Qui il successo dell’Italia 3-0 sulla Francia
POLONIA-ROMANIA 3-0 Tommaso Mangiapane
I. Swiatek b. A. Prisacariu 6-0 6-0
Al Radomskie Centrum Sportu di Radom (non lontano dalla capitale Varsavia) Iga Swiatek (n. 1 WTA) regala la gioia più grande al pubblico di casa accorso in massa per assistere al match decisivo della loro beniamina. Annientando la romena Andreea Prisacariu (n. 324) con un doppio 6-0 in 45 minuti, la n. 1 del mondo ha garantito il terzo punto alla sua Nazionale, dopo le altre due vittorie in singolare di ieri, portando la Polonia per la prima volta nella storia alle fasi finali della Billie Jean King Cup che si terranno il prossimo novembre.
Poco da dire sull’incontro, che avrebbe dovuto inizialmente vedere la Romania schierare Irina-Camelia Begu. Il punteggio parla chiaro e la netta differenza di classifica tra le due giocatrici basterebbe a giustificare la severa punizione, sportivamente parlando, a cui è andata incontro la ventiduenne romena che generalmente si confronta con il circuito ITF. Swiatek ha chiuso un primo set a dir poco a senso unico durato 20 minuti, in cui Prisacariu ha vinto solamente otto punti al servizio. Spingendo con il diritto e costringendo la romena a un lob difensivo terminato in corridoio, la ventenne di Varsavia ha chiuso la frazione con il primo dei due bagel.
Nel secondo parziale Swiatek si diverte ed è quasi irriverente nei confronti dell’avversaria, come sul punto per portarsi sul 2-0 in cui, con la romena ben oltre la linea di fondo, ha fintato lo smash al volo nei pressi della rete per poi cambiare all’ultimo secondo il verso del piatto corde e appoggiare comodamente la palla. Con il quinto ace della sua partita si procura il primo match point, annullato al pari del secondo a causa di due diritti imprecisi. La prima palla break dell’incontro per la romena arriva proprio nell’ultimo game con Swiatek al servizio, che sorprendentemente sembra avere qualche minima difficoltà nel chiudere la partita. La terza palla per il match è quella buona e la n. 1 del ranking chiude in 25 minuti il secondo set grazie a un diritto di poco lungo di Prisacariu.
Al termine dell’incontro, Swiatek ha dichiarato: “Sono molto fiera di noi, sento che è stato un grande viaggio. In questi ultimi anni è stato un processo nel tempo in cui abbiamo fatto sempre più progressi. Siamo un team forte e nelle Finals possiamo dimostrare ancora più miglioramenti e ottenere successi. Piani per il futuro? Vediamo cosa succederà dopo Wimbledon, anche se dovessi qualificarmi per le WTA Finals penso che giocherò le Finals della BJK Cup. Non parteciperò alla festa tradizionale polacca per celebrare la qualificazione perché andrò a Stoccarda dove giocherò il torneo“.
KAZAKHSTAN-GERMANIA 3-0 Antonio Ortu
E. Rybakina b. A. Kerber 4-6 6-3 7-5
Si è chiusa in quattro e quattr’otto anche un’altra sfida di qualificazione, quella tra Kazakhstan e Germania. Inaspettato il secco 3-0 che ha permesso alla compagine asiatica di staccare nel più facile dei modi il biglietto per la fase finale della Billie Jean King Cup. Dopo la deludente prima giornata, segnata dalla vittoria in rimonta di Putintseva su Kerber e il dominio assoluto di Rybakina contro Siegemund, sabato al National Tennis Centre di Nur-Sultan è andato in scena il match clou del confronto tra le due nazioni, quello tra Angie Kerber ed Elena Rybakina.
A vincere è stata la tennista kazaka in poco più di due ore di partita, rimontando un set di svantaggio alla bi-campionessa Slam, così come aveva fatto la sua connazionale 24 ore prima. Kerber è partita meglio, portando a casa la prima frazione grazie a un break conquistato sul 3-3. Non si è fatta attendere però la reazione della sua avversaria che a inizio seconda frazione ha subito alzato i giri del motore e grazie a un break nel secondo game ha condotto senza problemi il set fino al 6-3 conclusivo. Preoccupante per la Germania il livello di tennis sfoggiato dalla giovane Rybakina, che una volta chiuso il parziale sembrava la chiarissima favorita contro la 34enne Kerber.
Tuttavia il terzo set è stato comunque spettacolare, non tanto per la qualità degli scambi, quanto per l’agonismo messo in campo da entrambe all’interno di una discreta cornice di pubblico. Angie ha perso due volte la battuta, nel primo e nel quinto game della frazione. La tensione però in entrambi i casi ha frenato Rybakina che non è riuscita a scappare via nel punteggio. Molto merito va dato a Kerber che è rimasta aggrappata al match nonostante in diverse occasioni abbia dovuto abbassare la testa e lasciar sfilare i traccianti della kazaka. Ha risposto però colpo su colpo: molto significativo il game vinto sul 3-3 con due servizi vincenti al quale è seguito un inaspettato break. Rybakina qui non ha fatto una piega, ha mantenuto la calma e ha contro-brekkato a 15. Annullando una palla del 6-5 ha continuato a martellare da entrambi i lati e con una striscia di quattro giochi consecutivi ha portato per la prima volta il Kazakhstan alle Finali della competizione a squadre.