TENNIS ATP TORONTO – Incontro di secondo turno. A. Murray b. N. Kyrgios 6-2, 6-2. L’intervista del dopo partita
C’è stato un aspetto del tuo gioco che oggi ti è particolarmente piaciuto?
Penso di essere stato piuttosto solido in tutto. Non ho commesso molti errori, mi sono mosso bene sul campo e ho avuto un’alta percentuale di prime. È stato un match solido per essere il primo incontro dopo quattro settimane e mezza, cinque. Ero felice della mia prestazione.
Dopo l’operazione alla schiena che hai subito, inizi a sentire che il “vecchio te stesso” è tornato? Quanto tempo ti ci è voluto realmente per….
In realtà ho iniziato a sentirmi bene subito prima degli Open di Francia. Mi sono sentito bene con la schiena durante il Roland Garros e la stagione sull’erba. L’unico problema l’ho riscontrato nell’allenamento fuori dal campo, nelle cose da fare in palestra, quelle che ti fanno diventare più forte fisicamente e che non ero più in grado di fare come prima. Di questo genere di cose ne hai bisogno di questi tempi, perciò quando scendevo in campo contro i migliori giocatori, ne sentivo un po’ la mancanza . Ma dopo Wimbledon, sono partito per Miami, per la prima volta mi sono allenato come ero solito fare prima dell’intervento e mi sono sentito meglio.
Quanto sei ottimista riguardo questa stagione sul duro in vista degli US Open rispetto alla prima parte della stagione? Senti che stai raggiungendo un nuovo livello?
Come ho detto, sentivo di aver giocato piuttosto bene durante gli Open di Francia. Arrivare in semifinale è stato un buonissimo risultato per me. Per quanto riguarda Wimbledon, è stato sicuramente deludente non essere riuscito a fare meglio, ma ho giocato un buon tennis specialmente durante la prima settimana. In tutti i tornei stavo subendo un calo e avevo solo bisogno di ritrovare la mia solidità. Ma, sai, se riesco a diventare più forte fisicamente, anche se non sto giocando il mio miglior tennis, è più facile resistere. Non puoi sentirti al massimo ogni giorno, perciò nei giorni in cui non ti senti così, la cosa più importante è riuscire a trovare un modo per vincere. È quello che non ho fatto quest’anno.
La ragione per cui non sei stato solido come avresti voluto riguarda l’aspetto fisico?
Non so. Potrebbe essere. Gira tutto intorno a quello. Il modo in cui ti alleni e ti prepari dal punto di vista fisico e conta anche l’aspetto mentale, insieme a tante altre cose. Sai, sono sicuro che la preparazione fisica abbia giocato una piccola parte.
La tua coach è ancora Amélie. Mi chiedo come si stia evolvendo la vostra collaborazione e se ci sia qualcosa che sta facendo diversamente da Ivan Lendl.
Beh, sono due persone completamente diverse. E’ differente il modo con cui mi parlano dei match e in cui mi preparano. La sessione di allenamento che ho fatto a Miami è diversa rispetto a quella che facevo con Ivan, ma finora sono contento di come sta andando. Penso che entrambi ci siamo divertiti. Per quanto mi riguarda sicuramente. Adesso tocca a me cercare di mettere in pratica e ottenere dei risultati.
Quando ha visto il sorteggio Novak ha commentato dicendo che era un tabellone terribile, in parte per il fatto che potrebbe già trovarti nei quarti di finale. So che dirai che pensi a un match alla volta, ma ti capita mai di guardare il tabellone nel suo insieme? E concordi con lui?
Sì, certo. Sono in tabellone dalla parte del numero 1 del mondo. Ma tutto può cambiare perché potrei anche perdere il prossimo match e Novak a quel punto potrebbe pensare che il tabellone sia meglio o vice versa. Diventa una questione rilevante solo se finiamo per affrontarci nei quarti, perché se uno di noi due perde, forse si potrebbe pensare che sia un sorteggio più facile. Ma, è ovvio che negli ultimi anni non è capitato molto spesso di essere in tabellone dalla parte del numero 1 del mondo, dovuto al fatto di essere nella Top 3, Top 4. Quest’anno è capitato un paio di volte di trovarci nei quarti, perciò sì, è un tabellone difficile, ma è anche una buona cosa il fatto di giocare contro uno come Novak in vista degli US Open. Hai l’occasione di vedere a che punto sei con il tuo gioco.
Intervista di Yelena Apebe