[6] C. Norrie b. [3] S. Tsitsipas 6-4 6-4
E’ Cameron Norrie a centrare la finale dell’ATP 500 di Acapulco 2022. Grazie ad un doppio 6-4 in un’ora e diciotto minuti di gioco il britannico di origini sudafricane supera nella semifinale della parte bassa del tabellone Stefanos Tsitsipas e riesce così a raggiungere l’ultimo atto del torneo alla quinta partecipazione, migliorando il risultato ottenuto nel 2019, ovvero la semifinale persa contro Sascha Zverev in due parziali. Domenica, un’eventuale vittoria del torneo alla nona finale ATP, seconda in un 500 (dopo quella persa nel 2021 sull’erba del Queen’s contro Berrettini) potrebbe garantire alla seconda riserva delle Finals torinesi l’ingresso per la prima volta in carriera nella Top Ten.
La partita apriva il programma di sabato 25 febbraio dell’Abierto Mexicano Telcel alle ore 20.00 locali (le 3.00 di notte in Italia). Uno di fronte all’altro la testa di serie numero 3 e 6 del seeding. Per giungere al penultimo atto del torneo, il greco aveva trovato davanti al suo cospetto lungo il percorso gli ostacoli Laslo Djere, Jeffrey John Wolf e Marcos Giron; incontrando delle effettive difficoltà soltanto nel match d’esordio contro il serbo N.51 del mondo (sconfitto 7-6(7) 7-6(4) dopo 2 ore e 15minuti di lotta forsennata). Questo perché aveva poi ceduto solo 8 game nelle successive due sfide, sbarazzandosi facilmente sia del qualificato statunitense sia del fresco semifinalista dell’ATP 250 di Dallas.
L’ateniese dopo la deludente uscita di scena in quarti nel torneo di Marsiglia (dove difendeva il titolo) per mano del russo Safiullin, aveva ritrovato finalmente un gioco brillante ed un ottimo stato di forma. A conferma di ciò, si era potuta riscontrare una continuità di prestazioni e risultati che mancava all’ex N.3 ATP dall’aprile scorso; ovvero dall’ultima volta in cui aveva centrato tre vittorie consecutive senza perdere neanche un set. Era accaduto in un altro appuntamento ATP 500 a Barcellona dove Tstsi poi si sarebbe arreso in finale, dopo aver dominato il nostro Jannik Sinner, a Rafa Nadal. Di conseguenza il N.4 del mondo, voleva sfruttare la scia positiva nella quale si trovava, provando a conquistare la seconda finale consecutiva ad Acapulco, dopo quella del 2021 ottenuta grazie all’eliminazione della sorpresa della scorsa edizione Lorenzo Musetti (nell’ultimo atto Tsitsipas venne superato 6-4 7-6 da Zverev). Ma purtroppo per lui, la partita ha preso tutt’altra direzione.
Mentre non a caso era stato di tutt’altra portata il momento di fiducia con il quale il nativo di Johannesburg aveva approcciato al 500 messicano, visto l’ultimo torneo disputato. Norrie, infatti, arrivava dal terzo titolo messo in bacheca in Florida (doppio tie-break per avere la meglio del gigante Reilly Opelka nella finale del 250 di Delray Beach). Inoltre il N.12 del ranking, con l’affermazione odierna, ha continuato a confermare di avere un feeling speciale con il Messico dopo il primo trionfo ATP che è giunto in quel di Los Cabos. Cameron, quindi ha dato seguito alla striscia di 7 vittorie consecutive ottenute nel Tour, che sono diventate 8 con la semifinale di oggi vinta (le quattro di Delray Beach e le quattro di Acapulco). Il cammino della testa di serie n.6, per arrivare alla sfida con il greco, è stato sicuramente agevolato dalla squalifica di Zverev prima dei quarti, che gli ha permesso di passeggiare contro il lucky loser tedesco Gojowczyk (N.95). Da segnalare, però la performance di rilievo del campione d’Indian Wells in ottavi contro John Isner, superato in rimonta dopo più di due ore di battaglia. Infine ricordiamo che le sfide tra i due protagonisti, prima di questo nuovo scontro, parlavano di un bilancio in pari (1-1). Anche se il primo confronto diretto si era consumato in un’esibizione (Hopman Cup 2018, vittoria del mancino anglosassone), mentre il secondo precedente si era giocato in un contesto sicuramente dal peso specifico ben diverso rispetto al primo, con in palio un titolo: la finale dell’ATP 250 Lione 2021, che vide la vittoria di Stefanos con un doppio 6-3.
IL MATCH- La partenza dai blocchi di Tsitsipas è veemente; inaugura il match con un game al servizio vinto a zero e chiuso con un ace esterno da sinistra, grazie anche alla complicità di Norrie che incappa in tre gratuiti (il quale tocca più volte le corde della propria racchetta come se avvertisse di non sentire bene la palla e di non averne controllo). La risposta del tennista originario del Sudafrica è altrettanto consistente, tenendo il primo game alla battuta a 15. Nel terzo gioco, il N.4 ATP nonostante faccia rientrare l’avversario dal 40-0 al 40-30 , riesce con il terzo ace a salire 2-1. Entrambi i protagonisti della sfida, nelle prime fasi del match, mostrano un ottimo rendimento al servizio (chirurgiche le statistiche dei due giocatori nel set, che spiegano il grande equilibrio che l’ha caratterizzato: 4 ace a testa, il 63% di prime in campo ed il 71% di realizzazione per Tsitsipas a cui risponde un roboante 92% di prime in campo e l’82% di punti vinti di Norrie. Bene anche con la seconda: 60% di punti vinti per il primo e la perfezione con il 100% per il secondo, anche se il britannico ha giocato solo due seconde in tutto il parziale) e soprattutto una grande efficacia con il dritto inside-out spazzolando la palla attraverso un timing pazzesco; quest’ultima situazione tecnica produce dei vincenti che rubano notevolmente l’occhio. Ma tra i due nei rarissimi punti lasciati per strada al servizio ha concedere maggiormente è il greco, che nel quinto game va sotto 15-30 a causa di un favoloso passante dalla parte destra del n.1 del Gran Bretagna dopo aver costretto l’ateniese a giocare una volée complicatissima dalle stringhe delle scarpe. La tds.n.3, però con la combinazione servizio-dritto si risolleva dalle sabbie mobili di un game che poteva indirizzare in maniera decisiva la prima frazione. Mentre il filone della partita segue un grande equilibrio, Stefanos ci regala nel sesto game un punto sublime, di pura classe e talento. Ricordando il miglior Roger; back corto con l’avversario a rete obbligato ad eseguire una demi-volée e successivamente chiusura del punto con un un sontuoso passante in lungolinea con il rovescio coperto. Ma i servizi sono in uno stato di grazia, e conseguentemente scossoni a livello di punteggio non ce ne sono. Si procede on-serve (il Top 5 prediligendo la soluzione piatta esterna per aprirsi il campo, poter entrare con il dritto e comandare; mentre il britannico quella slice con taglio esterno per sfruttare soprattutto la curva mancina da sinistra), finché l’equilibrio si spezza sul 4-4. Per la seconda volta nella partita, Stefanos deve fronteggiare un altro 15-30. Questa volta l’esito finale è diverso, nonostante un drittone anomalo vincente del greco si giunge alla prima palla break. Tstsi si prende tutto il tempo necessario, incorrendo anche nel warning per time violation, ma alla fine un dritto lungolinea di Cameron garantisce il primo allungo alla prima occasione utile. Senza alcun patema, la tds.n.6 del tabellone incamera la prima frazione con un ace esterno da sinistra al primo set point dopo 36 minuti di gioco.
E’ nuovamente l’ex N.3 del ranking a dare inizio alla contesa nel secondo set, la ripartenza è negativa con un gratuito di rovescio strappando il movimento, ma poi rinviene attraverso la battuta e va sul 1-0. Nel primo gioco di servizio di Norrie nella frazione, per la prima volta alla battuta il nativo di Johannesburg si trova in difficoltà. Smarrisce per un attimo la prima, servendo quattro seconde, di cui una si trasforma anche in un doppio fallo; a ciò si aggiunge anche un errore nei pressi della rete forzato dall’ellenico. Ma si rivela un niente di fatto, anche a causa di uno Tstsi poco incisivo in risposta. Il finalista dell’ultimo Roland Garros continua a giocare a corrente alternata, sfoderando seppur in maniera estemporanea colpi di qualità altissima, nel terzo game per esempio arriva un altro passante vincente (incrociato); dall’altro lato però iniziano ad aumentare in maniera considerevole anche gli errori (che saranno decisivi nel finale di partita). Il canovaccio però rimane il medesimo del primo set, anche se scendono inevitabilmente le percentuali al servizio. In risposta vengono concesse le briciole; almeno sino al 3-2 per l’ateniese. Norrie non mette la prima sul 30 pari e poi manda in rete uno smash a rimbalzo. La chance è ghiotta, dopo uno scambio prolungato con il britannico in costante fase difensiva però Tsitsipas commette un sanguinoso errore con il dritto anomalo che finisce di poco largo. Graziato il campione d’Indian Wells prima con il servizio-dritto e poi con l’ace si salva, urla come-on e impatta sul 3-3. Palla break mancata; palla break quasi concessa. Il contraccolpo psicologico è forte per l’ateniese: dritto lungo e stecca con il rovescio a campo aperto; ma aggrappandosi al servizio riesce in qualche modo a tenere le redini del parziale. Ma ecco che si arriva al momento decisivo, Il famigerato nono game torna a tormentare i pensieri di Stefanos. Il primo 15 corrisponde al quarto errore consecutivo di rovescio del greco. Cameron poi è micidiale nel comandare lo scambio con il rovescio bimane, il N.4 del mondo accorcia sull’incrociato permettendo al britannico di chiudere con il lungolinea successivo. Tsitsi sente il momento e va a rete in maniera sconsiderata, subendo il passante vincente di dritto. Due break point si materializzano, il primo sfuma per un vincente con il dritto a sventaglio dell’ellenico. Ma sul secondo è ancora il rovescio a tradire Tsitsipas. Il lato sinistro della tds.n.3 del tabellone si dimostra il colpo vulnerabile negli ultimi game e concede a Norrie la possibilità di servire per il match. Un pò di pressione viene avvertita dal nativo di Johannesburg, che commette un doppio fallo sul 15-0; ma limitandosi a mettere la palla dall’altra parte della rete contro una versione del detentore del titolo di Montecarlo che inizia a concedere nelle fasi cruciali della frazione anche dalla parte destra, (dopo gli unforced consecutivi di rovescio) chiude il match per l’appunto in virtù dell’ennesimo gratuito di dritto.