“Anche le cose belle talvolta giungono ad una fine. Vorrei ringraziare Sascha Bajin per tutto quello che ha fatto per me e il mio team. È stato un periodo incredibile e ho imparato molto, principalmente come essere più positiva e credere in me stessa. È uno dei migliori allenatori in circolazione, buona fortuna amico mio!”.
Con queste parole Karolina Pliskova congeda Sasha Bajin dal ruolo di suo allenatore, ponendo fine ad una collaborazione di oltre un anno e mezzo (iniziata a fine novembre 2020). L’ex numero uno del mondo non sta certo attraversando un periodo semplice, visto che fino a questo momento ha raccolto più sconfitte che vittorie nel corso dell’anno solare (9-11 il bilancio). La sconfitta al secondo turno di Wimbledon contro la wild card di casa Katie Boulter – numero 118 WTA – è stato soltanto l’ultimo passo falso della ceca, che vanta come miglior risultato stagionale una semifinale al WTA 250 di Strasburgo (sconfitta da 6-2 7-5 da Kaja Juvan, numero 81 del ranking).
Gli obiettivi dichiarati ad inizio della relazione professionale tra i due erano di quelli pesanti: tornare in vetta alla classifica (Pliskova ha raggiunto il numero 1 a giugno 2017) e vincere uno Slam. Nessuno dei due è stato realizzato, ma chissà che il “caso Wozniacki” non possa essere d’auspicio per Pliskova. La danese, infatti, ha raggiunto il primo titolo Major nel 2018 in Australia, appena due mesi dopo la separazione con Bajin.
Il coach tedesco, dal canto suo, è davvero “uno dei migliori in circolazione“ – come l’ha definito la sua ormai ex-allieva. È stato eletto allenatore dell’anno nel 2018 ed ha lavorato a lungo con tenniste del calibro di Serena Williams, Victoria Azarenka, Sloane Stephens, Caroline Wozniacki, Naomi Osaka e Dayana Yastremska. Non dovrebbe fare troppa fatica dunque, almeno stando ai nomi di cui sopra, a trovare in tempi brevi un nuovo impiego.