Alle ore 21 in Italia, Rafael Nadal e Taylor Fritz si contenderanno il titolo di campione 2022 del BNP Paribas Open di Indian Wells. Per lo spagnolo sarebbe il quarto successo in questo torneo e il quarto titolo in stagione, mentre lo statunitense giocherà per la prima volta una finale di questo livello e ha vinto il suo unico titolo ATP nel 2019 sull’erba di Eastbourne. Già da questi primi dati si può intuire come la bilancia del pronostico penda decisamente dalla parte di Rafa, che scenderà in campo per conquistare il 92esimo titolo della sua strepitosa carriera. Nelle finali, Nadal può vantare un bilancio di 91 vittorie a fronte di sole 37 sconfitte, oltre ad una striscia aperta di undici vittorie consecutive iniziata nel maggio 2019; mentre Fritz, come si accennava, ha vinto solo una delle sei finali disputate in carriera e non si è mai trovato nella posizione di lottare per un titolo così prestigioso. In caso di successo, inoltre, Rafa si aggiudicherebbe il 37esimo Masters 1000, andando ad acciuffare Novak Djokovic in cima alla classifica dei plurivincitori a questo livello.
Questo enorme divario in termini di esperienza è molto probabile che si riveli la chiave di volta del match, al netto di ogni possibile considerazione tecnica o tattica. Il quadro diventa ancora più fosco per Fritz se si considera lo strepitoso momento di forma e fiducia che Nadal sta attraversando dall’inizio del 2022. Dopo uno stop di sei mesi, lo spagnolo è riuscito a inanellare 20 vittorie consecutive (solo Djokovic ha fatto meglio dal 1990 a oggi con 41 successi nel 2011 e 26 nel 2020), mettendo in riga uno dopo l’altro molti giovani colleghi top 10. All’alba dei 36 anni (li compirà il 3 giugno), Rafa sta vivendo il suo miglior inizio di stagione di sempre e rischia di diventare il più anziano vincitore di Indian Wells, scalzando l’amico-rivale Roger Federer che riuscì nell’impresa nel 2017 a 35 anni e sette mesi. Sarebbe inoltre il terzo più anziano vincitore in un “1000”, dietro solo ai successi di Federer a Shanghai 2017 e Miami 2019.
I numeri però da soli non bastano a vincere le partite. Possono senz’altro dare delle indicazioni (oltre che qualcosa di cui parlare), ma ogni partita fa storia a sé. Certo è che anche in quanto a compatibilità tecnica, Fritz ha poco da sorridere. Il suo gioco non è di quelli che possono infastidire Rafa più di tanto e anche le sue armi migliori, servizio e dritto, per quanto tirate a lucido in questa settimana, rischiano di finire disinnescate. L’unico precedente tra i due, nella finale di Acapulco 2020, si è concluso con una netta vittoria di Nadal (6-2 6-3).
Lo stesso Fritz in conferenza stampa ha definito un buon quadro delle sue prospettive, quando gli è stato chiesto quali sono gli aspetti migliori e peggiori dell’affrontare Nadal: “La cosa peggiore probabilmente è sapere che continuerà a combattere, che sarà sempre lì su ogni punto, che non ti regalerà nulla. Il suo spirito competitivo è straordinario, vuole sempre vincere. La cosa migliore forse è solo che non dovrei rischiare che mi spazzi via dal campo con il servizio, posso potenzialmente giocarmi ogni turno di risposta, ma è così bravo a rispondere che anche per lui funzionerà allo stesso modo sul mio servizio. Ho servito benissimo per tutta la settimana, ma so che mi risponderà comunque.”
Lo statunitense potrà in ogni caso contare su un piccolo vantaggio fisico, poiché ha undici anni in meno dell’avversario e ha anche avuto più tempo per recuperare dopo la semifinale, che è stata certamente meno dura di quella giocata da Rafa contro Alcaraz. Inoltre c’è un dato davvero interessante che ben esprime il particolare rapporto tra Fritz e il torneo di Indian Wells, che Taylor frequenta fin da bambino al seguito del padre che faceva il coach in un college del luogo. Su questi campi non ha mai perso quando si è trovato ad affrontare un top 10: quattro vittorie su altrettanti incontri (Cilic, Berrettini, Zverev e Rublev le sue vittime). Nadal non è un top 10 qualunque, ma se c’è un campo sul quale Fritz può provare a realizzare la grande sorpresa, quello è proprio il centrale dell’Indian Wells Tennis Garden.