Secondo turno di qualificazioni maschili in campo nel martedì di Roehampton con sei azzurri in gara per tenere vive le speranze di accesso al tabellone principale Wimbledon. Con il bilancio che si è chiuso in pareggio, cominciamo da chi non ce l’ha fatta.
Niente da fare per Federico Gaio che si arrende in due set a Dennis Novak. L’austriaco è attualmente n. 155 ATP – Gaio è 211° – e sta faticando nei Challenger, ma è stato top 100 per oltre un anno a partire dal 2020 (prima della paternità) e dichiara proprio l’erba come superficie preferita. Non una sorpresa, dunque, il 6-2 6-3 maturato in appena 58 minuti in cui spiccano le notevoli differenze di trasformazione della seconda battuta e dei punti a rete. Sfida inedita un po’ meno complicata sulla carta per Andrea Pellegrino, il cui avversario Maximilian Marterer lo sopravanza di venti posizioni in classifica e nemmeno lui è un amante dell’erba. Tuttavia, il mancino di Norimberga è stato n. 45 del mondo nel 2018, fermato poi dall’infortunio e dalla conseguente chirurgia al ginocchio sinistro, in questo match ha piazzato molti più vincenti del pugliese (26-15) e soprattutto ha convertito le due palle break a disposizione, annullando le tre concesse. 7-5 6-3 il risultato finale, con il rammarico di tre palle per strappare il servizio tedesco nell’undicesimo game. Si arrende infine Riccardo Bonadio. Il ventottenne di San Vito al Tagliamento è stato sconfitto 6-3 6-4 da Elias Ymer, magari non il più forte della famiglia, ma in ogni caso una sessantina di posizioni davanti al nostro. E ora le buone notizie.
Il primo della giornata ad avanzare al turno decisivo del tabellone cadetto è il nostro erbivoro storico, Andreas Seppi, che batte 6-4 6-2 il ventunenne scozzese Aidan McHugh, n. 353. Punteggio in equilibrio fino al nono gioco, quando Andreas salva due palla break ai vantaggi. Da quel momento, tutto in discesa per la Seppia nazionale che, dopo le 16 partecipazioni consecutive al main draw di Wimbledon, questa settimana è tornato a rimettersi in gioco nelle qualificazioni a cui aveva preso parte per la prima e finora unica volta nel 2004. Al turno decisivo troverà Lukas Klein, avversario mai in top 200 e mai affrontato.
Bene anche Andrea Vavassori che vendica Stefano Travaglia eliminando 7-5 6-1 il brasiliano Joao Menezes. Ora dovrà vedersela con Zdenek Kolar, un ceco decisamente più a suo agio sulla terra battuta. Si guadagna la possibilità di giocarsi l’ultima sfida valida per il trasloco da SW15 a SW19 pure Salvatore Caruso. Sabbo ha battuto 7-6(2) 6-3 il texano Mitchell Krueger e il suo ultimo ostacolo ha il nome di Bernabé Zapata Miralles, spagnolo n. 90 del ranking.