di Marsiglia sale al n.177 ATP, grazie anche agli scarti altrui. Questa settimana al Challenger di Forlì 5 cercherà di migliorarsi. Progressi marginali anche per Jimbo Moroni (dal 194 al 182) e Andrea Pellegrino (dal 214 al 201), entrambi molto attesi dopo un inizio di stagione con troppi alti e bassi. Piccolo miglioramento per Edoardo Lavagno che con la vittoria nel M15 di Punta Cana, dove si è preso la rivincita sul magiaro Matyas Fuele che lo aveva battuto nel secondo turno la settimana precedente, raggiunge il n.430 ATP. Migliora un po’ anche Marco Brugnerotto che dalla Repubblica Dominicana manda segnali di fumo e guadagna altre posizioni. Con il passo della formichina è arrivato al n.654 ATP. Bene anche Giovanni Oradini che guadagna lui pure terreno e sale al n.761 grazie alla semifinale nel Future M15 di Oberhaching.