La bandiera italiana, che sventolava così dolcemente nei cieli umidi e piovosi di questi giorni nella Carolina del Sud, è stata oggi ammainata da una guerriera americana. Già, perché Jessica Pegula, numero 6 del seeding e 13 del mondo, ha malmenato con un nettissimo 6-2 6-1 in soli 47 minuti la nostra Jasmine Paolini, in questo secondo turno del WTA 500 Volvo Car Open di Charleston, rispettando effettivamente il pronostico. La pulizia tecnica e la buona forza da fondo dell’americana hanno fatto la differenza, oltre a scelte tattiche quasi da scacchista; oltre alle variazioni, tanto care alla sua racchetta, spesso Pegula ha mosso molto Jasmine per poi chiudere con una dolce smorzata o alzato la traiettoria della palla per provocare errori o aprirsi il campo. Dall’altro lato Paolini, dopo un folgorante avvio ha ravvisato un po’ di tensione, iniziato a sbagliare uno, due, tre colpi e si è sciolta come neve al sole, mentre la nativa di Buffalo, quarti di finale all’Australian Open 2022, si prendeva tutta la scena, come ora andiamo a vedere.
Il match – l’inizio della numero 48 al mondo è a dir poco inaspettato, certo sperato, ma da qui a divenire realtà ce ne passa. 8 punti a 1 nei primi due game e break a 0 per Paolini, che sorprende Pegula giocando con regolarità da fondo e sbagliando poco, uno dei punti su cui più deve lavorare. Un inizio che fa ben sperare a cui però non viene dato seguito: break subito restituito, complice anche il vero ingresso in partita dell’americana, e da lì Paolini sembra proprio spegnere la luce. La n.13 al mondo non si limita a ristabilire la parità impattando sul 2-2, ma nel quinto game si va anche a prendere il break di vantaggio lottando e sfoderando le migliori armi del suo repertorio. L’impressione è che sia stato proprio questo il momento della sconfitta per la numero 2 d’Italia, che vede poi proseguire l’emorragia. Arrivano in realtà due chance per riprendersi subito il break nel sesto game, ma sulla prima Pegula mostra tutto il suo repertorio di rovescio, variando e chiudendo con una smorzata, mentre la seconda non passa neanche il nastro.
Almeno però, subito dopo, al servizio sembrava finalmente esserci un po’ di tranquillità, avanti 40-15 la toscana…poi il patatrac: continua il festival dell’errore, quasi a vedere se riesce a farne di più clamorosi Jasmine, che regala un doppio break che sa tanto di addio al primo set. Pegula senza strafare, rimettendo e facendo un po’ la voce più grossa nei momenti caldi, si issa 5-2. Ovviamente il game per chiudere è più una formalità che altro: sale anche con il dritto la numero 13 al mondo, Paolini ovviamente ci mette il suo con errori in serie e trovando troppo estemporaneamente buoni colpi, ed ecco spiegato il parziale, severo ma giusto. Non ci si può permettere una serie così ampia di errori contro una giocatrice solida e capace anche di giocate estrose come l’americana.
Si allunga a 7 la striscia di game consecutivi persi da Paolini all’inizio del secondo parziale, con Pegula che certamente attacca di più, osa, anche sulla seconda risponde metri dentro al campo…ma Jasmine è troppo timida e continua a sbagliare l’impossibile, sembra proprio aver staccato la spina. Non riesce più a cavare un ragno dal buco la n.48 al mondo, che subisce un altro game di strapotere, dove l’americana fa cantare bene anche il servizio(un ace e un servizio e dritto devastante). Ma il problema vero è che sembra essere proprio in bambola Jasmine, senza uno stralcio di idea. E la situazione si complica ulteriormente quando Pegula mette a segno il doppio break e l’allungo decisivo: 4 vincenti su 4 punti, da segnalare una smorzata di rovescio e la giusta scelta di alzare tanto la traiettoria così da creare difficoltà a Paolini nell’arrampicarsi e coprire il campo. Pesano gli errori certo, ma oggi la tds n.6 sta giocando un tennis paradisiaco, che cala dopo 9 game di dominio, nonostante l’americana risalga da 0-40 tornando a spingere e tirare vincenti, per poi regalare con un doppio fallo (il secondo del game e del match) un’altra occasione, finalizzata da Jasmine con un rovescio vincente, che prova a scuoterla. Ma la gioia è molto effimera, quasi una morsa invisibile attanaglia il braccio di Paolini stasera, che al contempo scioglie e rende dolce e pungente quello di Pegula: game non brillantissimo a dirla tutta questo, un paio di errori di Jasmine comunque danno una mano alla n.13 al mondo, che gioca una difesa antologica sulla palla break e gioca praticamente un passante in slice che è il manifesto della partita: Paolini faccia quel che vuole, ma oggi a Jessica riesce tutto.
Qualcosa in più l’ha concessa ora Pegula, ma semplicemente perchè vede lo striscione del traguardo, e regala i vantaggi a Paolini, che mai dà impressione di poter fare il break. Infatti arriva, inevitabile subito dopo, la sconfitta formale (la sensazione si avvertiva ormai già dal 4-2 nel primo set): due regalini e si arriva al primo match point, sul quale Paolini alza il livello e annulla, come farà con il secondo e il terzo, come se all’improvviso fosse arrivata un’ultima eco di fuoco da guerriera per mandare quantomeno Pegula a servire per il match…ma sul quarto un doppio fallo sigilla la resa a un’avversaria oggi superiore tecnicamente e tatticamente. Meritatissima vittoria per Jessica Pegula, che dal 2-0 Paolini in avvio ha inanellato un parziale di 12 giochi a 1, con la toscana crollata psicologicamente prima che nel gioco, dove paga qualche variazione mancante e un servizio ballerino; dall’altro lato la numero 6 del seeding accelera, taglia e smorza a piacimento, e il servizio è costante(come i colpi da fondo, raramente sbagliati senza forzature). E dunque vince la più forte, che continua il suo ottimo inizio di stagione, confermandosi anche sulla terra di Charleston, dove affronterà domani la nobile decaduta Coco Vandeweghe, in un match che alla luce di quello che abbiamo visto oggi e delle condizioni in cui versa l’avversaria, non lascia molte fantasie sul pronostico.
Si sono giocati ovviamente vari altri match in questo mercoledì, tra i quali spicca la vittoria di Karolina Pliskova. Notizia, per quanto suoni strano, da segnalare, dato che la ceca non vinceva una partita dal 14 novembre scorso contro Barbora Krejicikova nel round robin delle WTA Finals. Ha iniziato la stagione nel Sunshine Double l’ex numero 1 al mondo, perdendo sempre all’esordio. E oggi le cose non si erano affatto messe bene contro Katarina Zavatska, ucraina numero 215 al mondo, che è stata avanti 7-5 5-3 ma non è riuscita a chiudere, probabilmente per la pressione data dalla caratura dell’avversaria, e si è dovuta arrendere dopo quasi tre ore di battaglia alla tds n.3, vincente con il punteggio di 5-7 7-5 6-4. Destino diverso invece per la n.15 del seeding Amanda Anisimova, che ha annichilito con il punteggo di 6-1 6-2 in un’ora e dodici Yulia Putintseva, con la kazaka che ha cercato di opporre un minimo di resistenza ma con scarso successo, lasciando spazio alla statunitense per un ottavo proibitivo contro Aryna Sabalenka.