Da Todi, il nostro inviato
I personaggi di oggi qui a Todi sono senz’altro i due azzurri, in una giornata che prevedeva doppi turni quasi per tutti nel tentativo di recuperare il ritardo causato dal maltempo che giovedì ha imperversato in Umbria e ha ovviamente impedito di giocare. Maltempo che ha però avuto il merito di spazzare via l’afa, lasciando una piacevole temperatura e una brezza che talvolta assumeva toni da regata. Nella sessione serale, davanti a spalti gremiti (con ingresso a pagamento, ci teniamo a ricordare), Francesco Passaro ha fatto suo il derby con l’italo-argentino Luciano Darderi col punteggio di 6-7(3) 6-3 6-4. Entrambi i ragazzi stanno vivendo uno straordinario momento di forma e l’hanno ampiamente dimostrato, dando vita ad un match di spessore, con palle veloci e vicine alle righe, grandi recuperi e spasmodica intensità agonistica. Parte meglio il beniamino di casa che va avanti 5-2 e nel game successivo serve per chiudere il set. E qui si incarta un po’, insistendo forse troppo con la palla corta che gli ha pagato ottimi dividendi le poche volte che gli è riuscita, troppi però gli errori che hanno regalato ossigeno a un Darderi in chiara difficoltà. Luciano così brekka a sua volta e riesce a rifugiarsi in un tie-break che domina. E sulle ali dell’entusiasmo va avanti 3-1 nel secondo parziale.
Ma Passaro non ha nessuna intenzione di alzare bandiera bianca davanti al proprio pubblico, rattoppa il suo mantello da Superman e continua a spingere, limitando al contempo gli errori. Dal canto suo Darderi cerca di compensare un improvviso calo d’intensità caricando ancor di più il colpo. Ma quello che guadagna in potenza lo perde in bilanciamento e il set comincia a sfuggirgli di mano, fino a che non lo regala proprio con un sanguinoso doppio fallo sul set-point. Il terzo parziale vede i due avversari appaiati fino al 4-4 (con qualche reciproca incertezza al servizio) fino a che il perugino non mette la freccia per il sorpasso definitivo. Soddisfattissimo il vincitore alla fine dell’incontro: “Con Luciano è sempre difficile, avevamo già giocato tante volte e non avevo mai vinto anche se sapevo che questo volta avrei potuto farcela. Devo ringraziare molto il pubblico che mi ha sostenuto nei momenti difficili e mi ha dato una grossa mano. In semifinale con Pedro Cachin (n.120 ATP) sarà ovviamente dura, con lui ho già perso tre anni fa, anche se devo dire che io non sono più il giocatore di tre anni fa”.
Bravissimo e sfortunato Francesco Maestrelli che nel pomeriggio ha recuperato il match di secondo turno contro l’argentino Torres, vincendo con l’eloquente punteggio di 6-7(5) 7-6(2) 6-2 dopo una battaglia di oltre tre ore che l’ha prosciugato di ogni energia. Peccato che dopo una rapida doccia e un massaggio abbia dovuto tornare in campo per il quarto di finale contro il tedesco Daniel Masur (n.221 ATP), molto più fresco perché il suo turno di recupero era durato poco più di un’ora. Per cui in campo è tornata la controfigura del pisano, visto che il ragazzo praticamente non riusciva nemmeno a camminare, figuriamoci a correre. Il risultato di 6-2 6-3 descrive bene la mattanza. Francesco quando lo abbiamo avvicinato a fine match era molto deluso e noi abbiamo cercato di consolarlo (probabilmente invano) ribadendogli come la sua fosse stata una gara ad handicap e soprattutto invitandolo a guardare le cose in prospettiva. Questa è in assoluto la miglior stagione della sua carriera che l’ha proiettato ormai in pianta stabile nel circuito Challenger e gli ha permesso di polverizzare il proprio best ranking che da lunedì dovrebbe essere n.337 ATP. Il futuro è tutto suo.