Elena Rybakina, la campionessa di Wimbledon, si trova suo malgrado al centro di una polemica tra la Russia, suo paese natale, e il Kazakistan, paese che rappresenta dal 2018 e che ha favorito il suo passaggio da tennista junior a professionista. Rybakina, durante le due settimane di Londra, ha spesso ribadito di rappresentare il Kazakistan e di essere felice così. Ma il presidente della Federtennis di Mosca, Shamil Tarpischev, ha rivendicato la vittoria di Elena in finale a Wimbledon contro Ons Jabeur: “È fantastico! Ben fatto Rybakina! Abbiamo vinto il torneo di Wimbledon”, queste le parole di Tarpischev, che già in occasione del successo in semifinale aveva detto: “È positivo che Elena si sia qualificata per la finale di Wimbledon, è un prodotto del tennis russo“.
Anche l’ex numero 1 al mondo Yevgeny Kafelnikov ha detto la sua in un post su Twitter: “Comprare un prodotto pronto all’uso da una fabbrica di alto livello è qualcosa che sanno fare tutti...”. Rybakina dal canto suo ha sempre detto di aver lasciato la Russia per il Kazakistan per essere più supportata dal punto di vista sportivo e finanziario. Un’appartenenza che è stata ribadita anche in conferenza stampa nel post vittoria sabato scorso: “Da parte mia posso solo dire che rappresento il Kazakistan. Non ho scelto io dove sono nata. Il Kazakistan mi ha sostenuto così tanto e la gente ha creduto in me”. Non le solite parole di circostanza dunque, con buona pace di Tarpischev e di tutta la Federtennis russa. Anche se la famiglia di Rybakina vive ancora a Mosca e anche per questo Elena ha glissato quando gli è stato chiesto, probabilmente in modo inopportuno, cosa pensasse della guerra in corso tra Russia e Ucraina. Intanto, Elena ha deciso di saltare il WTA di Amburgo che sarà in programma dal 17 al 23 luglio. Evidentemente, ha bisogno di più tempo per ricaricare le pile dopo una vittoria di Wimbledon tanto bella quanto inaspettata.