Ancora una volta, dopo la battaglia senza quartiere con Djere e la dura lotta con Kecmanovic, Novak Djokovic è dovuto risalire da un set di svantaggio contro il russo Karen Khachanov, ma soffrendo molto meno nel secondo e nel terzo set, dove ha concesso solo 3 game totali. Una conferenza stampa, quella del n.26 al mondo, che è stata nonostante una cocente sconfitta ricca di riflessioni sia tennistiche che ultratennistiche(come l’interessante spunto sulla guerra e sull’esclusione dei russi da Wimbledon).
L’ambiente serbo, si sa, è sempre molto caldo, specie quando gioca il n.1 al mondo, e Khachanov lo sa, avendo infatti commentato anche con una certa leggerezza(lasciandosi scappare n desiderio verso la sua Russia):” Ero preparato come per una partita di calcio, è davvero bello andare in campo nella tua città natale e vedere tutte le persone al tuo seguito. Oggi era completamente sold out, e io penso che giochiamo proprio per questo tipo di match: grandi partite, grandi palcoscenici, grandi battaglie. Anche dopo il match era tutto speciale. Mi piacerebbe vedere la folla russa in questo modo“.
Ma le domande più interessanti, specie la seconda, sono del nostro direttore Ubaldo Scanagatta, che pizzica Khachanov sul clamoroso rientro di Djokovic dopo l’ottimo primo set dell’ex campione di Bercy: “Ha avuto due match pesanti nei primi due turni contro ragazzi serbi, da un set e un break sotto, davvero lottando. Oggi all’inizio lo sentivo un po’ più nervoso, giocava un po’ più difensivo, ma dopo, nel secondo set, si accendeva e spegneva e ha iniziato a giocare in maniera differente. Anche se io avrei potuto fare di meglio nel secondo e nel terzo“.
La seconda domanda riguarda la spinosa questione guerra e esclusione dei tennisti russi e bielorussi da Wimbledon, con riferimento anche alle parole di Dolgopolov, che ha risposto a Rublev, sulla questione( “si deve dimostrare qualcosa, così i cittadini russi saprebbero cose che oggi non sanno, cosa è sbagliato; se voi non giocate saranno più consapevoli della guerra“): ” Non voglio aprire polemiche contro nessun giocatore, la mia priorità è essere uno sportivo, una brava persona, giocare a tennis, fare quello che devo fare. In questo momento non voglio iniziare a parlare di questioni politiche: è una situazione davvero complicata. Arrivati a questo punto ognuno preme tra i nostri Paesi e le nostre carriere, e non voglio dare di più come risposta. Sono situazioni pesanti, e decisioni difficili da prendere; spero che si possa risolvere senza me e gli altri ragazzi russi in questa posizione“.
Tornando a parlare di tennis, Khachanov si scrolla qualche colpa di dosso elogiando la forza e le caratteristiche di Djokovic, l’uomo dal doppio tennis:” Novak ha di base due tipi di gioco: può giocare in difesa e andare da una parte all’altra come prima cosa. Dall’altro lato quando si sente in confidenza e inizia ad entrare in campo, a essere aggressivo. Quando gioca entrambi i tipi, ha uno dei migliori tennis al mondo. Perciò penso che quando sbaglia un paio di punti, come qualsiasi giocatore, puoi premere sui punti deboli e se cogli le occasioni puoi girare il match. Così, quando inizia a entrare di nuovo in confidenza, hai bisogno di vedere e pensare se puoi fare qualcosa contro, cambiare o magari giocare più aggressivo, rischiando di più“.
A proposito delle condizioni di gioco, Khachanov ha detto :“Siamo nel mezzo della primavera, abbiamo iniziato la settimana che il clima era molto freddo e il campo molto lento, oggi la superficie era più veloce, la palla rimbalzava di più, ovviamente non sono le migliori condizioni in cui giocare ma in Russia abbiamo lo stesso problema quando affronti un inverno molto rigido, l’inizio della primavera è sempre complicato, il campo è molto morbido, ci sono molti cattivi rimbalzi ma è parte del gioco non ho di che lamentarmi. In generale ogni settimana abbiamo condizione diverse, e sulla terra le condizioni possono essere spesso essere diversi, alla fine quello che conta è il modo in cui giochi, come costruisci il tuo gioco, come scivoli sulla terra e ottenere il massimo possibile prima dei grandi eventi”
Come ti senti ad aver raggiunto la semifinale dopo diverse eliminazioni nei primi turni: “In realtà ho giocato solo due match, ne ho vinto uno e mi sono trovato in semifinale. Non è una situazione usuale, avrei voluto giocare qualche partita in più, ovviamente la sfida con Safiullin perché alla fine lo swing americano non è andato bene per me. Anche se avevo iniziato bene l’anno, ho perso due match negli Stati Uniti, a Montecarlo ho giocato un match combattuto. Voglio trovare il rimto, voglio giocare, vincere e acquisire fiducia. La terra rossa è uno delle superfici in cui penso di poter giocare bene, ho ottenuto buoni risultati specialmente al Roland Garros. Complessivamente sono soddisfatto della semifinale, quando perdi puoi sempre trovare parti in cui potevi giocare meglio, ma Novak ha giocato molto bene, se vinci o se perdi hai sempre qualcosa di cui parlare con il tuo team ed è quello che farò”.
(Ha collaborato Giuseppe Di Paola)