TENNIS US OPEN INTERVISTE – Incontro di primo turno: C. Bellis b. D. Cibulkova 6-1, 4-6, 6-4. L’intervista del dopo partita a CiCi Bellis.
Puoi parlarci di cosa ti sta passando per la testa? Riesci a crederci?
Onestamente no. Ho iniziato il match pensando che fosse una bellissima esperienza, non avrei mai pensato che ne sarei uscita vincitrice!
Il tuo profilo Twitter ora sta andando molto forte. Se la vittoria oggi fosse un hashtag, quale sarebbe?
So che alcuni amici stavano pensando di twittare con un hashtag simile a “sconfiggere Cibulkova” e credo che in tre lo abbiano addirittura fatto! (risata)
Sei sorpresa dal risultato? Questo è un torneo per professionisti. Cosa pensavi che sarebbe successo?
Mi sento incredibilmente bene, ma sono ancora senza parole. Non riesco a crederci, è uno shock! Ovviamente prima del match pensavo a come avrei potuto giocare meglio possibile e ci sono riuscita, ne sono veramente felice!
Come ti senti ora?
Non trovo parole per descrivere ciò che sto vivendo, probabilmente domani avrò modo di pensarci bene.
Dicci qualcosa della tua famiglia, del tuo nome e chi lo ha scelto.
Dovresti chiederlo a mio papà, non ne sono completamente sicura! E’ qui in sala conferenze se vuoi chiedere!
Come hai vissuto la tua decisione di passare a pro da junior? Cosa significano per te sessantamila dollari?
Credo che rimarrò una “dilettante” per adesso, voglio pensare all’università… sai, in caso di infortunio almeno. Sarebbe fantastico però diventare una professionista un giorno.
Quando gli americani ottengono un grande risultato, vanno subito nei talk show…sarebbe il tuo sogno?!
E’ una domanda difficile, ma io amo Ellen e credo che vorrei andarci!
Per cosa sta CiCi?
Catherine e Cartan, il mio secondo nome. Quindi CiCi!
Il tuo idolo da piccola?
Decisamente Kim Clijsters, ho sempre fatto il tifo per lei, almeno fino al suo ritiro. E’ la mia preferita.
Quando i tuoi sostenitori sono aumentati, tutto ciò ti ha reso nervosa o no?
Mi ha dato più energia. Quando ci sono molto tifosi che mi guardano e mi seguono gioco meglio e trovo più energie. Amo quando succede!
Cosa pensavi quando facevano il tifo per te? Pensavi che sarebbe mai successo?
Più che altro ho sentito i miei amici che facevano un tifo sfegatato e ho pensato “Oddio lo stanno facendo veramente!”. Mi hanno veramente aiutata a giocare meglio.
Hai un primo ricordo degli US Open?
Sono nata a San Francisco e a sei o sette anni vidi il mio primo US Open. Stava giocando la Sharapova ma non ricordo con chi… è il mio primo ricordo.
Cosa ti ricordi del gioco di Serena Williams e come è cambiata la tua idea nel tempo?
Credo che sia una persona importantissima per il tennis americano e per tutta l’America. Ha fatto moltissimo per il tennis e amo guardarla giocare. Apprezzo il suo stile di gioco e tutto ciò che la riguarda.
Quali sono i tuoi hobby preferiti? Leggere libri, guardare i cartoni?
Esco con i miei amici a guardare i film… cose del genere!
Prima hai ricordato Kim e poi Serena. Ora hanno entrambe più di trenta anni. Come ti vedi tra quindici anni, sarai ancora qui a lavorare duro?
Sì assolutamente, sarebbe veramente un sogno. Cercherò di fare proprio come loro.
Come ti sei avvicinata al tennis, come è inziato il sogno? Magari al primo ballo di fine anno a scuola….
Quando ero più giovane giocavo a calcio e a tennis, poi a dieci anni circa ho scelto il tennis. Così ho iniziato ad allenarmi tantissimo, con grande impegno per arrivare ad esempio a questo punto.
Cosa ti piaceva di Kim? Era atletica e simpatica anche piuttosto brava a scivolare sul campo da gioco.
Mi piaceva ogni cosa in pratica, il suo senso della posizione e la fiducia che aveva in campo, il suo stile di gioco. Quando poi ha avuto i bambini ed è tornata a giocare vincendo addirittura gli US Open, è stato pazzesco.
Come vedi la tua esperienza al debutto in un torneo del Grande Slam, dagli spogliatoi, ai campi da allenamento con tutte le più forti giocatrici al mondo?
E’ veramente incredibile pensare che io sia qui in mezzo a tutte queste persone. Non avrei mai pensato che mi sarei allenata oppure avrei anche solo condiviso un campo da tennis con giocatrici che guardavo in TV. Mi sembra di impazzire!
Come festeggerai?
Una cena, con calma. Mi devo concentrare sul prossimo match, non divertirmi!
Cambierai il tuo programma di gioco dopo questo torneo?
Sì, avrei comunque giocato alcuni tornei pro in Autunno, per vedere come va.
Come ti sei preparata al match di oggi? Ascolti musica?
Sì assolutamente. Ogni genere che mi dia carica. Adoro ascoltare musica prima dei match, mi aiuta molto.
Cosa sai della tua prossima avversaria?
Non molto a dir la verità, è la Tsurenko giusto? So che una delle mie amiche l’ha incontrata alle qualificazioni, ovviamente una grande giocatrice. Sarà un match interessante.
Quando eri sotto 3 a 1, a cosa stavi pensando? Cosa è scattato?
Avevo vinto il primo set e perso il secondo. Ad inizio del terzo, son riuscita a vincere il lunghissimo game di apertura, però poi ne ho persi tre di fila… è stata una delusione. Mi son costretta a restare calma, a non pensare contro chi stavo giocando… dovevo sentirmi libera. Non avevo nulla da perdere.
Quando hai iniziato a sentirti meglio?
Quando ero sotto 3 a 1, ho cercato di rilassarmi, non sarebbe stato un problema se avessi perso. Lei è la dodicesima al mondo circa, è normale. Così ho iniziato a giocare più sciolta, mi sentivo meglio.
Hai vinto a Milano. Cosa ti ricordi? Cosa pensi degli italiani?
E’ stato un torneo importantissimo, mi è piaciuto molto. L’anno scorso è stato uno dei miei preferiti e molte persone vennero per guardare e io adoro quando le persone fanno il tifo per me!
Le tue ambizioni, a questo punto, sono cambiate?
No, devo cercare di rimanere con i piedi per terra. Cercherò sempre di esprimere il mio gioco, senza pensare troppo a questo match vinto. Devo giocare il meglio possibile.
Sei molto positiva ed estroversa, ti trovi bene a rispondere alle domande. Sei mai stata timida? Dicci una tua debolezza, ad esempi per quanto riguarda il carattere.
Onestamente non ci ho mai pensato! Solo ero molto più nervosa durante le interviste, alcuni anni fa. Ora sono migliorata!
Puoi spiegarci la tua idea di “vittoria”, soprattutto ora, dopo aver battuto la testa di serie numero 12?
Sicuramente significa “crederci”, che è la prima cosa che ho fatto durante il match ed è ciò che il coach mi ha consigliato. Devi scendere in campo e pensare che ce la puoi fare. Se credi nella vittoria puoi anche giocare meglio, altrimenti non puoi farci nulla. Naturalmente puoi anche credere nella vittoria e perdere, ma certamente se non ci credi, perdi.