[5] F. Tiafoe b. [4] A. Davidovich Fokina 7-6 (5) 5-7 7-5
Giornata di quarti di finale al Millennium Estoril Open, con alcuni colpi di scena (come il tonfo di Auger-Aliassime) e un match pazzesco tra Tiafoe e Davidovich Fokina, certamente candidato ad essere una delle migliori partite della stagione. Domani ci sarà una semifinale tutta a stelle e strisce proprio tra Tiafoe e Korda, che ha eliminato la testa di serie numero uno del tabellone. Protagonisti nella parte bassa Báez e Ramos, nella riedizione della semifinale del Chile Open, in cui si impose l’argentino in tre set.
LA PARTITA – L’inizio del match è caratterizzato da un sostanziale equilibrio, nonostante due palle break consecutive ben salvate da Tiafoe in apertura. Il primo a cedere la battuta è proprio l’americano nel quinto game, ma Davidovich Fokina gli restituisce immediatamente il favore. Si procede così on serve senza più grandi opportunità né da una parte né dall’altra, con il set che si decide in volata. Ogni situazione sembra spingere verso il tiebreak (e così sarà alla fine), ma nell’undicesimo gioco succede di tutto. Un gran passante di dritto dello statunitense apre le danze, ma ogni punto va vissuto con il fiato sospeso. Avanti 40-15, Tiafoe viene trascinato ai vantaggi e, grazie ad un’ottima smorzata, lo spagnolo si procura la prima chance di break del game. Ne seguiranno altre quattro, ma la difesa della testa di serie numero cinque (e anche due dropshot in rete del recente finalista di Montecarlo) contribuiscono a tenere in piedi il gioco e il primo set. Dopo una serie infinita di diciotto punti e cinque break point annullati, Tiafoe riesce a mantenere in qualche modo il vantaggio, garantendosi il tiebreak. Davidovich fa lo stesso ma, dopo uno scambio iniziale di minibreak, il numero 29 del mondo piazza l’allungo decisivo, andando al cambio campo sopra 4-2 dopo aver letto in anticipo l’ennesima palla corta del suo avversario. Lo statunitense mantiene il sangue freddo nei momenti importanti, spolverando la riga con il dritto e con l’ace del definitivo 7-6 (5). Davvero impietoso il dato sulle palle break per il numero 28 del mondo, che ne sfrutta appena una su nove e, anche certamente per questo motivo, vede scivolare via un set che lo ha più volte visto in controllo.
Ad inizio secondo set, mentre la testa di serie numero quattro è già pronto per andare al servizio, Tiafoe chiama un po’ a sorpresa un medical time out per un presunto problema ad un dito della mano, scusandosi poi con avversario e pubblico per l’interruzione. Non sembra però niente di grave, con il 24enne di Hyattsville che si conquista subito una palla break ai vantaggi, ben annullata col servizio da Davidovich. Da quel momento, qualcosa sembra cambiare nell’umore dello spagnolo, che si scrolla di dosso la delusione per il set perso e, dopo aver conquistato un primo game da dieci punti, ne ottiene un altro da quattordici che gli vale break e allungo. Tiafoe non sfrutta tre palle game, commette un errore gravissimo di dritto e viene trafitto da un prodigioso rovescio lungolinea nel punto successivo, finendo sotto 3-0. La partita si anima ad ogni punto, con la testa di serie numero cinque che deve annullare un’opportunità di doppio break in favore dello spagnolo, riuscendo a rimanere a contatto. Il match assume contorni sempre più difficili da definire e decifrare, con la sensazione che l’inerzia possa spostarsi da un momento all’altro in favore di uno dei due giocatori (e quattro dei primi cinque game del set ai vantaggi ne sono una fedele testimonianza). Davidovich annulla l’ennesima palla break e si mantiene avanti nel set, salendo 4-1. Tra dropshot vincenti, finte smorzate, scatti fulminei e difese stoiche lo spettacolo certamente non manca. Nell’ottavo gioco la testa di serie numero quattro ha due a set point, splendidamente annullati da Tiafoe con un rovescio lungolinea vincente in salto e un serve&volley. Nel momento di chiudere, il finalista di Montecarlo attraversa un inaspettato momento di difficoltà, prova a tirarsi fuori con il primo ace del match (pizzicando l’ultimo millimetro di riga possibile), ma cedendo incredibilmente il servizio e rimettendo in carreggiata lo statunitense. Galvanizzato dal calore di un pubblico nettamente schierato in suo favore, Tiafoe sforna due magie per portarsi sul 5-5, dando la sensazione di avere qualcosa in più. Davidovich si garantisce senza troppi problemi il tiebreak ma, avanti 30-15, lo statunitense vanifica clamorosamente tutti gli sforzi profusi, perdendo gli ultimi tre punti e di fatto consegnando all’iberico un 7-5 da montagne russe.
Fin dagli albori del terzo set si capisce che il resto dell’incontro diventerà una guerra di nervi e, inizialmente, è la testa di serie numero quattro a sfruttare l’onda lunga del set appena conquistato, iniziando a razzo proprio come nel secondo set e conquistando cinque giochi consecutivi a cavallo dei due parziali: è nuovamente 3-0 in favore di Davidovich. Il quarto game comincia con un penalty point comminato a Tiafoe per aver disintegrato la racchetta al termine dell’ultimo punto del gioco precedente, lanciata poi nuovamente in aria nel tentativo di intercettare un preciso passante di marca spagnola. In ogni caso, l’ultima intenzione di Tiafoe è quella di lasciar andare il match e, con le unghie e con i denti, tenta di restare attaccato almeno nel punteggio, spesso chiamando a raccolta il pubblico. Il numero 29 ATP si abbandona anche in un affettuoso abbraccio ad una giovane raccattapalle dopo aver visto evaporare una ghiotta opportunità per rientrare in partita. Da quel momento, tuttavia, inizia uno show non dissimile da quanto successo a Vienna contro Sinner l’anno scorso. Davidovich sembra mantenere i nervi saldi, affidandosi alla sua solida prima di servizio e portandosi ad un solo game dalla conquista del match (5-2) e, poco dopo, a soli due punti (5-3 30-15, con il servizio a disposizione). Eppure, la partita non aveva nessuna intenzione di finire in modo ordinario, con il buon Tiafoe che regala una contro smorzata incrociata vincente e conquista il controbreak all’ultimissima possibilità. Grazie anche a due dritti vincenti, la testa di serie numero cinque arriva al tanto agognato 5-5, centrando l’aggancio esattamente come nel secondo set. A differenza del parziale precedente, tuttavia, è proprio lo statunitense a piazzare l’allungo definitivo, improvvisamente rigenerato ed estremamente aggressivo in risposta. Al servizio per il match, la testa di serie numero cinque non trema, anzi: il suo show termina nel modo migliore possibile, con un sorriso a 32 denti per il 7-6 5-7 7-5 finale, al termine di tre ore di infinita intensità cui però non è mai mancata altrettanta qualità. Le statistiche raccontano di un Davidovich davvero sprecone: sono quattro a testa i break conquistati, con Tiafoe che ha però avuto la metà delle chance (4/8 per lo statunitense, 4/17 per l’iberico). Con enorme fatica dunque l’ex finalista di questo torneo (2018) approda in semifinale, dove affronterà Sebastian Korda, giustiziere a sorpresa di Felix Auger-Aliassime.
GLI ALTRI INCONTRI – La giornata era in realtà iniziata ben prima, con i due quarti di finale della parte bassa del tabellone. I primi a scendere in campo sono stati Albert Ramos Viñolas e Fernando Verdasco, in un derby spagnolo tutto mancino. Il livello dell’ex top 10 non è risultato però all’altezza di quello del detentore del titolo. Ramos si è imposto con un netto 6-2 6-2 in un’ora e 20 minuti, infilando quattro game di fila nel primo set e approfittando di un game disastroso di Verdasco al servizio sull’1-1 (che conduceva 40-0, ma ha vanificato tutto commettendo due doppi falli e tre errori non forzati. Il numero 31 del ranking ha poi preso il largo anche nel secondo set, centrando la la terza semifinale ATP dell’anno, dopo quelle raggiunte a Cordoba e Santiago a febbraio.
Se a Cordoba Ramos Viñolas vinse il titolo in finale contro Tabilo, a Santiago gli sbarrò la strada un giovane argentino che ritroverà domani sui campi di Estoril: Sebastián Báez. Grazie a questo risultato, l’argentino è sicuro di entrare tra i primi 50 giocatori del mondo dal prossimo lunedì. Nei quarti di finale ha avuto la meglio alla distanza su Richard Gasquet. Il francese aveva iniziato alla grande il match, vincendo 6-3 il primo set, ma col passare dei giochi il 21enne di Buenos Aires ha preso il sopravvento. Báez ha dominato il secondo parziale 6-1 e, dopo uno scambio di break nel terzo e decisivo set, ha trovato lo spunto decisivo sul 4-4, operando il definitivo sorpasso e chiudendo 3-6 6-1 6-4. Il match del veterano transalpino ha ricordato quello giocato contro un altro argentino, Federico Coria, a Marrakech. Anche lì vinse il primo e finì per cedere a livello fisico, perdendo i restanti due set per 6-1 6-4.
A chiudere il ricchissimo programma di questo venerdì è curiosamente un altro 6-2 6-2, esattamente come era successo nel primo match di giornata. Ad accedere alle semifinali è un solidissimo Sebastian Korda, che surclassa la testa di serie numero uno del torneo Félix Auger-Aliassime, strappandogli il servizio in ben cinque occasioni su otto game di risposta. Una gara davvero dominata dallo statunitense, che ha chiuso con gli auguri di compleanno ad Andre Agassi e si è assicurato per la prima volta in carriera l’ingresso in top30.