Da Madrid, il nostro inviato
[10] J. Sinner b. T. Paul 6-7(4) 7-6(4) 6-3
Qui la conferenza di Jannik Sinner, in esclusiva
Ormai ci sta prendendo l’abitudine. Jannik Sinner vince per la quarta volta in stagione salvando match point, e inizia con una sofferta rimonta la sua seconda partecipazione al Mutua Madrid Open. Il n.12 del mondo rischia moltissimo contro l’americano Tommy Paul, e la spunta 6-7(4) 7-6(4) 6-3 pochi secondi prima dello scoccare delle tre ore, salvando tre match point nel secondo set in due occasioni distinte (due in risposta, uno al servizio). Dopo aver perso il primo set nonostante avesse servito per chiuderlo, Jannik mette in mostra un gioco discontinuo e falloso, di fronte ad un avversario solido che sta attraversando un momento positivo della carriera. I tanti errori di Sinner sembravano potergli costare caro, ma alla fine un’insperata ritrovata fiducia nel dritto l’ha tolto dai guai.
Sinner centra così la 20esima vittoria stagionale – il settimo tennista a riuscirci in questo 2022 – e al secondo turno affronterà Alex de Minaur. Tuttavia non si può considerare positiva fino in fondo questa prestazione, perché il pericolo corso contro un tennista non certamente esperto di terra rossa è stato grandissimo. Se è positiva la reazione mentale avuta nel momento più critico, c’è da chiedersi perché si debba aspettare sempre così tanto prima di reagire e dare una svolta al match.
Queste le altre partite in questo 2022 in cui il 20enne altoatesino ha salvato match point: due contro Davidovich Fokina al primo turno di Dubai in quello che era il suo primo match assieme al nuovo coach Simone Vagnozzi, tre contro Emil Ruusuvuori al primo turno di Miami, addirittura cinque nel turno successivo contro Pablo Carreño Busta.
SPUNTI TECNICI: Il nostro coach analizza colpo per colpo, foto per foto, Jannik Sinner al microscopio
IL MATCH – In una giornata che fino a poche ore prima prometteva un pesante acquazzone (stando alle previsioni meteo), i due tennisti si presentano puntuali in campo a mezzogiorno accompagnati da un leggero venticello, che non influisce affatto sulle condizioni di gioco ma che rende l’aria molto fresca, se non addirittura fredda.
Sinner si presenta nel primo game con due ace da destra e inizia subito a far viaggiare la palla a ritmi elevati. L’americano, non prestante fisicamente (il sito ATP recita 185cm) non disdegna gli scambi lunghi e spesso, per uscire dalla pressione di Jannik, tenta soluzioni azzardate con entrambi i fondamentali. L’italiano non rischia mai nulla sui suoi turni di battuta (continuando a sfoggiare ace da destra), mentre in risposta, quando riesce a non sbagliare nei primi colpi dello scambio, si concentra con insistenza sul rovescio dell’avversario. Le occasioni di break per Sinner fioccano già dal secondo game ma quella buona arriva sul 3-2. Paul, che fino a quel momento era riuscito a salvarsi un po’ grazie alla battuta un po’ grazie alle concessioni di Jannik (molto falloso in risposta), alla fine concede il vantaggio sbagliando una volée di dritto.
Il n.12 del mondo comunque non dà l’impressione di avere una presa solida sulla partita, e Tommy dimostra di non essere il classico americano venuto sulla terra tanto per provare una nuova esperienza. Il suo gioco inizia a mettere in difficoltà l’altoatesino proprio quando questi è in procinto di servire per il set sul 5-3. Sinner, che un paio di errori gratuiti a game li commette spesso e volentieri, subisce le accelerazioni di dritto del n.35 del mondo.
Il 24enne americano prende coraggio col passare del tempo e il suo dritto, da colpo interlocutorio buono per uscire dalla morsa di Sinner, si trasforma in arma che mette in serie difficoltà l’avversario. L’apice del suo gioco Paul lo trova nel momento del maggior bisogno, cioè all’inizio del tiebreak quando prende subito il largo 5-0; per bilanciare Sinner nel tiebreak fa del suo peggio e, salvo due ace consecutivi quando i buoi sono già scappati, soccombe 7-4 perdendo primo set in 68 minuti.
Nel secondo set l’atteggiamento apatico di Sinner si fa ancora più vistoso, così come vistosi sono gli errori che non danno tregua al suo gioco. Con un doppio fallo concede il break di vantaggio a Paul che sale rapidamente 3-0. Considerando come procedono veloci i game successivi, nulla lasciava presagire quanto visto poi. Tommy va al servizio sopra 5-3, con lo scarno pubblico del centrale che cerca di stimolare Sinner come può, per vedere più tennis possibile. Difficilmente crediamo che siano stati i fan spagnoli a spronare Jannik, fatto sta che, sull’orlo del baratro, ancora una volta il tennista italiano ha un moto d’orgoglio che influisce positivamente sul suo gioco. Il dritto torna a viaggiare a velocità consistenti e, ciò che più conta, la pallina atterra in campo nelle estremità del rettangolo da gioco tanto difficili da raggiungere per un tennista. Con una serie incredibile (per i suoi standard odierni) di bordate di dritto, risale nel punteggio salvando addirittura un match point nel nono game (sul 5-3) e si ripeterà poco più tardi.
Perché in effetti i pericoli per Sinner non si esauriscono qui: al servizio per guadagnarsi il tiebreak concede un’altra palla del match, anche questa annullata con tanta personalità. Il secondo set, come il precedente, giunge al tie-break e anche questa volta Sinner è vittima della fretta, con gli scambi brevi che terminano quasi tutti a causa di un suo errore. Va sotto di un mini-break ma questa volta riesce a cambiare atteggiamento, che si traduce con ‘essere più paziente’. Paul dopo due ore di gioco accusa un po’ la pressione e anche lui ci mette del suo per riportare il punteggio in parità. Il secondo tiebreak di giornata se lo aggiudica Sinner 7 punti a 4.
Ormai della primavera madrilena non c’è più neanche l’ombra, e il vento freddo inizia a farsi sentire eccome. Allo stesso modo si sentono in lontananza i tuoni della pioggia in arrivo; il cielo grigio non lascia dubbi e la temperatura ormai è scesa sotto i 15°. Sul 2-1 per Sinner senza break, quest’ultimo riceve un medical time out, lasciando il campo assieme al fisioterapista per tre minuti. Rientra con una fasciatura che sbuca da sotto il pantaloncino sulla coscia sinistra ma nulla di tutto ciò sembra influire sul suo gioco. Paul, come nel più classico dei copioni, inizia a mollare la presa lentamente ma inesorabilmente e quasi non c’è da stupirsi che sia Sinner a passare definitivamente in vantaggio con un break nel sesto game. La pioggia è in arrivo e Jannik si sbriga a chiudere la faccenda evitando un’interruzione che avrebbe aperto scenari imprevedibili; senza fa arrivare mai il suo avversario oltre il ’30’ nei suoi game alla battuta, chiude 6-3 allo scoccare delle tre ore di gioco.