In collegamento da Kiev con Otto e Mezzo, trasmissione condotta su La7 da Lilli Gruber, l’ex tennista ucraino Sergiy Stakhovsky – che si è arruolato per difendere il suo Paese – ha offerto un punto di vista forte su quanto sta accadendo. “Al momento non ci sono forze russe a Kiev e la situazione rimarrà questa per un po’ di tempo – le sue parole -, tutto il mondo sta dalla nostra parte e ci aiuta, ma dobbiamo capire che se l’Ucraina cadrà in mano russa saranno a rischio altre nazioni, si tornerà a uno scenario simile al 1945 con le nazioni satellite. Putin minaccia con il nucleare ed è la minaccia di cui la Nato ha paura, l’unica speranza che l’Europa può avere è che lui muoia, altrimenti ripeterà le stesse cose che sono state fatte quando Hitler stava dividendo l’Europa. Se le nazioni entreranno in guerra, Putin combatterà e le spaccherà in due“.
Stakhovsky è poi tornato sul senso della sua scelta, che ha ricevuto anche pubblico supporto da Novak Djokovic. “Non c’è giusto o sbagliato in quello che sto facendo – racconta -, se non mi fossi arruolato mi sarei sentito in colpa, qui a Kiev ci sono mio padre e mio fratello, ma allo stesso tempo mi sento ugualmente in colpa ad aver lasciato mia moglie ed i miei tre figli. Non so sparare e non ho nessuna esperienza nel combattimento. La maggior parte di noi non è stato addestrato ma abbiamo un ideale comune. Questa è l’ultima spiaggia”.