Il 14 giugno 2021 era la giornata di apertura dei tornei di Halle e del Queen’s, che avrebbero regalato un ulteriore largo sorriso, quello per la vittoria a Londra di Matteo Berrettini, ad un tennis italiano maschile già ricco di successi fino a quel giorno. Erano, infatti, tre i tennisti italiani che erano riusciti a portare a casa un titolo sino a quel momento: Sinner al Great Ocean Road (in finale su Travaglia) , Sonego al Sardegna Open e Berrettini al Serbia Open. Titoli a cui si andavano sommati le finali raggiunte dal suddetto Travaglia, da Cecchinato a Parma, da Berrettini a Madrid e Sinner a Miami.
A un anno di distanza, a caratterizzare la stagione degli italiani è stata principalmente la cattiva sorte, con i problemi fisici che sono stati sempre in primo piano. Principalmente è questa la ragione per cui Berrettini a Stoccarda, al rientro da un lungo stop, ha raggiunto non solo il primo titolo di un tennista italiano in singolare in questa stagione, ma anche la prima finale (mentre, tra le donne, abbiamo potuto vantare la vittoria di Martina Trevisan a Rabat).
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L’infortunio che ha bloccato nella giornata di ieri Musetti al Queen’s porta ad una riflessione sui problemi fisici che stanno attanagliando i nostri alfieri nel corso di questa stagione piuttosto sfortunata per il tennis italiano. Con il problema fisico di Musetti nel match contro Bublik, sono diventati sei i match persi per ritiro dai tennisti italiani in questa prima metà di stagione.
A tradire Lorenzo nel match contro Bublik è stato l’adduttore sinistro. Un brutto scivolone ha letteralmente bloccato il tennista di Carrara, che è rimasto disteso a terra per un po’ e solo con molta fatica è riuscito a rialzarsi per raggiungere la panchina. Un’altra sfida in cui Musetti esce sconfitto e dolorante dopo quella di Madrid contro Alexander Zverev. In quell’occasione fu un dolore alla gamba sinistra a bloccare l’italiano. Una lesione muscolare che costringerà Musetti a saltare il torneo di Roma per poi cancellarsi anche dal successivo torneo di Lione. La speranza è che ora Lorenzo riesca a recuperare per il torneo di Wimbledon: nelle prossime ore sono attesi aggiornamenti.
Chi ha visto aumentare i punti di domanda sul proprio stato fisico è anche Jannik Sinner, in una stagione caratterizzata anche dal cambio del team. I guai di Sinner sono cominciati ad Indian Wells con un malessere generale che lo ha costretto a rinunciare alla sfida contro Nick Kyrgios prima ancora di scendere in campo. Neanche due settimane dopo sono state le vesciche a martoriarlo a Miami tanto da costringerlo ad abbandonare la sfida contro Cerundolo dopo soli 5 games.
Terminata la trasferta americana, Sinner è ritornato in campo nel Principato cedendo solo ad un ispirato Zverev, decidendo poi di tirare il fiato per non sollecitare il suo corpo saltando Barcelona, nonostante i 180 punti da difendere. Sinner è rientrato a Madrid per poi giocare davanti al pubblico amico al Foro Italico. A Roma il tennista di San Candido ha resistito stoicamente nonostante un problema all’anca per non deludere il pubblico italiano nel match contro Tsitsipas. Nulla però ha potuto contro la sfortuna al Roland Garros quando il ginocchio sinistro gli ha impedito di giocarsi le sue carte nel match conto Rublev.
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L’infortunio al ginocchio ha compromesso la preparazione verso Wimbledon del attuale numero 13 al mondo che ha rinunciato ad Halle, per confermando che la situazione del ginocchio è in miglioramento con il tennista italiano che ha confermato la partenza verso il Regno Unito per giocare il torneo di Eastbourne.
Chi poi convive da tempo con le bizze del suo fisico è lo stesso Matteo Berrettini. Il tennista romano, dopo un ottimo inizio di stagione culminato con la semifinale agli Australian Open, ha dovuto alzare bandiera bianca ad Acapulco nella sfida contro Tommy Paul per un problema agli addominali, che lo avevano già bloccato nel corso dell’Australian Open 2021 e alle Nitto Atp Finals. Matteo ha provato a giocare in quel di Indian Wells uscendo sconfitto contro Kecmanovic negli ottavi di finale. A Miami Berrettini è stato costretto al ritiro prima ancora di scendere in campo per un fastidio alla mano destra. Fastidio che ha portato Matteo a sottoporsi una piccola operazione alla mano destra. Intervento che ha tenuto il tennista romano fuori dal circuito per quasi tre mesi: oltre a Miami, ha saltato l’intera stagione su terra rossa rinunciando a Montecarlo, Madrid, Roma e Roland Garros.
I problemi fisici hanno attanagliato giovani e meno giovani. Fognini prima aveva dato forfait contro Basilashvili al secondo turno di Indian Wells per un’influenza, poi ha dovuto alzare bandiera bianca al Roland Garros. A fermare il tennista ligure nella sfida contro l’olandese Van de Zandschulp è stato uno stiramento al polpaccio. L’infortunio ha costretto Fabio a saltare la preparazione su erba, con la cancellazione dall’entry list del torneo di Halle e con il grande punto interrogativo legato alla sua presenza a Wimbledon, anche considerando che il torneo non assegnerà punti. In tutto sono stati sei, finora, i ritiri da un match del circuito maggiore di un tennista italiano; i soli Berrettini, Sinner e Musetti hanno dovuto saltare complessivamente 12 tornei.
L’auspicio, allora, è che il successo di Berrettini sull’erba londinese rappresenti il primo sorriso di una stagione del tennis italiano che finora è stata caratterizzata più dai problemi fisici che dalle gioie sul campo.