Da Madrid, il nostro inviato
[1] N. Djokovic b. G. Monfils 6-3 6-2
Obiettivo raggiunto per Nole Djokovic: al termine di una piacevole partita, centra la diciottesima vittoria consecutiva su Gael Monfils (ma solo la seconda sulla terra rossa, dopo gli ottavi al Roland Garros 2006), e soprattutto guadagna i punti necessari per allungare il suo record di permanenza al numero 1 ATP. Ci vorranno però altri test per valutare quale sia il suo reale stato di forma: Monfils ha regalato spettacolo con alcune giocate molto divertenti, ma al contempo è stato anche eccessivamente falloso, in particolar modo col dritto. In ogni caso, Novak sembra aver tolto un po’ di ruggine dovuta alla lunga inattività di questa prima parte del 2022: rispetto alle ultime apparizioni, è riuscito a mantenere una certa continuità di rendimento nel corso del match, quasi sempre è stato centrato nei colpi. Non ha fatto nulla di trascendentale ed è lontano dalla migliore versione di sé ma sicuramente ha compiuto passi in avanti, sebbene la sua seconda di servizio nei momenti delicati sia andata spesse volte in affanno, raggiungendo velocità non superiori ai 140 Kmh.
IL MATCH-Sul centrale della Caja Magica si affrontano coloro che dopo Nadal sono i due giocatori più “anziani” tra i primi 25 al mondo, entrambi scesi in campo con più di qualche incognita: Nole è arrivato a Madrid avendo giocato quest’anno appena tre tornei e con un bottino di sole cinque partite vinte; Gael, dal canto suo, dopo un ottimo inizio di stagione (la vittoria del torneo di Adelaide, i quarti agli Australian Open e la vittoria su Medvedev a Indian Wells) era fermo ai box da Miami. Djokovic è accolto in maniera piuttosto calorosa dal pubblico che lo ha visto tre volte vincitore (nel 2011, 16 e 19) e davanti al quale non si esibiva da tre anni. Si parte nel pieno pomeriggio madrileno, piuttosto freddo (18 gradi) e ventoso e caratterizzato da un cielo coperto da nubi scure minaccianti pioggia. Il numero 1 al mondo parte in maniera piuttosto lenta: Nole si trova a dover fronteggiare due palle break al suo avversario, ma è bravo ad annullarle con coraggio. Sulla prima attacca e il passante di rovescio di Gael va in corridoio, mentre sulla seconda il serbo si salva con un gran dritto inside-out. Si arriva dopo 24 minuti dall’inizio del match alla svolta della pioggia, che arriva improvvisa e copiosa e fa scappare i due giocatori negli spogliatoi. Ci vuole più di mezz’ora a chiudere il tetto del Manolo Santana, risistemare il campo che in una sua parte aveva preso acqua e far riscaldare nuovamente i giocatori: il pubblico, intanto, si intrattiene facendo partire varie ola.
Quando si riprende il punteggio è fermo sul 2-2 40-40 e al servizio è Nole: dopo uno scambio durato ben 34 colpi, chiuso da un missile di dritto di Monfils, il serbo si trova costretto a fronteggiare una pericolosa palla break. Anche nella terza palla break del primo set da dover controbattere il serbo si salva, questa volta uscendo vincitore da un altro scambio lungo, chiuso da un errore di Gael di rovescio.
Dopo il pericolo scampato, la partita si fa improvvisamente in discesa per il campione serbo: lo aiuta anche il suo avversario, che nel gioco successivo si disimpegna tra doppi falli e errori gratuiti, aiutando Djokovic a salire sul 4-2. Nole arriva di lì a poco a chiudere il primo set col punteggio di 6-3 e il modo con cui lo fa -usufrendo di un servizio divenuto vincente nonostante fosse una seconda tirata a 134 kmh- fa anche ben capire come il suo avversario sia nel frattempo calato. A Djokovic -che si muove bene nel campo e colpisce entrambi i fondamentali in maniera profonda e non fallosa- nel secondo set basta viaggiare a una buona velocità di crociera per avere ragione del suo avversario. Monfils ha un lungo passaggio a vuoto nel corso del terzo gioco, che porta Nole a tre palle break consecutive e una bella risposta di rovescio fa bastare al numero uno del mondo la prima delle tre chances guadagnate. Monfils sbaglia sempre più, Nole aumenta con il passare dei minuti la fiducia nel suo tennis e così, quasi inevitabilmente, nel settimo gioco arriva anche il break del 5-2 “pesante”. Il numero 1 ATP nel game successivo deve annullare due palle break, ma è solo un piccolo contrattempo rispetto a un finale ormai scritto: in meno di novanta minuti Djokovic guadagna l’accesso agli ottavi, dove affronterà il vincente della sfida tra Murray e Shapovalov.