TENNIS-Top players, Fognini, Seppi, Errani, Vinci, Pennetta, Giorgi: ecco l’interessante mix in campo tra Toronto e Montreal. Unico assente giustificato Rafa Nadal.
133 sono gli anni trascorsi dalla lontana prima edizione maschile della Rogers Cup del 1881 e 122 dall’inizio di quella femminile nel 1892. Oggi il torneo non è formalmente un appuntamento combined poiché è disputato in due città diverse anche se simultaneamente: Toronto per il circuito ATP e Montreal per quello WTA.
Negli ultimi dieci anni la Federazione Tennis Canada ha speso ingenti risorse ed energie per creare una base solida e capillare a cui i giovani tennisti potessero rivolgersi nella terra dedita quasi esclusivamente all’hockey, ed uno dei passi più importanti è stata la nascita del Centro Nazionale a Montreal, in aggiunta a quello di Toronto, verso cui convogliare i talenti con la voglia di intraprendere una carriera da professionista. Nel passato del tennis canadese ci sono stati ottimi giocatori, tra cui Daniel Nestor, ancora in attività e vincitore del Golden Slam in doppio avendo vinto almeno una volta tutte le prove dello Slam e l’oro olimpico ai Giochi di Sidney del 2000, Helen Kelesi, nota anche come “Hurricane Helen” per le sue bravate sul campo, spesso fischiate dagli stessi connazionali, Glenn Michibata, giocatore degli anni ’80 e ’90, che insieme a Grant Connell raggiunse la vetta della classifica di doppio dopo aver perduto la finale in Australia nel 1990 ed approdando alle semifinali a Parigi ed a Wimbledon. In anni più recenti il Canada non ha beneficiato della fama di due giocatori che hanno deciso di non giocare in rappresentanza della foglia d’acero: Greg Rusedsky, nato a Montreal da padre per metà ucraino e per metà canadese e da madre inglese, decise di prendere i colori britannici nel 1995, e Mary Pierce, anch’ella nata a Montreal ma ha sempre rappresentato i colori francesi ereditati dalla madre.
Negli ultimi due anni lo status di salute del tennis del paese nord americano è tra i più invidiati al mondo grazie al talento di Milos Raonic, già numero 7 a dimostrazione dell’altissimo livello di gioco che è riuscito a mettere sul campo facendosi spazio nel mondo dei leader della classifica, noto per le grandissime qualità fisiche e tecniche. La migliore performance di Milos a Toronto risale a soli 365 giorni fa, quando Nadal gli fece sfumare con un 6-2 6-2 la possibilità di vincere il titolo casalingo. Anno strepitoso anche per Eugenie Bouchard grazie alle semifinali di Melbourne (seguita da 5 milioni di telespettatori canadesi, un record) e di Parigi e dopo aver disputato, anche se troppo mestamente, la finale di Wimbledon. Il torneo di casa non le ha mai portato molta fortuna, poiché nelle ultime due edizioni ha raggiunto solo i trentaduesimi, il primo perso da Na Li e il secondo contro Petra Kvitova. Tra i non top-10 va ricordato Vasek Pospisil, reduce dall’ottimo risultato di Washington la settimana scorsa, di un anno più vecchio di Milos, numero 36 del mondo e conscio di avere un talento non paragonabile a quello del connazionale, ha dichiarato di avere l’obiettivo di restare saldamente intorno alle prime trenta posizioni del ranking. Anche per lui la migliore prestazione a Toronto è dell’edizione passata, quando perse in una semifinale molto sofferta proprio contro Milos 6-4 1-6 7-6(4). Tra le prime cento in classifica WTA va lasciato spazio anche a Sharon Fichman, classe ’90, numero 86 del mondo, nata e cresciuta a Toronto, passata tra i pro nel 2005 e nel 2006 numero 5 della classifica junior, il suo è uno stile aggressivo ed è nota per la sua tenacia sul campo.
Immagino che molti obietteranno affermando che in realtà Raonic e Bouchard non sono completamente prodotti della federazione di casa, poiché Eugenie è cresciuta nell’Accademia di Nick Saviano in Florida, mentre Milos alla corte dello spagnolo Galo Blanco, per poi passare all’attuale collaborazione con Piatti/Ljubicic, ma non è fondamentale che la Federazione di casa riesca a comprendere il talento per poi direzionarlo ed eventualmente aiutarlo a trovare ciò che desidera, magari anche oltre confine?
Ma andiamo ad analizzare il tabellone per capire cosa ci potrebbe attendere durante la settimana.
Novak Djokovic ha partecipato al sorteggio che ha dato forma al tabellone 2014 del torneo e subito dopo ha commentato: “Ho un tabellone terribile”. Non gli si può dare torto. Non che non abbia mai battuto Stepanek (11 vittorie su 12 incontri) o Monfils (8 vittorie su 8 incontri) o Tsonga (14 vittorie su 19 incontri), ma faticare fisicamente e mentalmente contro probabilmente due di questi tre nomi e raggiungere i quarti contro Murray non è il rientro in progressione che si augurava di ritorno dal viaggio di nozze. Le altre teste di serie hanno certamente un percorso un poco più agevole, a partire da Wawrinka che ha davanti a sé Falla e successivamente un probabile match con Anderson, che prima deve risolvere la pratica Youzhny o Fognini, lo stesso vale per Berdych che ha davanti a se una serie di “terraioli” come Granollers, Robredo e Bautista-Agut ed anche per David Ferrer alle prese con Mahut e speriamo Seppi per poi vedersela con Isner. Altri, invece, come Dimitrov sono stati meno fortunati, poiché il bulgaro incontrerà probabilmente un Young, in fiducia dopo la prestazione di Washington, per poi proseguire verso Nihikori che prima deve superare lo scoglio Kohlschreiber. La situazione di Federer sembra non avere ostacoli insormontabili incarnati da Janowicz, lontano dai fasti precedenti e Cilic. Tutto dipenderà da Roger, ma il quarto di finale potrebbe arrivare con una certa facilità, nelle mani dello svizzero.
Le sole top-10 assenti dal tabellone femminile sono Simona Halep e Li Na, la prima pare non abbia voluto partecipare, mentre la cinese è ferma causa infortunio. Torna in campo l’agguerita Serena Williams, sullo stesso lato dell’amica e compagna di uscite Caroline Wozniacki e della Bouchard, la quale avrà tutta la voglia di fare una bella figura davanti al suo pubblico. Anche la siberiana Sharapova ha concluso il periodo di vacanze ed inizierà la fase di preparazione sul cemento affrontando come primo match probabilmente la Muguruza, colei che ha disorientato ed eliminato Serena al secondo turno del Roland Garros. Sullo stesso lato della Kerber una sfortunatissima Pennetta che al secondo turno potrebbe imbattersi in Venus Williams. La sorte non è stata più clemente con Errani, sorteggiata al primo turno contro Lisicki, con Vinci alle prese con Zahlavova Strycova per un successivo testa a testa con Agnieszka Radwanska e con Camila Giorgi costretta ad una battaglia immediata contro Petkovic. Il tabellone è chiuso da Kvitova che deve stare attenta all’eventuale sgambetto di Ivanovic e Jankovic.