Naomi Osaka è per il secondo anno consecutivo nei quarti di finale del Miami Open presented by Itaù. Grazie alla vittoria su Alison Riske (qui il resoconto), la tennista giapponese ha bissato il traguardo della scorsa edizione del ‘1000’ statunitense, quando si fermò proprio a quel punto contro Maria Sakkari.
Nella conferenza stampa post-partita, Osaka ha espresso il proprio parere sull’avversaria battuta. “Mi sentivo un po’ arrugginita perché non giocavo da tre giorni. L’ultima volta che ho affrontato Alison è stata un paio di anni fa e sapevo che è davvero un’avversaria tosta. Lei è un po’ poco ortodossa, le traiettorie dei suoi colpi mi hanno messo abbastanza in difficoltà“ ha commentato la n. 77 del ranking.
Come detto, Osaka ha raggiunto per il secondo anno di fila i quarti di finale del Miami Open, ma le sensazioni rispetto alla passata edizione sono ben diverse. “L’anno scorso avevo una striscia di risultati da difendere e volevo diventare n.1. Stavolta, invece, la sto vivendo partita dopo partita, so che sto giocando contro avversari molto tosti ed ogni volta che vinco sono solo contenta” – ha continuato la ventiquattrenne giapponese – “Ci stavo pensando e credo che ucciderei per stare al posto di dove ero lo scorso anno, anche solo riguardo il seeding. Non voglio giocare il round in più“.
Quindi sul rapporto con Nick Kyrgios, con cui recentemente Osaka ha passato diverso tempo: “Non so se vuole che io parli di questo ma dopo gli US Open all’incirca lui mi ha contattata. Per me è stato interessante vederlo perché non potevo dire quale fosse la sua vera personalità prima. È un bravo ragazzo, molto educato, abbiamo parlato molto ma più in modo superficiale che nel dettaglio. Lo guardavo giocare nel tour e pensavo fosse come un fratello, che ci assomigliassimo dal mio punto di vista. Perché anche lui – e spero non lo legga e prenda male la cosa – sembra una persona che non sa gestire la pressione molto bene. Mi rivedo molto in questa sensazione, ma penso che la canalizziamo in maniere diverse“.
La quattro volte campionessa Slam ha poi commentato le dichiarazioni di Stefanos Tstitsipas, che vorrebbe vedere partite al meglio di cinque set anche al femminile. “Lui vuole giocare nove set? Se prova ad estendere le mie partite, io estenderò le sue (sorridendo)” – ha esordito Osaka – “Ha tirato fuori la cosa da solo? Quel ragazzo è così divertente (sorridendo). Non so, credo cambierebbe la struttura del tennis, le persone inizierebbero a fare cose diverse in palestra. E poi, non so, un uomo sta parlando di uno sport di donne, non credo la sua idea andrà avanti“. Proprio su questo tema si è espresso poco tempo fa Simon Briggs sulle pagine del The Sydney Morning Herald, proponendo di iniziare col far giocare le finali femminili degli Slam al meglio di cinque set.
Infine, l’ex n.1 del mondo ha voluto lanciare un appello alla WTA: “Credo che i bambini siano il futuro, il modo in cui ti vedono è molto importante perché hanno bisogno di avere dei modelli. E penso sia importante che la WTA continui a spingere nuovi volti, non per forza le top giocatrici ma anche altre che hanno fatto bene e sono giovani. Per me è stato fondamentale uscire fuori al ‘Rising Stars’, so che non lo organizzano più ma se l’ATP ha le ‘Next Gen’, sarebbe bello se anche la WTA facesse una cosa simile di nuovo per promuovere le giovani stelle e insegnare loro come navigare nel tour“.