Sono passati ormai sei mesi dall’ultima volta che abbiamo ammirato Bianca Andreescu in campo: era lo scorso 11 ottobre e la canadese si arrendeva 7-6 6-3 ad Anett Kontaveit al terzo turno di Indian Wells. Era comunque una versione diversa della giocatrice che aveva incantato tutti in occasione della sua vittoria a Flushing Meadows del 2019 e, più in generale, dei successi che l’avevano portata fino al numero 4 del ranking WTA. Gli infortuni l’hanno più o meno accompagnata durante tutta la sua (giovane) carriera, ma questa volta non è stato il fisico a costringerla allo stop: il motivo va ricercato nella sua salute mentale, nella motivazione di una ragazza molto più matura di quanto dica la sua carta d’identità.
In un’intervista rilasciata in esclusiva al sito della WTA, infatti, la canadese racconta di “aver davvero pensato al ritiro. Sono stati due anni e mezzo davvero intensi, al termine dei quali sono scoppiata: non volevo più aver niente a che fare con tutto questo mondo“. Quindi lo stop forzato, auto-imposto (per problemi che duravano da oltre due anni e mezzo) per pensare a cosa davvero volesse dalla vita: giorni trascorsi tra yoga, meditazione, serate tra famiglia e amici, qualche videogioco, in una sorta di riproposizione della vita in bolla dei tempi della pandemia. E, alla fine, Bianca ha preso la decisione che tutti i suoi tifosi stavano aspettando: “mi mancava la sfida del campo, mi annoiava il fatto di non poter più andare ad allenarmi per migliorare come giocatrice e come persona, quindi ho deciso di organizzare una tabella di marcia di sette settimane come riavvicinamento al Tour, ed ora eccomi pronta per Stoccarda! Ho capito che amo davvero il tennis e voglio continuare a giocare, non soltanto per vincere tornei del Grande Slam. Voglio fare qualcosa di più grande, tanto nello sport quanto per contribuire ad un mondo migliore, e ho capito che il tennis è la mia via per far sì che io riesca nei miei intenti.”
Finalmente, l’attuale numero 121 del ranking si sente libera dalle pressioni del risultato. “Sentivo di dover mettere sempre più pressione per continuare a spingermi sempre più in là. Mi sono resa conto di non poter proseguire ad essere com’ero prima, quindi ho optato per una pausa. Era come se mi fossi abituata ad una situazione che stava diventando tossica per me. Mi identificavo troppo nei risultati: odiavo me stessa quando perdevo, al contrario mi adoravo quando vincevo. Era diventata una situazione negativa per me”. Bianca è contenta di avere adesso un approccio più maturo e paziente alle sue partite. Il momento per rivederla all’opera è praticamente arrivato: l’appuntamento è nella serata europea per il suo match d’esordio al Porsche Tennis Grand Prix contro Jule Niemeier.